Sulle note del tuo libro. Roma fiera degli scrittori emergenti

Ospitiamo sul blog i libri che saranno presenti alla fiera degli scrittori emergenti, organizzata da Silvana Carolla a Roma: “Sulle note del tuo libro”

TU CHE SUSSURRI ALLA MIA ANIMA di Cinzia Del Bigallo

AUTORE Cinzia Del Bigallo Fieri CASA EDITRICE Cinzia Del Bigallo ANNO 2017 COLLANA nessuna PAGINE 336 FORMATO A5 ISBN 9791220018807 PREZZO €. 15,00 Onore, rispetto, questi sono i fondamenti di vita di Maria. Maria Castillo, questo è il suo nome completo, ragazzina sedicenne indomita e ribelle, figura centrale del romanzo, figlia del Marchese e Senatore del Regno delle Due Sicilie dell’età Borbonica, Giuseppe Castillo anch’esso discendente di una nobile famiglia spagnola. Coraggio nell’accettare il destino assegnatole. Perseverare nella scelta della propria strada. Maria, ha anche singolari e particolari origini materna, Donna Rosalia Escobedo, l’ultima erede di Rodrigo Escobedo, membro dell’equipaggio della Santa Maria nella ben nota spedizione di Cristoforo Colombo, era stato incaricato dai reali di Spagna di redigere un diario sulle vicende della spedizione che sbarcò, al contrario di ciò che racconta la storia, nell’isola di San Salvador, entrando in contatto con il popolo autoctono, i Taino. Di tale popolo Rodrigo, divenne un assiduo ospite, innamorandosi della figlia del capo cacicco, sacerdotessa e sciamana, Maya.
Giuseppe Castillo, ha promessa in sposa Maria, con tanto di contratto scritto, per sanare i suoi debiti, contratti dopo la morte prematura della moglie, al figlio ventunenne del Sultano dell’Oman, Sargon Dib Sultan, che per anni viene tenuto all’oscuro di tale accordo.
La storia si svolge prevalentemente nella masseria Castillo a Camporeale, dove Maria cresce accudita da Anita, da prima dama di compagnia della madre, e dopo, sua madre adottiva, governante e confidente. La notte antecedente il suo sedicesimo compleanno, uno strano sogno cambierà la sua vita, tanto da farle dubitare di essere sana di mente. Il giorno successivo, il padre l’ha convoca presso il loro palazzo a Palermo e da qui in poi, la sua storia si snoda tra trame particolari di natura sciamanica e complotti di attentati che porteranno Maria a crescere lasciandosi alle spalle la fanciullezza.
Tu che sussurri alla mia Anima si presenta come un romanzo colto, vitalistico, corale, in cui non sono rilevanti solo i personaggi principali e in cui, come non mai, rivestono un’importanza fondamentale i contesti storici e sociali; Un testo che sa un po’ di Gattopardo, ma pervaso da una prorompente sensualità espressa con passione ed eleganza; E’ un’indagine psicologica sull’incontro tra mondi ed epoche diverse, laddove si affrontano ad esempio questioni legate al maschilismo e alle similitudini che c’è tra la religione musulmana e quella cristiana, arricchito da un pizzico di esoterismo e da echi meridionali, un grande atto d’amore verso la terra dei propri avi, la Sicilia.

RONDINELLA di Laura Cialè

Una commedia all’italiana che si snoda tra due periodi di oltre sessant’anni su diversi tracciati musicali complementari per intensità emotiva: Max e Marietta distanti tra loro nel tempo appartengono a due generazioni differenti ma condividono la stessa passione per la musica, ciascuno a modo proprio e secondo le mode dell’epoca a cui appartengono, perché il tempo e lo spazio riescono ad essere due categorie tenute insieme dai ricordi che rendono attuale la vita e intrecciano aspettative ed emozioni secondo un filo conduttore. Il segreto sta in una canzone.
Max, in arte Azzius, giovane compositore rapper dei giorni nostri abbandona il paese di origine nella bergamasca in cerca di successo e di identità personale, portandosi dietro un passato da incompreso. Timido e sprovveduto, giunge a Roma per partecipare ad un talent sulla canzone romana, consapevole del proprio slancio creativo ma incapace di metterlo in atto. Ignaro dei contenuti da sviluppare, si imbatte nell’immensità della Capitale dove conosce Sor Angelino, un vecchietto novantatreenne che lo ospiterà a casa sua indirizzandolo a farsi strada come uomo e come artista attraverso la narrazione sia degli episodi storici del quartiere in cui abita che del proprio vissuto personale e affettivo. La permanenza di Max cambia prospettiva quando egli apprende che Marietta, una ragazza romana dei quartieri popolari è stata sposa di Sor Angelino nel 1951, un anno importante per il cambiamento della società del dopoguerra.
A segnare il futuro di Max sarà proprio Marietta, stiratrice alla Casa del Passeggero e soprannominata Rondinella per la divisa bianca e nera che indossa quotidianamente. Grande conoscitrice di canzonette che canta spensierata con voce sublime, Rondinella riscuote notorietà indiscussa nel rione e nel luogo di lavoro fin quando, a causa delle sue interpretazioni, scopre l’amore passionale, diventa un’altra donna e arriva a calcare il palcoscenico di famosi teatri di varietà della Capitale. L’epilogo drammatico di Rondinella riprenderà vita in una canzone a distanza di decenni.
Le vicende di Azzius e Rondinella, nonostante si svolgano in periodi diversi nel quartiere di Villa Certosa, si incroceranno grazie a Sor Angelino, il protagonista emblematico del romanzo, che li metterà in contatto emotivo attraverso la memoria e la forza sentimentale di una canzone.

