Misteri ed enigmi nell’archeologia e nell’arte di Claudio Saporetti

Recensione di Sara Valentino

Un grande e immenso museo, racchiuso in 400 pagine, una guida attenta e appassionata!

Ecco come in poche parole recensirei, o meglio definirei, “Misteri ed enigmi nell’archeologia e nell’arte” di Claudio Saporetti, edito da La lepre edizioni.

Con una esposizione chiarissima, senza fronzoli e orpelli eclatanti, l’autore, che ha un patrimonio culturale vastissimo, ci accompagna a visitare tutta una serie di opere d’arte e ce ne sviscera il significato più nascosto e misterioso. Naturalmente io, che sono amante di misteri e appassionata di archeologia, non ho potuto che entrare in visibilio e intingermi di bellezze in questa corposa opera.

Ho scritto corposa in quanto le opere analizzate sono parecchie, esattamente sono sessanta, una ogni capitolo, proprio come se aprissimo man mano le porte di un museo.

Il sogno di un archeologo è non solo trovare reperti ma anche e soprattutto attribuire ad essi una storia, un senso, un significato.

Ho scelto di parlare, a titolo esemplificativo, di qualche opera raccontata e svelata in questo saggio quelle che più mi hanno coinvolta.

Vi preciso che nel testo trovate per ogni capitolo anche le relative immagini con alcuni focus nei dettagli maggiormente significativi.

“Le cose più piccole sono, a volte, le più tignose” Si riferisce qui a una piccolissima iscrizione incisa su un capitello medioevale del Duomo di Borgo San Donnino, Fidenza. La scritta dice probabilmente questo:

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IA:PPRA

Le interpretazioni si sprecano e si inizia a legare la scritta a leggende locali, illazioni a non finire tra monaci omicidi e fanciulle indifese. In realtà semplicemente la scritta significa: Zacaria Propheta.

A proposito del Duomo di S. Donnino possiamo vedere le varie formelle che raccontano il martirio del Santo, anche in questo caso vi sono segnali simbolici che vanno interpretati.

Scendendo lungo lo stivale della nostra bella Italia approdiamo nel Duomo di Otranto e rimaniamo un attimo attoniti per il fascino emanato dal maestoso mosaico pavimentale che rappresenta un grande albero. Riconosciuto come “un albero della vita”, meriterebbe qui ben più di qualche riga (spero di potervene parlare presto in un articolo dedicato), una sequela di episodi che mettono in evidenza i peccati ma anche la spe

ranza. Il messaggio è potenzialmente straordinario, pure se ancora alcuni punti sono oscuri, un incitamento e un monito a illuminare il nostro cammino.

Altro simbolo che vi voglio raccontare e che mi ha affascinata parecchio è il corvo di Noè.

“Nei mosaici medioevali di San Marco a Venezia c’è una curiosa rappresentazione di Noè, ritratto nel momento in cui libera la colomba. Niente di strano se non fosse che lì, vicino all’arca, il mosaico riproduce anche la figura di un corvo che sta divorando la carogna di un quadrupede sventrato”

Non è un singolo caso perchè pare che questo clichè sia ripetuto in altre rappresentazioni. Allora perchè? Nella Bibbia non si parla in questi termini del corvo. Dobbiamo, aiutati dall’autore, analizzare le traduzioni dell’Antico Testamento a cui si sono ispirati per le rappresentazioni. Infatti nel testo assiro-babilonese del Diluvio si parla in altri termini per quanto concerne la liberazione del corvo.

In ultimo, ovviamente non per ultimo, un mistero che ci accompagna da sempre, il cui fascino è ineguagliabile e che ha visto spendere fiumi di parole e libri interi per spiegarne l’origine. Parliamo della Sindone di Torino e di come la maggior parte degli studiosi la ritenga autentica. Ponendo dunque per vera questa tesi possiamo ricavare moltissime informazioni circa il supplizio e le caratteristiche fisiche di Gesù.

La mia visita volge al termine ma so che potrò tornare a visitare questo museo letterario in qualsiasi momento.

 

Trama. È successo a tutti noi di restare incantati davanti a un’opera d’arte, ma al tempo stesso di percepire che nasconde un segreto, presenta un enigma, non rivela pienamente lo scopo per cui è stata creata. Di chiederci il significato di un oggetto misterioso in un museo, o di un particolare simbolo in un quadro. Oppure una statua o un affresco in una cattedrale richiamano ricordi lontani o suscitano associazioni improvvise. Claudio Saporetti, assirologo, archeologo e storico dell’arte, direttore della rivista Geo-Archeologia, durante i suoi viaggi, in Italia e in Medio Oriente ha raccolto pensieri, idee e ipotesi sul nostro patrimonio artistico, misurandosi con enigmi piccoli e grandi, a volte risolvendoli in modo brillante, altre volte lasciandoci in eredità sia il compito di diradare la nebbia che li avvolge, sia la passione necessaria per risolverli. Ne è nato questo libro, certo più denso di problemi che di soluzioni. Ma è meglio tramandare ad altri problemi irrisolti, piuttosto che ignorarli per sempre.

  • Copertina flessibile : 400 pagine

  • ISBN-13 : 978-8899389512

  • ISBN-10 : 8899389519

  • Editore : La Lepre Edizioni (10 maggio 2019)

  • Lingua: : Italiano

  • Link d’acquisto
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