Roma versus Veio: Il duello mortale di Marco Quaranta

Roma versus Veio: il duello mortale è un romanzo storico ambientato nella repubblica di Roma del IV secolo a.C., quando il popolo latino iniziava la sua espansione in Italia a scapito delle etnie rivali. Una folta galleria di personaggi tiene viva la narrazione, che mette in risalto soprattutto la brutale e sanguinosa realtà quotidiana della vita militare nelle legioni romane, spietate ed efficienti macchine da guerra. La dura disciplina degli accampamenti, gli addestramenti spossanti, il gergo da caserma dei legionari infarcito di turpiloquio contribuiscono a delineare un quadro assai realistico del retroterra della potenza bellica di Roma.

In questo contesto si innesta il racconto della formazione di Marco Orazio, componente di una delle famiglie patrizie più importanti di Roma, che, appena sedicenne, viene arruolato per desiderio del padre nell’esercito romano e si trova, nonostante l’età, a dirigere il suo manipolo in uno scontro con i nemici. Di indole riflessiva e alle prese con i primi amori adolescenziali, Marco scopre di avere anche predisposizione all’azione, seppur spronata dall’orgoglio patrizio. Questo lo porterà a essere oggetto al tempo stesso di invidia e di ammirazione da parte dei comandanti, che gli affideranno un importante incarico, per il quale Marco si preparerà con impegno e dedizione per mantenere alto l’onore della sua famiglia.

Come evidenzia il critico letterario Guglielmo Colombero nella sua Prefazione, il testo «è un romanzo storico classico, che all’erudizione nella materia abbina il ritmo cinematografico della trama, scandita da immagini vivide e da situazioni incalzanti. Lo spartiacque fra narrazione storica e saggistica storica è infatti proprio questo: l’amalgama, non facile, fra il rigore della ricostruzione e il gusto della fiction. A questo proposito, risulta efficace l’alternanza stabilita fra i personaggi attinti dalla storiografia e quelli invece scaturiti dalla fantasia dell’autore».

  • ASIN ‏ : ‎ B09HDKFYZ9
  • Editore ‏ : ‎ NeP edizioni Srls; 1° edizione (27 settembre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 16074 KB

Recensione a cura di Fabiana Farina

Sono dieci anni che Roma tiene sotto assedio la città di Veio e l’interré Marco Furio Camillo ha deciso di mettere la parola fine. 

A tale scopo nomina Publio Cornelio Scipione comandante delle nuove milizie che Roma sta reclutando fra i plebei e le quali saranno addestrate con equipaggiamento e tecniche all’avanguardia. 

Tra i nuovi militi si arruolerá, per volontà del padre, Marco Orazio Pulvillo, un giovanissimo patrizio che andrà contro ai diktat dell’epoca che lo vuole fra le alte gerarchie di comando per diritto di nascita. 

La vita nel campo non sarà facile per il giovane Orazio, verrà guardato insieme a i suoi commilitoni con disprezzo dai suoi pari soprattutto da Spurio Verginio, perfetto di campo. 

Fra durissimi addestramenti, punizioni, marce forzate, esercitazioni vere e proprie contro i saccheggi degli etruschi, e complotti nel centro del senato, negligenza da parte delle alte cariche di comando, una viscida guerra interna patrizia, invidie e la nomina praticamente obbligata di Furio Camillo come dittatore… È così che Roma si prepara allo scontro finale. 

“È risaputo che due popoli che sono come il sole e la luna non possono coesistere nello stesso spazio contemporaneamente” 

(Marco Valerio Lattuccino) 

In questo libro si trova tutto lo studio che l’autore ha fatto per presentarci questo piccolo gioiello di romanzo. 

Non è di una lettura veloce, pretende il suo tempo per assimilare la quantità di informazioni, dettagli, personaggi che convivono dentro le sue pagine. 

Roma è ogni suo soldato. Ogni legionario è Roma. E io prima di essere patrizio della Gens Orazia sono figlio di Roma. Se il mio posto è tra i legionari, io mi accomoderó in prima fila…” 

Partecipiamo durante il corso della letteratura al cambiamento esponenziale che subisce il personaggio principale, cioè Marco Orazio che da ragazzino insicuro della scelta fatta dal padre si trasforma in uomo dispensatore di morte nel campo di battaglia senza venire a meno alla sua profondità di pensiero e agli insegnamenti inculcati in famiglia, riuscendo a prendere il posto di comando per meriti guadagnati in battaglia e non solo per favoritismi di 8sangue. 

“Il tuo gioco è l’addestramento del soldato. Tu sei un legionario per tradizione. Sei un romano consacrato a Marte Vittorioso è sarai degno successore di una delle più illustre famiglie dei Quiriti.” 

Comunque Roma è Roma, qui è una Roma neonata ma che ha ben in chiaro che non vuole essere un puntino nella mappa, che non vuole essere l’altra città al di là del Tevere no, Roma vuole essere l’inestimabile Roma che con il tempo diverrà. Ma è già piena di problemi a livello gestionale, dove tutti si scannano fra tutti, dove tutti si mettono il bastone fra le ruote pur di avere la meglio, dove chi ha il potere guarda dall’alto e considera miserabile chi è al di sotto. 

“L’uomo civile non può abbandonarsi ai sensi, facendosi travolgere, egli deve scegliere una donna senza provare dei sentimenti capaci di trasportare il cuore e l’anima allo stesso modo.” 

Sono di eccellenza le descrizioni della vita nel campo addestramento, con la fatica, la stanchezza, gli intrighi e la solidarietà che nasce fra compagni. 

Solidarietà e fratellanza che saranno fondamentali durante la battaglia perché ogni soldato difende tre vite, la sua e quella dei suoi compagni che lo affiancano. 

“Nessun uomo può senza i suoi compagni, nessuna spada può senza le sue sorelle.” 

È un ottimo libro, sono tornata bambina quando in tv guardavo il film “con i romani” che immancabilmente venivano proiettati durante la settimana di Pasqua, chissà perché… 

Io lo consiglio non solo agli appassionati del periodo storico ma a chiunque voglia conoscere e imparare un po’ di più di com’è nato l’impero più grande e più forte che sia mai esistito. 

“Roma scolpisce il suo destino nella pietra, non nella sabbia di un fiume…” 

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