La Divina Commedia 2.0 di Daniele Bello

Un ragazzotto come tanti, Lucciarelli, durante una recita a scuola, si addormenta in palestra. Quando si sveglia, suo malgrado, si trova catapultato nel mondo descritto da Dante nella Divina Commedia, dall’Inferno fino al Paradiso. Gli autori si divertono, tra gag esilaranti e in chiave moderna come per i “selfie” e le battute sui gruppi metal e i film horror, a riscrivere il più fantastico viaggio nell’Aldilà mai inventato, in versione edulcorata per ragazzi. Il testo contiene appendici che spiegano le principali tematiche in Dante: l’amor cortese; la faida guelfi e ghibellini; la filosofia di Aristotele; il geocentrismo tolemaico e altri approfondimenti per le spiegazioni sia a scuola sia in famiglia. E la Divina Commedia non è mai stata così semplice e divertente! Età di lettura: da 8 anni.

Capitolo I

Selva oscura.
In un tempo ed in un luogo imprecisato di un mondo letterario.

La scena che si para davanti ai nostri occhi ha un che di incredibile: un manto oscuro avvolge l’orizzonte visivo di un panorama irreale, dominato da un bosco magico e sconfinato; un ragazzo dall’aria dinoccolata si muove goffamente, nel vano tentativo di trovare l’uscita.

“Ma dove cavolo sono finito. Dai, rega’… fatela finita con questo scherzo idiota; accendete la luce che non vedo un tubo! Mi devo arrabbiare? Oddio… e quelle tre bestiacce da dove saltano fuori? Ho capito che l’oroscopo stamattina mi diceva di stare attento alle insidie e ai pericoli della giornata: questo però mi sembra veramente troppo. Aiuto! Qualcuno mi aiuti!”.
“Perché urli? Sono solo un leone, un lupo e una lonza”.
“Chi ha parlato? E poi che stai dicendo? Io la lonza me la mangio con gli spaghetti alla carbonara!”
“Scostumato e stolto! Quella è una… com’è che dite voi moderni? Una lince”.
“Adesso è molto più chiaro. Ma ora che ci penso? Chi sei tu? E poi, conciato in quel modo… da dove salti fuori, da una festa in maschera?”.
“La domanda è pertinente. Io sono Virgilio”.
“Ah sì… pure Ortecchi fa Virgilio a teatro”.
“Io sono Virgilio, il sommo poeta”.
“Chi… quello vero? No, no! Aspetta un momento, non facciamo scherzi. Su dai, rega’… adesso basta, veramente. Sono stufo de ‘sta pagliacciata”.
“Allora proprio non vuoi capire: sono la tua coscienza”.
“La mia coscienza? Ma che scherzi? Mai visto una coscienza in vita mia”.
“Questo lo so bene. Talvolta le coscienze hanno un modo loro di presentarsi. E non mancano mai di un pizzico di ironia”.
“Non voglio sentire parlare né di coscienza, né di altro; ci siamo capiti? E poi parla come mangi che non capisco niente di quello che dici!”.

Mentre si svolge questo dialogo surreale tra un povero studente spaurito e la sua coscienza, apparso nelle vesti di un dotto poeta dei tempi antichi, il sole fa capolino tra le colline, illuminando con la sua luce tutto il paesaggio; la selva oscura non sembra più così spaventosa. Nel mentre, il personaggio presentatosi come Virgilio si schiarisce la voce.

“Va bene: mi abbasserò al tuo vile rango. Proprio non ricordi nulla di quello che è successo poco fa?”.
“Io so soltanto che in aula magna c’erano le prove con la prof di lettere; io me la sono svignata alla chetichella e sono andato a stendermi sui tappetoni in palestra. Adesso ho capito! Mi sono addormentato e per fortuna è solo un sogno!”.
“Si, è vero. È un sogno: ma è un sogno magico. Tu rimarrai per sempre prigioniero dentro questa selva oscura, guardato a vista dalle tre fiere, a meno che…”.
“’A meno che? Coso, mi rispondi?”.
“Mi chiamo Virgilio, grazie!”.
“A’ Virgì, non farmi sbroccare; che se mi parte l’embolo, ti faccio vedere io, altro che coscienza e bestiacce! A proposito, sicuro che non attaccheranno?”.
“Embolo, sbroccare… non conosco il significato di queste parole. Comunque per ora puoi stare tranquillo. Però… Se vuoi uscire da questo luogo selvaggio, ti conviene iniziare un altro viaggio”.
“Sarebbe a dì?”.
“Sarebbe a dire che potrai risvegliarti da questo incubo solo dopo che sarai riuscito a percorrere un viaggio per tutto l’universo dantesco”.
“Ma questo è un ricatto! Un sequestro di persona!”.
“Chiamalo come vuoi. Ma questo non sposta di una virgola quello che ti ho detto. Allora, vieni con me o rimani qui?”.
“Senti… facciamola finita e dimmi dov’è l’uscita”.
“Ah, ma sei proprio zuccone allora! Te lo ripeto: potrai uscire solo quando avrai esplorato tutto l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Allora che fai, vieni?”.
“No! Io da qua non mi schiodo”.
“Va bene, fai come vuoi. Buona permanenza”.
“Virgì, che fai? No, aspetta… stavo a scherza’! Arrivo! Ma tu guarda, tutte a me capitano”.
“Bene. Vedo che cominci a ragionare. In marcia, ora. Le porte dell’Inferno ci stanno aspettando”.
“Vengo, vengo. A proposito… le bestiacce rimangono qui?”.
“Certo! Loro rimarranno qui per molto tempo ancora, sino a quando il veltro non le farà morire con dolore”
“Il veltro? Che roba è questo veltro?”.
“Non ne ho idea. I critici non sono ancora riusciti a dare una risposta. Ragion per cui… non perdiamo altro tempo. In marcia. Saluta le fiere e andiamocene”.
“Le tre fiere, già. A proposito: che mi rappresentano, questi animali qui?”.
“Facile: la lussuria, la superbia e l’avarizia. Che altro?”.
“Già. Pure io, che domande…”.
“E allora muoviamoci, zucca vuota. Ho l’impressione che questo viaggio sarà più duro del previsto”.

Allor si mosse, e io li tenni dietro.

