L’uomo che non baciava le donne – MOHAMED BOUZITOUNE (Autore), VALERIA MARTIS (Traduttore)

Era un uomo spietato, crudele, manipolatore e privo sentimenti. Si diceva che fosse incapace di amare. Questo libro dimostra il contrario: lui poteva amare e sffrire come qualunque essere umano. Ti svelerà i misteri e i segreti del personaggio più contraddittorio del XX secolo: Adolf Hitler, con le sue paure, le sue passioni, i suoi pensieri e gli atteggiamenti più incomprensibili della sua vita. Scoprirai il suo amore mai rivelato.

Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 357 KB
Lunghezza stampa: 197
Editore: Babelcube Inc. (11 giugno 2018)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano

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a cura di Sara Valentino

Un romanzo che per me è stato una sorpresa inaspettata, benché si svolge su due piani temporali differenti, uno dei quali il periodo nazista che non è tra i miei prediletti periodi storici, mi ha catapultata in quegli anni.

Anni che notoriamente sono visti come bui, in realtà in questo libro si può trovare una chiave di lettura diversa per alcuni personaggi, soprattutto uno, che normalmente vengono ricordati solo ed esclusivamente per il bagaglio di negatività e malvagità che hanno lasciato ai posteri.

Adolf Hitler, viene raccontato e si racconta, anche per il suo lato umano, per le esperienze tragiche e drammatiche che ha vissuto in gioventù, i sogni di ogni giovane e le speranze disattese.

Amico, se ti sottoponi al giudizio degli altri, non sarai valutato per ciò che sei, ma per ciò che essi vogliono tu sia per loro. Si comportano come se fossero padroni del mondo, ma non sono altro che marionette. tuttavia hanno il potere di precluderti le vie che vorresti percorrere. Questo è il potere dei funzionari, il compito creato appositamente per loro. Non fidarti mai di loro”

Un romanzo psicologico che mescola sapientemente reale e verosimile in una storia che coinvolge il lettore dall’inizio alla fine, fine che è stata una vera sorpresa, inaspettata e questo è un merito. Si potrebbe pensare al cerchio del male che si chiuse… potrebbe sì in effetti.

Ma io ho letto l’uomo Adolf tra queste pagine, mi sembra davvero importante a volte, anche non così usuale, andare a scavare e ridare un volto umano a chi nel corso del tempo, trascinato dagli eventi lo ha perso.

I temi trattati nel testo fanno riflettere al di là della storia narrata; l’amore in ogni sua forma, per un amico, per i genitori, per i fratelli, per un partner traspare dalle pagine con una forza a mio parere dirompente.

l’amore non corrisposto, la sua indifferenza, le punizioni immotivate, lo avevano dotato di una specie di corazza”

Il dolore che deriva da un amore perso, qualsiasi tipo di amore, porta a rinchiudersi in un guscio di indifferenza anaffettiva per proteggersi e non soffrire più.

La vita ci pone davanti a difficoltà che mettono a dura prova il nostro sé interiore e a volte si cerca la forza nascosta in un anfratto solitario del nostro essere, altre volte invece si rinuncia. Non è così facile mettersi al posto di un altro e cercare di comprendere la sua vita.

“Quanto ancora avrebbe resistito, o quanto avrei potuto resistere io al suo posto?”

Nelle varie fasi che attraversiamo, e che anche Adolf ha attraversato, dobbiamo fare i conti con una forza potentissima, in grado di annientarci dall’interno: la paura. La paura di non farcela, di non essere all’altezza, di non lasciare nulla di noi quando il viaggio sulla terra terminerà.

“Nacque in me uno strano timore: la paura di soccombere alla paura stessa, il timore di essere inutile, il terrore di morire senza aver fatto niente in guerra”

Un romanzo scritto in prima persona dai diversi protagonisti, un romanzo che tratteggia i lati psicologici dei personaggi stessi, un romanzo a volte crudo, perché pone di fronte a un tema importante, quello della morte, un romanzo lieve come una brezza e profondo per i messaggi che lascia.

L’unico punto che mi sento di sottolineare sta nella prosa in alcuni punti quasi incerta e nei diversi refusi, nulla che non si possa correggere.

 

 

 

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