L’uomo del sogno di Marina Marazza

C’è davvero un tesoro nascosto sull’isola? Se lo chiede il giovane Saro quando nell’ottobre del 1875 la nuova star dell’archeologia, Heinrich Schliemann, che ha appena scoperto la città perduta di Troia, arriva sullo splendido fazzoletto di terra vicino a Marsala che qualcuno pensa possa essere l’antica Mozia dei Fenici, per compiervi dei misteriosi scavi. Glielo ha consigliato Garibaldi in persona. Saro è un orfano con un grosso peso sul cuore: il padre, rinomato maestro d’ascia, si è messo a bere dopo la scomparsa della moglie ed è morto ingloriosamente, affogato in circostanze poco chiare. Saro vive con la sorella Jaita e con il cognato, e già lavora come salinaro, spaccando le croste di sale sotto il sole rovente. L’arrivo del Tedesco, come lo chiamano lì, provoca grande scompiglio anche nell’esistenza di Saro, che dopo un incidente si troverà a vivere sotto il tetto dello straniero. E a scoprire la sua storia: l’infanzia nel paesino del Meclemburgo, la morte della madre, il padre alcolizzato, otto fratelli e sorelle e la passione per Omero. E poi i viaggi in giro per il mondo, scampando a terribili naufragi e alla guerra di Crimea. La fortuna, raggiunta commerciando polvere d’oro in California e forniture di guerra. Fino al momento più importante della sua vita, il trionfo del ritrovamento dell’antica città di Troia. E in mezzo a queste mille avventure, un amore perduto e uno conquistato, proprio come Saro sogna di conquistare la bella Lia, la figlia del mugnaio… Tra reperti scomparsi, fantasmi dispettosi e ordinarie sopraffazioni, il giovane salinaro comincia a guardare la vita con altri occhi. Se anche quell’uomo famoso, ricco ed elegante ha cominciato la vita in condizioni difficili come le sue, e nonostante fallimenti, naufragi e ferite è riuscito a coronare il suo sogno, forse anche lui potrà trovare il suo personalissimo tesoro.

  • Editore ‏ : ‎ Solferino (27 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 160 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Ottobre 1875, “L’arrivo del Tedesco a San Pantaleo, la piccola isola davanti a Marsala dove vivevamo, era la novità di quell’autunno triste”

Inizia così questo breve romanzo che racconta la storia romanzata di una parte della vita di Heinrich Scliemann, un archeologo tedesco che non conoscevo assolutamente.

Figlio di un pastore protestante divenne un commerciante e uomo d’affari ma con un grande sogno dedicato alle scoperte archeologiche. A questa passione si dedicò dal 1868 quando lasciò gli affari. Incredibile il suo metodo di studio che gli consentì di studiare in poco tempo una ventina di lingue, tra le quali il greco antico che gli avrebbe consentito di leggere Iliade e l’Odissea, la cui esistenza scoprì in modo davvero curioso. Tornando alle lingue, le prime le studiò in un anno mentre le ultime, tra cui l’arabo, in soli sei mesi.

Fu lo scopritore delle rovine di Troia e del mitico tesoro di Priamo, ma la sua vita, l’intera vita, fino alla morte, fu quasi un romanzo, davvero nulla c’è da inventare per renderla ancora più interessante.

Ne “L’uomo del sogno” abbiamo un protagonista che ci fa emozionare, si tratta di Saro, un ragazzino rimasto orfano. L’arrivo del Tedesco, nell’isola in cui vive, alla ricerca dell’antica Mozia, inviato a San Pantaleo nientemeno che da Garibaldi, crea presto scompiglio tra gli isolani, ma porta con sè anche possibilità di lavorare in quanto presto sarebbero iniziati gli scavi. Attraverso lo studio, proprio dei diari di scavo dell’archeologo, l’autrice, Marina Marazza, che conosco e apprezzo per il suo stile narrativo ma anche per il suo rigore storico, ricostruisce le vicende e ci racconta anche il luogo così come apparve agli occhi dell’archeologo, la paga degli operai e tutto ciò che ci consente di avere una reale diapositiva del tempo che stiamo leggendo.

“Il dolore può distruggere un uomo e lui non aveva mai superato lo strazio per la morte di mia madre”

Un incidente nel cantiere costringerà Saro a stare ad abitare del tempo con l’archeologo e questo tempo, anche se costellato da incidenti di percorso, furti di reperti e strani accadimenti, sarà utile al giovane per conoscere e imparare dal Tedesco, per ritornare a credere nei sogni e provarci con tutte le forze a realizzarli.

Nessuno mi ha regalato niente e quello che ho me lo sono guadagnato. Quello che sono lo devo solo a me stesso”

Una storia anche di riscatto, quasi una favola di quelle che tanto ci fa bene ascoltare. Quindi il tesoro nascosto non è solo quello fisico e materiale ma anche quello custodito nel cuore, riscattarlo significa avere la chiave per poter credere in qualcosa e credere è volere e potere.

Un libro che racconta di un argomento inusuale e poco battuto, che mi ha permesso di conoscere a fondo un uomo a cui, culturalmente parlando, dobbiamo molto e un romanzo capace di emozionare.

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