Com’è amaro il paradiso di 

Trama

Jamleh, una donna di quarantasei anni nata in Siria e moglie di un jihadista, viene lasciata dal marito che si unisce a un gruppo di guerriglieri. Quando un missile lanciato su Aleppo distrugge la sua casa, Jamleh decide di partire e il suo viaggio la porterà molto più lontano del previsto. Prima ad A’zaz, vicino al lago di Maydanki, dove incontra Thaira, una donna con la quale stringe un legame d’amore proibito, poi a Lampedusa, dopo un viaggio terribile sul Mediterraneo, e infine a Roma. Il paradiso però è sempre più amaro di quanto si immagini.

Jamleh

Era una donna
che sapeva trasmettere amore e altruismo anche nelle situazioni più difficili.
Era una donna
che con la sua mano spostava ostacoli più grandi , quelli della mente e del cuore.
Era una donna
che guardandoti negli occhi sapeva raccontarti il viaggio complesso, sofferto, ma anche felice del vivere quotidiano.
Trasformava
l’amore in armonia e il disagio in opportunità.
Parlava
con un tono di voce delicato, ma le sue parole avevano più forza del fragore delle armi.

Bisognava ascoltarla.

Biografia dell’autore

Nato a Venezia nel 1952 dal 1984 libero professionista con il titolo di architetto. Dopo aver progettato diverse opere e coltivata la passione per la scrittura, all’alba di un gennaio nevoso decisi di mettere nero su bianco una storia che mi balenava da diversi mesi facendo spola nel mio cervello di inventore di storie intricate.
Messa da parte per più di un anno la mia professione mi dedicai alla stesura di questo racconto di sentimenti e passioni.

IL LIMBO DELLE VERITÀ – Cinzia Fiore Ricci

Roberto Corsi è bravo architetto, ha uno studio in proprio che va a gonfie vele, una bella casa e molti agi. Gli manca solo una cosa, una donna, la sua donna, da cui è stato lasciato senza una valida spiegazione da qualche mese. I suoi amici, nel vederlo soffrire, cercano di affievolirne le sofferenze con serate a base di alcol e sesso frenato, trascinandolo in un tour di perdizione. Una sera lo portano in un locale esclusivo, “Il limbo delle verità”, apparentemente un privé molto elegante e raffinato, ma appena Roberto mette piede in quel posto una serie di stranezze lo mettono in allerta e a disagio, a partire dallo strambo direttore, il signor Max, che con il suo atteggiamento ambiguo lo accompagnerà in un viaggio attraverso la scoperta di sé stesso. Il sesso, usato come mezzo per la conoscenza della propria natura, del proprio essere, lo indurrà a porsi molte domande su cosa sia veramente giusto o sbagliato nella vita. Uno spunto ardito e provocatorio per capire che ogni essere umano ha il proprio senso della vita, libero e arbitrario.

Seconda edizione Progetto Parole – 2018
Prima edizione Attimi infiniti – 2015

Criceti – Emily Hunter

Plink… Plink… Plink… Un suono che si perpetua, ossessivo, cadenzato, paranoico, calmo e lento come la pioggia autunnale che all’imbrunire gocciola dal tetto di un pergolato, scandisce il tempo di Criceti di Emily Hunter. Straordinaria e poliedrica artista toscana già molto nota soprattutto nell’ambito della letteratura erotica e trhiller, autrice di romanzi e racconti alcuni dei quali caratterizzati da contenuti talvolta più leggeri e spensierati, Emily in questo caso affronta invece, attraverso questa sorta di metaforico e onirico delirio che tuttavia trova sempre un drammatico aggancio con la più cruda realtà, il tema scottante e purtroppo attuale della violenza sulle donne. E se a volte in narrativa la cripticità del testo, così come l’astrattismo nella pittura, può servire a mascherare una palese mancanza di talento artistico, nel caso di Criceti, al contrario, esalta la capacità dell’autrice di tradurre in pura emozione una vicenda in cui la violenza fisica diviene metafora di quella psicologica, non meno devastante della prima. Una storia angosciante nella quale l’impedimento a esercitare il proprio libero arbitrio e di conseguenza la legittima e inviolabile volontà d’inseguire i propri sogni, ha sulla psiche gli stessi terribili effetti e le stesse conseguenze che le più atroci sevizie hanno sulla carne. Criceti, che è un racconto presente nella raccolta FENOMENI – il lamento delle tenebre, edita a Novembre 2018 da Progetto Parole, è ora riproposto in un’edizione speciale per la collana I libri del cuore, e i proventi derivanti dalle vendite di questa nuova versione digitale e cartacea saranno devoluti al Centro antiviolenza Associazione Olympia De Gouges Onlus di Grosseto. (www.olympiadegouges.org) • Prefazione a cura di Luciano Dal Pont

Il grido del cigno nero – Delia Deliu

Xenia è un’infermiera, votata interamente alla famiglia e al lavoro, che vive oramai una vita rassegnata dal punto di vista dell’amore, l’uomo che ha sposato non è mai riuscito a conquistarla e ora, dopo anni di matrimonio, è tutto finito. Ha un rapporto molto confidenziale con i due figli, al punto che un bel giorno, vista l’apatia della madre, a sua insaputa la iscrivono su un sito di incontri. La titubanza iniziale viene vinta dalla sua innata curiosità e dal desiderio di capire cosa il mondo maschile le possa ancora riservare. Il romanzo mette anche in evidenza la sua vita professionale, con parecchi aneddoti e racconti su pazienti e colleghi, descrivendo situazioni a volte dolorose, a volte esilaranti. La storia si alterna tra la vita familiare, il lavoro e queste conversazioni in un mondo virtuale. Xenia è una donna inconsapevole del suo fascino, che non sa affrontare il mondo maschile, ma osserva e impara. È alla ricerca dell’amore, anche se inconsciamente; ha voglia di assaporare questo sentimento e, allo stesso tempo, ha il terrore che questo succeda e le faccia perdere la lucidità e il controllo della sua vita. Le sembra di aver incontrato l’uomo in grado di colorare la sua vita troppo grigia, ma questa felicità subisce un’imprevista svolta. Il suo grido di donna verso il mondo maschile, è come il grido del cigno, può esprimere il dolore o la felicità, dipende da chi lo sta ascoltando.

