Angeli, messaggeri di Dio. Storia, arte, leggenda

Gli angeli, compaiono molte volte nei Vangeli ma non si tratta di figure esclusive della tradizione cristiana o ebraica. Figure analoghe compaiono anche all’interno di miti più lontani nel tempo. Intorno al VII – VI secolo a.C. gli ebrei erano stati portati a forza a Babilonia, avevano fatto parte di una società mercantile e sostanzialmente urbana. Qui avevano dato vita a una fede rigidamente monoteista escludendo il re dalle funzioni sacerdotali e includendo diversi miti di origine orientale. Svilupparono una nuova idea di gerarchia celeste: Jahvè non era più quel Dio guerriero e combattivo ma diveniva il Re dei cieli; ecco nascere un regno celeste abitato da esseri speciali, le schiere angeliche che erano il tramite tra Dio e gli uomini.

Solo nel Nuovo Testamento, e dopo l’80 d.C. gli angeli furono accettati nella loro individualità di messaggeri celesti. Nei Vangeli compaiono molto di frequente nei momenti salienti della vita di Gesù, sin dall’Annunciazione.

La Chiesa riconobbe gli angeli formalmente nel 787 durante il concilio di Nicea, durante il quale fu codificata la schiera angelica. Solo con Pseudo-Dionigi l’Aeropagita, un misterioso figuro cristiano, si arrivò a una vera e propria classificazione delle schiere angeliche nel Corpus Dionysiacum.

Michele

L’angelo più importante è sicuramente Michele, quale custode d’Israele, difensore della fede contro Satana. Trae origine dall’Apocalisse dove appare vestito con una corazza e armato di una lancia o spada con cui trafigge il drago (Lucifero). Secondo il racconto biblico guidò l’esercito celeste contro gli angeli ribelli, sconfiggendoli e precipitandoli a terra. Una delle sue caratteristiche è la facoltà di soppesare le anime in vista del Giudizio Universale e di accompagnare i defunti nell’aldilà.

Fu venerato come santo dai Longobardi e dalle genti germaniche per la sua somiglianza, negli attributi, a Odino. Il suo culto è molto radicato in Europa, diversi santuari gli sono dedicati: Mont Saint Michel, San Michele sul Gargano, La Sacra di San Michele, San Michele Maggiore, San Michele in Foro, ma innumerevoli altre.

Lungo la così chiamata “Via Longobardorum” San Michele svolse la funzione di cerniera tra Oriente e Occidente.

Ma come ottennero le ali? 

Nel Medioevo gli angeli ebbero il periodo di maggior popolarità. Addirittura, per il troppo disquisirne, nel Duecento ci fu una diatriba tra Tommaso d’Aquino e il teologo Duns Scoto circa la natura degli angeli. Per il primo erano “puro intelletto”, immateriali, salvo nei momenti in cui dovevano entrare in contatto diretto con gli uomini. Peri il filosofo invece avevano una certa materialità seppur eterea e di sostanza spirituale. Questa diatriba, è facile immaginare, influenzò l’iconografia del tempo, si passò da figure in cui era impossibile distinguerli dagli uomini a pitture e statue di esseri alati e luminosi. Oltre alle ali appaiono con vesti atte a coprire le nudità per mostrarsi agli uomini, inoltre nel Medioevo viene accostata la figura della nuvola che proseguì nel Rinascimento con realizzazioni più naturalistiche.

Non possiamo non menzionare i putti di Raffaello che traggono però origine dalle pitture di età romana. Gli angeli di età medioevale sono figure nobili ed eteree è vero, ma anche guerresche. Il Rinascimento invece li riporta a una aura fanciullesca.

La figura angelica doveva anche mostrare agli esseri umani l’anima del Divino.

Le gerarchie celesti

Qui le rappresentazioni delle gerarchie celesti nel battistero di Firenze.

  • Serafini. Circondano il trono di Dio: hanno sei ali e sono circonfusi di luce e fuoco
  • Cherubini. Hanno corpi di tori, leoni o aquile con visi umani. Trasportano il trono di Dio
  • Troni. Hanno sembianze umane, quattro facce e quattro ali e portano la giustizia sulla Terra
  • Dominazioni. Hanno lo scopo di controllare e regolare l’attività di tutti gli angeli dei Cieli.
  • Virtù. Piccoli angeli custodi che portano sulla terra valore e grazia
  • Potestà. Tengono a bada i demoni affinchè non si riversino sul mondo
  • Principati. Proteggono le nazioni, le città e la dottrina cristiana
  • Arcangeli. Sono messaggeri divini, i più noti e potenti.
  • Angeli. E’ l’ordine più basso, il più vicino al mondo degli uomini

 

Fonti: Medioevo misterioso. Magie del medioevo. Sprea editori

 

 

 

 

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2 Risposte a “Angeli, messaggeri di Dio. Storia, arte, leggenda”

  1. Spesso vediamo raffigurati gli arcangeli in pitture all’interno di chiese o santuari. A prima vista, se mancano indicazioni, è difficile sapere di quale arcangelo si tratti. Vediamo quindi come distinguerli senza fatica in base alla simbologia rappresentativa:

    Michele: raffigurato con armatura spada e bilancia. Trafigge Lucifero.
    Gabriele: raffigurato sempre con un giglio, a volte con fiaccola e specchio.
    Raffaele: raffigurato con una scatola di medicine. Spesso è accompagnato da Tobia che porta con sé un pesce.
    Uriele: raffigurato mentre regge il sole.
    Barachiele: raffigurato con le rose in mano che simboleggiano le Grazie da distribuire.
    Geudiele (Jehudiel): raffigurato con la corona e il flagello, simbolo del successo che si ottiene con la ricerca spirituale.

    Sealtiele: raffigurato in preghiera, spesso con una coppa di metallo o con un turibolo.

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