L’accusa del sangue di Giovanna Barbieri

Nel cuore della notte, nell’anno domini 1483, qualcuno bussa al portone di Goffredo Fortespada, il Bargello di Urbino. La piccola Crezia Odasi è stata rapita e sarà compito suo ritrovarla. È l’inizio di un incubo e molte uccisioni flagelleranno la città dei Montefeltro. Omicidi così efferati che il Bargello si farà aiutare nelle indagini dal saggio amico speziale, Edmundo de la Turre, esperto non solo di droghe ma anche di ferite, esule a Urbino dopo la caduta di Costantinopoli.

Copertina flessibile: 208 pagine
Editore: Independently published (25 febbraio 2018)
Lingua: Italiano

 

 

 

Recensione a cura di Jessica Pennini

Ho letto questo libro appena uscito, un anno fa circa. Si tratta di un giallo storico ambientato a Urbino nel 1483,con protagonisti Goffredo Fortespada, Bargello della città, ed Edmundo de la Turre, speziale e amico di lunga data di Goffredo.

Un altro personaggio che si rivelerà molto importante è Fiamma, aiutante nella spezieria Di Edmundo e che diventerà l’amante di Goffredo. I due si ritroveranno ad indagare su omicidi efferati che sconvolgeranno la città dei Montefeltro.

Tutto inizia con il rapimento della piccola Crezia Odasi e proseguirà con altri crimini che il Bargello dovrà risolvere. Del rapimento della bambina, sono inizialmente accusati gli ebrei e da qui deriva il titolo del libro, “L’accusa del sangue” appunto, secondo cui il popolo ebraico compiva riti sacrificando il sangue di bambini cristiani.

Questo è il primo giallo storico di Giovanna e l’ho trovato ben riuscito. La storia è intrigante e ricca di suspence, che tiene il lettore incollato alle pagine. Il libro è ben scritto, curato nello stile e scorrevole. I personaggi principali, di finzione, si intrecciano con alcuni realmente esistiti, e se non fosse per i nomi sarebbe impossibile capire quali sono quelli inventati, dato che sono ben calati nella loro epoca.

La ricerca storica è minuziosa e si nota anche come l’autrice voglia rispettare la terminologia di quel tempo, utilizzando sempre i termini corretti. Interessanti i richiami storici presenti e le descrizioni degli usi e costumi del medioevo, sia negli episodi di vita quotidiana sia nel descrivere l’abbigliamento dei personaggi. Anche l’ambientazione è ben descritta, sembra di passeggiare per la città e vedere con i propri occhi le sue vie e i suoi monumenti.

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