Delia Deliu è lo pseudonimo che la scrittrice ha scelto per pubblicare i suoi romanzi come omaggio alle sue origini perché Deliu è il cognome della nonna materna. Nata nel 1968 in una piccola città della Romania, Delia è la figlia maggiore di una coppia di operai le cui modeste possibilità economiche la portano a optare per una laurea in Scienze Infermieristiche anziché in Medicina.
Come tante altre infermiere romene, nel 2004 viene in Italia in cerca di un futuro migliore. Dopo aver cambiato varie città e posti di lavoro, nel 2006 si trasferisce a Verona ricongiungendosi con la famiglia lasciata in patria, per una nuova vita piena di sogni, ma il destino ha programmi diversi: il matrimonio fallisce e si separa. Dopo anni di solitudine arriva una seconda possibilità di essere felice, si innamora e si stabilisce a Mantova insieme ai figli, per stare accanto al compagno, che adora.
La scrittura diventa per lei una cura per l’anima. Debutta nel 2015 con il romanzo Il grido del cigno nero, che le porta un attestato di merito al Trofeo Internazionale Medusa Aurea 2016. In seguito pubblica altri due romanzi. Azzardo Fatale, la seconda edizione di Stupide scommesse revisionata ed editata a cura di Progetto Parole, è un erotico piccante con un finale innaspetato che lascia una morale al lettore: “chi semina vento raccoglie tempesta”. Ancora due, la seconda edizione di Meno due revisionata ed editata a cura di Pav Edizioni, è un romance che non si può definire “un rosa” ma “un amaranto” visto il tema che sviluppa la trama.
Delia è una donna solitaria che dedica il tempo libero ai figli, che ama più di qualsiasi altra cosa al mondo, al suo lavoro, ai libri e alle passeggiate in montagna. Amante della psicologia, del linguaggio del corpo, suona la chitarra. Le piace cucinare ed è innamorata della lingerie sexy.
Dice di sé stessa: «Sono una specie di diavolo e acqua santa, ho momenti di dolcezza ma anche di forte rabbia. Potrei passare giorni interi vicino a chi ha bisogno di me, come mandare a quel paese in due secondi chi mi offende. Forte come l’acciaio e alle volte fragile come un bicchiere di cristallo, sono semplicemente una donna.»

I racconti della sera – Domenico Faniello

Il tempo trascorre velocemente e iniziamo a rendercene conto, solo con la maturità.
Una volta, la spensieratezza, la curiosità e la voglia di apprendimento e di crescere erano tante. I bambini trascorrevano le giornate all’aria aperta, facendo giochi di squadra, apparentemente semplici ma che in realtà ricoprivano un ruolo pedagogico. Riuscivano a coordinarsi nei vari movimenti, apprendevano dai ragazzi più grandi e soprattutto imparavano ad affrontare la vita, con esperienze reali.
La tecnologia, seppur utile e indispensabile per una vita migliore è stata mal interpretata. Troppi bambini trascorrono tempo prezioso davanti a playstation, telefonini e computer, sprecando il proprio tempo in attività inutili per la propria vita.
I racconti hanno questa funzione, trasmettere valori e principi; attirare la curiosità.
Il compito del narratore della sera è quello che dovrebbe avere ogni genitore e ogni educatore: Trovare il tempo e il modo per ascoltare ed essere ascoltati.

Sono felicissimo per la mia presenza all’evento “ Sulle note del tuo libro”.
Sarà il mio debutto assoluto e sarò felicissimo di fare la conoscenza di tutti gli autori presenti.
Sarà l’occasione per farmi conoscere come poeta. Ritirerò il Premio della proprietà edilizia ( Premio Letterario Emozioni 2018) e il 1° Premio ( Premio Letterario parole sotto l’albero 2018).
Sarà l’occasione per presentare il mio primo libro di racconti intitolato “ I racconti della sera “ – EA Lab della Lupi Editore di Jacopo Lupi.
Ringrazio gli organizzatori e tutti gli addetti ai lavori della manifestazione.
Ci vediamo il giorno 08/06/2019 .

Tutti giù per terra di Raimondo Preti

TUTTI GIU’ PER TERRA è un “diario pop” in cui parlo di noi: di ciò che siamo, di ciò che ci circonda, di temi più o meno impegnativi in maniera scanzonata e irriverente. Passando continuamente dall’esperienza alla mitologia, dalla cultura universale a quella popolare. Non suggerisco risposte ma lascio che ogni lettore raggiunga le proprie.
Ogni argomento è elaborato in massimo quattro pagine.
L’idea mi è venuta immaginando di insegnare a una platea di studenti distratti: chi dorme, chi guarda il cellulare, chi indossa gli occhiali con gli occhi disegnati. Come catturare la loro attenzione? Mi sono detto. Così è nato il libro. Per questo credo che sia trasversale, apprezzabile da chiunque.
Il libro non ha genere. Almeno non credo. E’ un esperimento.
EMOZIONI: pur non essendo la prima pubblicazione, è la prima volta che partecipo a un evento come “Sulle note del tuo libro”. Lo faccio con gioia e curiosità, animato dall’interesse di confrontarmi con altri autori e parlare col pubblico.
COSA FARO’: presentazione, firma copie della prima edizione (è già in programma la seconda) e, se ci sarà la possibilità, un piccolo rinfresco

QUARTA DI COPERTINA

Un vero e proprio zibaldone moderno, semiserio, scanzonato, brillante, arguto, su una grandissima varietà di argomenti. In questi brevi scritti predomina l’ironia, anche nella trattazione di tematiche serie, e non mancano gli spunti di riflessione sul mondo di oggi e quello dei nostri padri. L’autore procede per un girotondo di citazioni colte e popolari, in uno stile scorrevole e accattivante, rivelando vizi e virtù della passata e della presente generazione.
Tutti giù per terra siamo noi.

