La musica del male – Daniela Piazza

Trama

1482. Quando Leonardo da Vinci arriva alla corte di Ludovico il Moro, in veste di ambasciatore a Milano per conto del Magnifico Lorenzo, porta con sé in dono una lira d’argento a forma di teschio di cavallo, che ha progettato e costruito personalmente. Artista già noto a Firenze, Leonardo è anche un grande musico, ed è venuto alla corte sforzesca con due seguaci: il giovane allievo Atalante Migliorotti e Tommaso Masino, esperto nel leggere i moti degli astri e affascinato della magia, che si fa chiamare Zoroastro. Ben presto, però, lo strumento pensato da Leonardo rivela delle proprietà che sfuggono all’intelligenza del suo inventore: già alla prima esibizione pubblica, infatti, il maestro intuisce che la lira è dotata di volontà propria, e che le melodie che ne scaturiscono sono uniche e potenti, capaci di mettere in profonda connessione l’anima di chi la suona e di chi la ascolta. Qualità, queste, che Leonardo non riesce a spiegarsi razionalmente, ma che pure mette a frutto per realizzare il ritratto di Cecilia Gallerani, amante del Moro. Mentre diventa il protagonista della scena artistica di Milano, il genio toscano ospita in casa altri apprendisti, tra cui Salaì, un bimbo vivace e furbo proprio come il Saladino del Pulci. E quando all’improvviso la lira scompare nel nulla, sarà lui il primo indiziato, mentre Leonardo dovrà fare i conti con forze oscure e irrazionali che si rifiutano di sottostare alle amate leggi della scienza.

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Copertina rigida: 253 pagine
Editore: Rizzoli (30 aprile 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8817126632
ISBN-13: 978-8817126632
Peso di spedizione: 522 g

a cura di Sara Valentino

Daniela Piazza è una certezza, ne ho già saggiato le doti nei suoi precedenti lavori: “L’enigma di Michelangelo” e “Il Tempio della luce”, editi anch’essi da Rizzoli. Non si smentisce in questo suo ultimo, attesissimo, lavoro; la narrazione è di livello ricercata, curata e fluente.

“La musica del male” è ambientato nel Rinascimento, periodo storico per eccellenza dedicato alle arti, periodo in cui la bellezza veniva celebrata e agognata nelle più blasonate corti d’Italia.

Un uomo, definirlo “solo” uomo è quasi un disprezzo, Leonardo da Vinci il genio che ha vissuto nell’epoca rinascimentale, che ha donato al mondo tante bellezze che ora possiamo ancora ammirare. La sua vita è stata una continua ricerca, un continuo sperimentare senza accontentarsi di essere “arrivato”. Ogni sfumatura, come quelle che solo lui ha saputo così sapientemente imprimere nelle sue opere, veniva vagliata. E’ stato un ingegnere, pittore, scienziato e molto altro. E’ stato anche musico.

Daniela Piazza ci culla tra le note di una lira che pare avere acquisito doti magiche. Una lira d’argento creata proprio da Leonardo da Vinci che sembra avere una dote rara, catturare le emozioni e farle provare a chi suona e a chi si trova ad ascoltarle.

Cosa è accaduto quando, tra gli alambicchi in quel di Firenze, Marsilio e Leonardo hanno fuso l’argento per creare lo strumento che avrebbe dovuto essere un ponte per riprodurre l’armonia del cosmo?

“Non riuscivano a sottrarsi all’incanto di quella musica, che aveva un che di ultraterreno ma anche di maligno”

Mi è parso di sentire quella musica, quasi fosse una sottile vibrazione tra le pagine. Mi ha permesso di sentire una melodia celestiale come mi ha precipitato negli abissi con il suo velo nero… diabolico..

Il romanzo è curato nei minimi particolari, Daniela Piazza, che è storica dell’arte si prende pochissime licenze storiche, come lei stessa spiegherà al termine del romanzo. In un connubio perfetto si fonde la Storia e un thriller ad alta tensione, non mancheranno inseguimenti e indagini.  Leonardo, che viene descritto nella sua fisicità, quale il bell’uomo che è stato, curato nell’abbigliamento e dal portamento e fisico attraenti. Viene raccontato un Leonardo uomo, con le sue debolezze forse, i momenti di scoramento e quelli di irritazione.

“Nonostante l’atmosfera rilassata e conviviale, non passarono inosservati, anzi contribuirono aad aumentare il brusio e l’eccitazione della folla, soprattutto tra le dame. Infatti, tutti e tre si distinguevano per una bellezza fuori dal comune. A calamitare l’attenzione era soprattutto Leonardo, il più adulto, già sulla trentina: non solo per il fisico atletico che contrastava con la finezza dei lineamenti…”

Mentre conosciamo una giovanissima Cecilia Gallerani, assistiamo a una delle feste più belle che si possano immaginare: La festa del paradiso al Castello di Porta Giovia (l’odierno Castello Sforzesco di Milano).

La musica ha un potere enorme su di noi, una musica dolce e malinconica ci può cogliere al momento opportuno e in maniera inattesa e furtiva lasciar fluire il nostro stato d’animo.

Ma siamo ancora oggi così ricettivi, come esseri umani, da poter sentire l’harmonia mundi? o ci siamo allontanati troppo dalle nostre origini?

Non vi resta che ascoltare “La musica del male” e scoprire il buio dove vi condurrà..riuscirete a ritrovare la lira scomparsa? Sicuri di volerla avere tra le mani?

 

 

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