LE STREGHE DI GRAGNANO: STORIA O LEGGENDA?

A cura di Cinzia Cogni
Dalla strada principale che da Gragnano Trebbiense va a Gragnanino, un paese in provincia di Piacenza , si intravede una splendida villa barocca con un enorme parco; circondata da basse mura, da la possibilità a chi passa da quelle parti di ammirare la facciata, lasciando presagire altre bellezze all’interno.
Oggi questa villa è di proprietà privata ma un tempo era il Castello del paese, proprietà della famiglia Scotti, ricco di storia ,ma conosciuto soprattutto per una leggenda le cui protagoniste sono realmente esistite, e proprio in quel Castello pare, abbiano trovato la morte in quanto accusate di stregoneria.
Sto parlando di Elena e Claudia Colla, madre e figlia vissute fra il XVI ed il XVII secolo, che Ranuccio I Farnese, quarto duca di Parma e Piacenza, fece arrestare perché convinto fossero loro la causa dei suoi problemi familiari.
Ma andiamo per ordine, cercando di scindere la vera storia da ciò che nel tempo si è poi trasformato in leggenda.
Elena Torti, la madre di Claudia, discendente da una famiglia notabile di Castell’Arquato di Piacenza, sposò Camillo Colla di Parma, di famiglia benestante ma non ricca.
Le fonti dicono che Claudia Colla aveva solo 15 anni quando divenne l’amante del duca Ranuccio, uomo dispotico, superstizioso, confiscatore di beni altrui, che amava circondarsi di belle donne; Elena sapendo di avere una figlia molto bella, spinse Claudia letteralmente fra le sue braccia, con la speranza di arricchirsi e magari in futuro, di vedere la figlia sposata al duca.
Inizialmente, vissero a Parma, a Palazzo Ducale, trattate come nobili fino al giorno in cui Papa Clemente VIII propose a Ranuccio I Farnese di sposare sua nipote Margherita Aldobrandini; un occasione che l’avido duca non si fece certo scappare.
Claudia e la madre si ritrovarono in breve tempo fuori da Palazzo, ed anche se cercarono di far valere le loro ragioni, Ranuccio I le scacciò in malo modo, dimenticandosi momentaneamente di loro.
Nel frattempo i primi due figli di Ranuccio e Margherita nacquero morti, seguirono poi due aborti, mentre l’unico figlio che riuscì a sopravvivere, Alessandro, si scoprì essere sordomuto ed epilettico.
Sembra che proprio Ranuccio I Farnese soffrisse di epilessia, mal di testa e problemi psicologici che lo portavano a vedere o sentire cose inesistenti e a causa di questo si convinse di essere vittima di un maleficio, un sortilegio da parte delle Colla, che secondo lui lo avrebbero maledetto per come le aveva trattate.
Era il 1611 quando le due donne vennero arrestate e portate nelle segrete del Castello di Gragnano; esistono i verbali dell’interrogatorio dove si legge che Claudia confessò di aver preparato i filtri d’amore, di aver percosso l’immagine della Madonna, di tenere sempre una calamita battezzata ed ogni volta che batteva il pugno sul ginocchio faceva sobbalzare il cuore del duca. Vengono poi elencati una serie di altri malefici dichiarati dalle donne, affinché i figli del Duca morissero alla nascita. Una confessione naturalmente, avvenuta sotto tortura…
Vennero chiamati anche dei testimoni, fra cui Antonia Zanini, un’apprendista strega, che disse di avere aiutato le due donne e di avere avuto rapporti perfino con il diavolo…e per questo finisce in prigione pure lei.
Elena e Claudia Colla vennero condannate come streghe, ma in realtà non vi sono documenti che attestano come si sono svolti i fatti successivi.
La leggenda vuole che siano state condannate al rogo ma c’è chi sostiene che la verità sia molto più semplice e terribile: Ranuccio I Farnese preso da problemi di salute e politici,si sarebbe dimenticato di loro, lasciandole morire nelle segrete del Castello di Gragnano.
Subito dopo la loro morte, gli abitanti del Castello cominciarono a sentire strani rumori, gemiti e lamenti, e ben presto si diffuse la voce che i fantasmi di Elena e Claudia Colla vagassero in quelle celle senza riuscire a trovare la pace.
La famiglia Scotti chiamò perfino un sacerdote chiedendogli un esorcismo per scacciare le urla e i pianti che provenivano dai sotterranei; questi mandò avanti un cane che una volta disceso risalì di corsa, scappando via spaventato.
A quel punto le segrete vennero murate e anni dopo il Castello abbattuto; ora vi sorge questa bella villa ottocentesca, ma pare che i sotterranei vi siano ancora, alimentando così la leggenda che l’anima delle due donne sia ancora intrappolata fra quelle mura, anche se si spera siano riuscite a trovare la pace che meritano.
La fonte principale da cui ho appreso questa storia è il seguente romanzo:
” Le grandi congiure: Piacenza 1600 –
Il ducato Farnese”
Di Scarlett Douglas Scott( Se continuate a seguire il blog Septem Literary, a breve arriverà anche la recensione di questo libro)

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