 

22.5 grammi di surrogato (di cioccolato) Ludovica Schemberg

Andatura di bolina. I velisti conoscono bene la tecnica che gli consente di navigare controvento; una tecnica che potrebbe tornare utile anche nella vita? Non è un libro sulla vela – e neanche sulle virtù terapeutiche del cioccolato – quello che ci propone Ludovica Schember nel suo romanzo “22,5 grammi di surrogato (di cioccolato)”; un libro che sarebbe riduttivo relegare ad una sola categoria narrativa ed infatti spazia dal romance al romanzo di formazione. Lo stesso vede come protagonista Nila, una donna che impara nella sua vita a navigare controvento – svelando qualche segreto per riuscirci tutti – contro le consuetudini e contro i cliché imposti dalla società per raggiungere un obiettivo – la felicità – che nel suo caso, senza svelare troppo, ha connotazioni ben precise. Un romanzo già presentato in eventi organizzati in cinque diverse Regioni, oltre che nel corso di trasmissioni radiofoniche, e che ha suscitato, per i suoi contenuti, l’interesse di psicologi e psicoterapeuti, diventando anche oggetto d’incontro in ambito scolastico con studenti, docenti e genitori durante giornate dedicate alla violenza sulle donne. Ciò non deve spaventare, “22,5 grammi di surrogato (di cioccolato)” è un romanzo che si beve con gli occhi, scorrevole, ma che offre tantissimi spunti di riflessione ed approfondimento, riuscendo ad accendere i riflettori su uno spaccato di vita che potrebbe appartenere tranquillamente alla quotidianità di ciascuno di noi, dei nostri amici e familiari. Ludovica Schember è una “vecchia nuova scrittrice”, nel senso che scrive da sempre, ma solo di recente ha deciso di pubblicare il suo primo romanzo, dopo essere stata selezionata tra i vincitori del concorso letterario “Abruzzo – Molise 2018”, indetto da Historica Edizioni, con il suo racconto “L’ombra non nasconde nessuno”. Il romanzo, il racconto ed i progetti per l’immediato futuro costituiranno l’oggetto principale degli incontri con l’autrice presso il suo stand all’interno della fiera degli scrittori emergenti “Sulle note del tuo libro” che si terrà a Roma, il prossimo 8 giugno, presso l’Auditorium Parco della Musica. Oltre ad acquistare la copia con dedica firmata dall’autrice, sarà possibile ritirare un omaggio, scambiando opinioni e chiacchiere con l’autrice; un evento unico e l’occasione per trascorrere una giornata diversa, dedicata alla ricerca del benessere interiore.

Lucia La Macchia – Arcani siciliani

Partecipare a questo evento. ” sulle note del tuo libro ” mi attrae tantissimo, perchè avrò modo di incontrare persone che come me amano le emozioni e poi perché é ambientato a Roma, cittá che amo tantissimo
Ed é la cittá dove si sono conosciuti i miei nonni, momento di cui parlo nel mio libro ” Focu Meu”
Quindi Roma c’ entra eccome con la mia esistenza!!!
Non vedo l” ora di essere all” 8 giugno e godere di tutto quanto Sylvia e Emilio ci stanno preparando
Nel mio stand parlero”, con chiunque potra’ averne piacere, dei miei tre libri
Focu Meu
Incontri
Arcani Siciliani

Nasco a Messina sotto un segno di fuoco, il 14 dicembre.
Ho passato la mia infanzia a Dinami, un piccolo paese della Calabria dove mio padre, Siciliano di corpo e anima, era medico condotto. Scelta fatta per amore. Amore per mia madre, che abitava nei pressi, e per la gente semplice del piccolo e verde paese.
A dieci anni vado in Toscana, ad Arezzo, dove ci sto per 6 anni, e purtroppo in collegio.
La mia unica gioia erano a quel tempo le vacanze, natale e pasqua, per finalmente ritornare nel mio sud.
Finisco gli studi a Bergamo e poi a Milano, dove mi iscrivo all’ Universitá del Sacro Cuore.
Vivo tutt’ ora a Bergamo dove lavoro e dove vivono le mie figlie. E i miei gatti. Ne ho dieci.
Amo scrivere, e ho avuto la fortuna di vedere pubblicati tre miei libri.
Il primo libro, autobiografico, dove racconto la mia terra:
Focu Meu, è il titolo. E focu meu è una esclamazione tipica del luogo. La sentivo sopratutto dalle mie zie, che poi erano le zie di mia madre….tutte le disgrazie ,le preoccupazioni , e talvolta le gioie erano accompagnate da questa esclamazione.
Il titolo completo è:
Focu meu ( si dice che gli uccelli siano spiriti trascinati dal vento).
Come nasce?
Una notte, la morte di mio padre. Lacrime, dolore. Una penna. Buttare su un foglio i miei pensieri, il mio dolore…. È stato terapeutico. Ho elaborato il dolore ed è nato Focu Meu.
Parlo di mia madre e mio padre. La vita di mia madre piccola e orfana nella grande casa abitata da zii, zie, e da chi, ancora attaccato ad affetti o a beni terreni, era fra quelle mura, anche dopo la propria morte.
Parlo di mio padre, Siciliano nel corpo e nell’ Anima, e del suo lavoro, il medico, nel piccolo paesino in Calabria dove sono cresciuta, e dove lui è stato amato profondamente dalla gente semplice e umile del luogo.
Amato perchè amava.
Parlo delle tante figure, alcune umoristiche, altre drammatiche che abitavano il paese.
Parlo della mia infanzia, delle persone che ho incrociato nel mio cammino. C’ è Lucio Dalla, l’ on Fanfani, papa Giovanni, l’on Misasi, padre Turoldo e Franco Battiato che con la sua musica è stato ed è colonna sonora della mia vita.
Ogni capitolo è introdotto da frasi delle sue canzoni.
E ogni capitolo è seguito da una ricetta magica, per meglio affrontare i fastidi della vita.
Il secondo libro è Un libro di racconti:
Titolo: Arcani Siciliani, storie tra Inganni e incanti.
Si tratta di Ventidue racconti tutti ambientati in Sicilia e tutti che hanno per protagonista donne. Donne streghe, maghe, o comunque toccate da un’aurea magica.
Non esiste donna che non lo sia!!!️
Sono Ventidue racconti, come ventidue sono gli Arcani Maggiori dei Tarocchi.
Ogni racconto è accompagnato infatti ad un Arcano.
Il terzo libro è ” Incontri”. Questo libro….
Si, ci ho pensato molto prima di proporlo. Non è altro che un riassunto tratto da miei quaderni di appunti. Appunti presi durante gli anni, tutti i giorni, dove man mano che capitavano, annotavo le mie esperienze ” spirituali”
Ho avuto la fortuna di toccare con mano quello che è davvero l’ Universo che ci circonda, ed incontrare, ed interagire, con figure di altre dimensioni… Un periodo stupendo della mia vita che mi ha tolto ogni paura e mi ha dato grande consapevolezza.

