La via del male. Un’indagine di Cormoran Strike – Robert Galbraith

Trama

Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L’investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili – e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo…

 

 

Copertina rigida: 603 pagine

Editore: Salani (31 ottobre 2018)

Collana: Salani

Lingua: Italiano

ISBN-10: 8893815168

ISBN-13: 978-8893815161

 

Terzo libro della serie scritta da Robert Galbraith, alias J.K. Rowling, che ha come protagonisti l’ispettore Cormoran Strike e la sua assistente Robin Ellacott.

Ambientato principalmente nella Londra del 2011 (le indagini e la vita privata dei personaggi portano il lettore anche al di fuori della capitale inglese), questo libro è sicuramente il migliore dei tre, sia per la narrazione, sia per la trama.

La piccola agenzia investigativa di Cormoran è sempre sull’orlo del fallimento. A causa dei pochi contratti lavorativi, nonostante “Lo Zoppo” sia balzato agli onori della cronaca e abbia guadagnato notorietà tra le vie di Londra grazie alla risoluzione di omicidi eclatanti (primi due capitoli della serie), l’investigatore è ancora costretto a vivere nella piccola mansarda senza bagno, sopra al suo ufficio.

Un pacco indirizzato a Robin (dopo aver completato i corsi di sorveglianza sembra essere diventata socia di Cormoran) fattole recapitare sulla sua scrivania, contenente la gamba di una ragazza diventerà un caso da risolvere che andrà oltre le normali pratiche investigative. È un segnale troppo evidente e carico di significato per essere considerato solamente l’atto barbarico di un killer e Cormoran costretto a camminare con una protesi a causa della perdita di una gamba, capisce subito che questa volta il bersaglio è lui.

Le indagini condotte in parallelo dall’agenzia di Cormoran e dagli uomini di Scotland Yard, mescolate alla quotidianità di Robin che è alle prese con i preparativi tormentati del proprio matrimonio, alle vicende di casi secondari fatti di pedinamenti e noiosi appostamenti, e al matrimonio reale tra il principe William e Kate Middleton, porteranno alla luce vicende del passato dell’investigatore e delle persone che in modo o nell’altro sono state legate alla sua vita.

Nella lettura ci si sente sempre a contatto con la realtà dell’Inghilterra vista da chi frequenta i Pub. Pinte di birra, fast food, nuvole di fumo di sigaretta fanno da sfondo alle vicende.

Rispetto ai due libri precedenti, si avverte meno sofferenza nella descrizione dei problemi legati alla protesi che ha Cormoran: non è più un punto fisso della narrazione, che diventa però ricca di avvenimenti, ma mai confusionaria.

Questo romanzo punta i riflettori sul disturbo dell’identità dell’integrità corporea, ovvero il Body Integrity Identity Disorder (BIID) : persone che desiderano amputarsi parti del corpo e poter trascorrere la loro vita da invalide.

In questo terzo capitolo, Galbraith da sfogo a più azione e crudeltà rispetto ai due precedenti. L’escalation degli omicidi si fa sentire specialmente nelle parti descritte con la voce dell’assassino, che diventa man mano un serial killer guadagnandosi il soprannome di Squartatore di Shacklewell. Si è avvolti da ossessioni omicide e visioni macabre. Il tintinnio dei coltelli risuona nella mente del lettore al punto di riuscire a sentirli entrare nella carne delle vittime. Nella descrizione delle parti mutilate alle vittime che come un trofeo vengono custodite dall’assassino si percepisce il calore e la densità del sangue.

L’azione a volte è fin troppo veloce, specialmente nelle colluttazioni e in qualche parte potrebbe essere necessario rileggere alcune frasi per comprendere ciò che è accaduto.

Durante la lettura di un giallo si prova sempre a ipotizzare chi è l’assassino. In questo caso è molto complicato perché ogni indiziato non perde mai valore nella descrizione dei fatti.

Il finale è ricco di colpi scena, sia nelle indagini, sia negli avvenimenti privati.

Consiglio la lettura anche senza aver letto i precedenti, ma sarebbe un peccato non avere in mente tutto quello che è successo tra i due protagonisti.

Recensione a cura di Maurizio Babini

 

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