 

Rosario Adriano Orlando – Avanrem

L’assenza misteriosa di Nicolò al centro di Torino, spingerà Ester nella ricerca incessante del fratello, conducendola sino alla verità. Rimasta sola, senza più risposte ormai, affronterà le incertezze con coraggio, muovendo gli eventi del racconto tenendo tutti col fiato sospeso, vivendo la trama tra il passato e il presente in una dimensione onirica verso un viaggio sconosciuto ricco di emozioni, e in parte intriso da spunti e riflessioni; quasi sotto acqua rispecchiandosi nella fragilità umana attraverserà i ricordi e la felicità perduta. L’amore e l’incontro con Cesare inoltre uniranno le speranze di Ester, che abbandonandosi alla casualità, senza potere sfuggire alle occasioni, troverà le risposte che cercava, dove la realtà spesso si confonderà con l’immaginazione. Al di fuori della città poi, il divenire raggiungerà la soglia d’equilibrio che appeso ad un filo, collegherà per sempre i sogni alle diversità.

Un triangolo rosa di Paolo Arigotti


30 gennaio 1933. Adolf Hitler è nominato cancelliere della Germania, divenendone in breve tempo padrone assoluto. La notizia arriva in Italia, dove il giovane Marco, impiegato di notaio, è al lavoro, mentre Berlino festeggia con fiaccolate e processioni pagane per le vie della città. Tra i giovani che sfilano per le strade della capitale tedesca c’è il giovane Klaus, al quale a breve un alto ufficiale delle SS, Walter Schellenberg, offrirà un posto nei pretoriani di Hitler, aprendogli le porte ad una luminosa e fulminante carriera, che lo porterà a collaborare alla notte dei lunghi coltelli ed alla nascita dei primi lager. Marco viene convocato qualche tempo dopo a colloquio privato dal suo datore di lavoro, l’anziano notaio ebreo Spagnoli, che gli anticipa, con una lungimiranza sorprendente, i successivi eventi, tra i quali la campagna d’Etiopia e l’avvicinamento dell’Italia fascista al terzo Reich, compreso il varo delle leggi razziali. Marco riceve un’offerta di collaborazione con non meglio precisate forze d’opposizione, decidendo di accettare in nome degli ideali di libertà appresi dal padre, convinto socialista. Grazie ad una fitta rete, Marco entra in contatto con un giovane e brillante avvocato, Luigi Marini, con il quale instaura una solida amicizia destinata, con l’andare del tempo e dopo i gravi lutti che colpiscono il giovane, a diventare una relazione sentimentale, tenuta nascosta a tutti. Gli eventi precipitano e i venti di guerra soffiano sempre più forti, mentre tutti i fatti pronosticati da Spagnoli si avverano implacabilmente. Poco dopo l’inizio della guerra anche Spagnoli muore, lasciando una grossa eredità a Marco, unitamente al compito di proseguire nella rete di contatti clandestina che, inutilmente, aveva cercato di evitare l’entrata in guerra dell’Italia. Sul letto di morte l’anziano uomo confiderà a Marco di sapere tutto del suo rapporto con Luigi, raccomandandogli grande prudenza e testimoniandogli in questo modo il suo profondo affetto. La dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, fortemente voluta da Mussolini nell’illusione di non combatterla, trascina il paese in un conflitto devastante, mentre Marco e Luigi avviano una collaborazione sempre più stretta con il Vaticano, assumendovi impieghi delicati ed importanti. I due ragazzi vengono a sapere degli orrori perpetrati nei campi dell’est Europa, anche a danno di persone che vivono la loro stessa condizione, come già noto a Luigi grazie ai rapporti instaurati con alcuni giovani tedeschi prima dell’avvento al potere del nazismo. Durante un ricevimento ufficiale, Marco, presente nella nuova veste di funzionario presso la segreteria di stato vaticana, fa la conoscenza di un giovane ufficiale nazista, in servizio da poco nella capitale italiana: Klaus. Per tre anni le cose restano immutate per Marco e Luigi, che portano avanti segretamente la loro relazione, mentre la guerra travolge l’Italia ed il fascismo, a
causa di una serie di rovinose sconfitte, che a poco a poco minano lo stesso mito dell’invincibilità tedesca. Lo sbarco alleato in Sicilia spinge il Re, fino a quel momento sostenitore del fascismo, a destituire il Duce ed a chiedere un armistizio, che però causa l’invasione tedesca del Paese. L’occupazione dà avvio ai progetti di rastrellamento degli ebrei romani, che Marco e Luigi cercano di evitare; in quella occasione conoscono e stringono amicizia con la famiglia di Deborah, appartenente alla comunità ebraica della capitale. Tra la donna e Marco nascerà immediatamente un rapporto molto forte, e Deborah gli confiderà di aver capito la natura del suo rapporto con Luigi. Le loro attività clandestine vengono spiate e riferite ai nazisti da un sacerdote collaborazionista, mosso da intenti personali ed egoistici, che conducono all’arresto di Marco e Luigi, proprio ad opera di Klaus. L’ufficiale, richiamato in Germania per prestare servizio ad Auschwitz, dove nel frattempo sono stati deportati Deborah e la sua famiglia, chiede ed ottiene di portare con sé i prigionieri, per spingerli a collaborare. In realtà, i motivi sono altri. Klaus, invaghitosi di Marco, lo vuole e gli propone un patto: concedersi a lui in cambio della salvezza per sé, il compagno e Deborah. Marco è costretto ad accettare; dopo qualche tempo Klaus, che già nutriva seri dubbi sugli stermini perpetrati ad Auschwitz, si convince che occorre fare qualcosa e spinto dai suoi sentimenti per Marco decide di collaborare con lui, favorendo la sua rocambolesca fuga assieme a Luigi. Il loro intento di portare al mondo libero le prove degli eccidi non raggiunge lo scopo desiderato, mentre il rapporto tra Marco e Luigi entra in crisi quando quest’ultimo si rende conto che pure Marco si è innamorato di Klaus. Tornati a Roma Marco rivede Klaus, che gli confida di aver tradito; il giovane, dopo la liberazione della città, decide di proseguire la lotta contro il nazismo, unendosi ai partigiani del nord, anche per non abbandonarlo. A Firenze Marco riceve l’incarico di farsi portatore a Mussolini di una proposta di pace vaticana, purtroppo senza successo. Il giovane resta a Milano, dove nel frattempo è stato inviato Klaus; i due si rivedono e per breve tempo vivono il loro amore. La scoperta del tradimento da parte delle SS, determina l’arresto di Klaus e dello stesso Marco, il quale, in occasione di una nuova fuga, viene ferito a morte; dopo mille vicissitudini morirà a Milano, proprio il giorno della liberazione. Klaus, rimasto solo, viene arrestato e processato per crimini di guerra, ma eviterà la condanna a morte grazie alla difesa di Luigi, che metterà da parte risentimento e preconcetti per ottemperare alle ultime volontà di Marco. Deborah, sopravvissuta ai campi grazie a Klaus assieme alla figlia Ester, resterà loro vicina, contribuendo all’assoluzione dell’ufficiale nazista. Quando Klaus verrà rilasciato, i due torneranno assieme a Roma, dove tra loro nascerà una relazione stabile, destinata a durare mezzo secolo, senza mai dimenticare il compianto Marco.

Occhi di Ferrofilato di Mauro Galliano 

Ferrofilato è un ragazzino allegro e con una voglia di vivere da far invidia al mondo, che tra un calcio a un pallone e qualche brutto voto a scuola, si ritrova nel pieno dell’adolescenza ad affrontare un mostro che gli cambierà il resto della vita: la sclerosi multipla. All’inizio si sente come se fosse imprigionato in una scatola, senza aria e con la paura che gli avvolge l’anima, ma poi si rimbocca le maniche per vivere la sua vita nonostante le difficoltà. Nonostante la vita con la malattia, subdola e vigliacca, Ferrofilato non smette di desiderare di vivere la sua vita nel migliore dei modi assaporandola e non precludendosi niente, spingendo il piede sull’acceleratore fino alle estremità degli angoli più alti. Alle soglie del “trentennale” della sua malattia, il nostro Ferrofilato viene raccontato tramite i sentieri della sua vita, attraverso le varie fasi, prima e dopo l’ingresso della stronza. Si scoprirà un Ferrofilato migliorato nell’affrontare la malattia che rappresenterà una linea continua tracciata che il nostro protagonista, anche se a fatica, proverà a scavalcare con tutte le sue forze. Questo libro ha l’intenzione e non la presunzione di dare uno stimolo a chi, come il protagonista, convive con la disabilità fisica e dell’anima, uno stato che invoglia a gettare la spugna, proprio com’è capitato a Ferrofilato, che con le unghie e con i denti, giorno dopo giorno, lotta contro una montagna sempre troppo alta per lui, un mostro che va guardato dritto negli occhi per non farsi schiacciare.

La sovranità al popolo: rimedi e soluzioni per la ripresa economica di Antonio Pulcini

Editore: Casa editrice Serena

L’avvocato Antonio Pulcini si occupa di diritto bancario e tributario e si interessa da diversi anni di problematiche economiche legate alla perdita della sovranità monetaria del nostro Paese e al signoraggio bancario. Da queste problematiche parte la sua intenzione di promulgare e di far conoscere ai lettori la situazione critica del mercato monetario e il fallimento dell’euro come dimostrato dagli eventi storici di politica economica. Con una scrittura lineare, comprensibile ed efficace guida il lettore attraverso la storia, le teorie economiche, le figure politiche e la propria esperienza personale conferendo al fruitore del testo la consapevolezza e gli strumenti per la formazione di un pensiero reale e allo stesso tempo critico sul sistema bancario e monetario, le cui leggi e provvedimenti incidono e ricadono sul quotidiano vivere di ognuno di noi, in particolar modo sui consumatori e sul sistema delle piccole e micro imprese, proponendo soluzioni e rimedi per uscire dalla grave crisi economica del nostro paese.

Una donna in gabbia di Antonella Polenta
Nei cosiddetti anni di piombo (con un arco temporale che va dagli anni settanta agli ottanta del secolo scorso), in piena contestazione giovanile, rivendicazioni studentesche ed estremizzazioni concettuali e politiche, si delineano due figure femminili, molto diverse fra loro, seppur sorelle e con soli quattro anni di differenza. Una è integrata nel sistema e conformista, l’altra sempre in cerca di orizzonti libertari e impegnata a livello socio-politico. L’una coinvolta in una relazione con un francese schivo e riservato tanto da tenere nascosto il suo passato, l’altra libera da legami sentimentali. Le loro storie s’intrecciano e si dividono: ognuna percorre la strada più idonea al proprio temperamento, finché trascorsi degli anni si ritrovano a rivedere il proprio stile di vita e a imboccare percorsi diametralmente opposti, segregando l’una in uno spazio ristretto, scevro da qualsiasi forma di spregiudicatezza libertaria, e portando l’altra ad assaporare la libertà e a perseguire impulsi creativi. Nel romanzo s’innestano anche elementi di suspense e di mistero.

Due gocce di anice nel caffè di Alessandro Tittoto

Claudio fa dei sogni catastrofici nei quali intere città vengono distrutte e in cui un motociclista vestito di nero gli dà la caccia. La sua vita, invece è tranquilla al limite della monotonia, si divide tra casa e lavoro, le attenzioni di Letizia, giovanissima fidanzata e due amici inseparabili. L’incontro con uno strano signore, apparentemente in grado di leggergli nella mente, getterà Claudio in un viaggio all’interno della sua vita e lo porterà a mettere in discussione aspetti normali della sua quotidianità. Inoltre il motociclista nero è divenuto reale uscendo dai suoi sogni e i suoi amici di sempre sembrano aver cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Cosa nasconde la vita apparentemente piatta di Claudio?

Alessandro Tittoto, classe 1975, è nato a Vetralla (VT) dove vive e lavora come impiegato. Appassionato di musica e geografia si dedica da tempo alla ritrattistica oltre che ad altre espressioni artistiche. In età giovanile è stato tenore in diversi cori polifonici e autore di diverse canzoni di musica leggera. Ha scritto numerosi racconti, alcuni pubblicati su riviste e collaborato con alcune testate giornalistiche.

Una speranza nel cuore di Giustina Pnishi

Biografia:
E nata a Meja, Kosovo. Classe 73
Attualmente convive, e ha un cagnolino per cui stravede. Amma gli animali, i colori, il mare. E appassionata di libri, ha l’abitudine di scrivere tutto ciò che le passa per la mente. Fin da quando era piccola ha avuto il sogno di scrivere e di esporsi. Solo ultimamente si e armata di coraggio, “una speranza nel cuore ” è il primo libro publicato e sta lavorando per publicare il secondo.

Sinossi del libro:

L’amore sopra ogni cosa… sembra questa la frase che Veronica, protagonista del romanzo Una speranza nel
cuore, grida ad ogni passo. Sposa adolescente di un marito violento che la tormenterà per anni ma dal quale
avrà la forza di scappare, conoscerà l’amore vero con Glauco, un amore passionale, sofferto e assoluto del
quale non potrà mai fare a meno, nonostante le angosce, le delusioni che le provoca e che nemmeno la
serenità dell’affetto di Andrea potrà farle dimenticare, nella ferma e decisa speranza di poter essere
finalmente amata da lui.

Madam di Rosalba Bonanni

”Madam”, un romanzo breve, scritto a …tracce. Un personaggio particolare, sfuggente, misterioso, conosciuto in modo molto singolare sul Web. Una persona bizzarra ed… evanescente in un contesto tutto da amare, la Sicilia, meta dei ripetuti viaggi fatti la scorsa estate per incontrarla o, quanto meno, conoscere di lei e della sua vita. Una donna matura che mi ha giocato un bel tiro mancino…A lei ho dedicato questa attenzione fino a quando…indosserò i suoi panni.
BIOGRAFIA:
Rosalba Bonanni. Scrivo poesie, racconti brevi e testi di canzoni da sempre. Ho iniziato otto anni fa a partecipare a concorsi di poesie con l’Ass.ne Culturale “Casa Sabina della Poesia” ottenendo pubblicazioni e riconoscimenti. Nel 2017 ho pubblicato con la Aletti Editore la mia prima raccolta di 35 testi “Farina del mio sacco” presentata alla Fiera del Libro dello scorso anno, entrando nel gruppo “Tralerighe” di Emilio Brancadoro. Ho partecipato a concorsi e progetti della Casa Ed. “Pagine” e faccio parte della comunità con il sito web poetipoesia.it ed i progetti “Ispirazioni” – “Mi illumino d’immenso” – “ Colori”, ecc. e le relative pubblicazioni. Nel gruppo “Tralerighe” di Emilio Brancadoro sono nelle Ed. “Parole sotto l‘albero” – 1° class.to “Racconti brevi” e menzione d’onore nella raccolta “2° Premio Letterario Emozioni” dell’Ass.ne Eterna. Ho avuto di recente l’idoneità artistica come autrice di un testo per canzone dal TMF – Concorso Europeo – passando la pima selezione. Mi presenterò alla Fiera del Libro di Roma con il mio romanzo breve “ Madam”, nonché porterò delle …chicche. Poesie, favole, pensieri, su blocchetti notes e biglietti augurali, un mezzo semplice per raggiungere un pubblico non solo di adulti, ma anche bambini.

 

In cerca di guai di Francesco Zampacavallo
“In cerca di guai” è una raccolta di dieci racconti eterogenei tra loro dal punto di vista dei generi e delle tematiche trattate.
Nell’opera si possono scorgere le tracce della narrativa Hard Boiled, Fantasy, Horror, di Avventura, esistenziale, Noir, onirica, allegorica, ed è presente anche una sorta di fiaba africana rivisitata e occidentalizzata. Il tutto condito con uno stile più incentrato sul mostrare che sul raccontare, fatto di dialoghi secchi e descrizioni dinamiche.
Le tematiche affrontate sono: rapporto padre/figlio; droga; inadeguatezza a vivere nel proprio presente; la violenza, il sesso e l’amore come motori che fanno sentire vivi; la natura del male in rapporto con l’uomo; la vendetta; il rapporto tra sogno e realtà; l’alienazione sessuale nella contemporaneità; i pericoli delle chat d’incontri e della modernità; problemi di coscienza in giovinezza; vecchiaia; morte.
Il filo conduttore di “In cerca di guai” è costituito dalla fuga dei protagonisti da una realtà contingente che li sta soffocando, da sistemi di riferimento e orizzonti di senso ormai obsoleti e asfissianti. Qualcuno di loro opterà per una fuga onirica, qualcun altro si ritroverà a fuggire materialmente, altri ancora
affronteranno direttamente la morte a viso aperto. E tutti, nessuno escluso, si metteranno nei guai per cavarsi dalla situazione in cui si trovano. Qualcuno riuscirà a salvare la pelle, l’anima e la propria sanità mentale. Qualcun altro fallirà.
Chi leggerà vedrà.

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