Archimede deve morire – Annalista Stancanelli

Trama

Un enigma da risolvere per Archimede, l’inventore più famoso dell’antichità, costretto a intraprendere un’avventura degna di Indiana Jones.

Egitto 214 a.C.

Un gruppo ristretto di scienziati della Biblioteca d’Alessandria nasconde un grande segreto: l’esistenza dell’oscura Camera di Thot.Poco prima d’essere misteriosamente ucciso, il Sacro Custode comprende che la Camera è in pericolo e invia lo scienziato Timeo a chiedere l’aiuto dell’amico Archimede. Timeo però giunge proprio quando Siracusa è assediata dai romani e, durante il saccheggio, l’uomo viene confuso con Archimede e assassinato al suo posto. L’assassino ruba il planetario del matematico siracusano che contiene la mappa della Camera di Thot nascosta al suo interno e così Archimede non può che partire alla ricerca del suo planetario e della mappa.La ricerca lo condurrà in un viaggio difficile e pericoloso portandolo fino ad Alessandria d’Egitto e poi Giza davanti alla Sfinge e da lì all’Oasi di Siwa dove dovrà confrontarsi con il famoso Oracolo cui si rivolse anche Alessandro Magno e dove sarà costretto a sfidare la morte.Riuscirà a sconfiggerla solo con la forza del suo ingegno?Archimede deve morire, è quello che potrebbe definirsi un giallo storico d’avventura in cui la storicità degli avvenimenti e dei personaggi s’intrecciano con la fantasia dell’autore in un unicum da leggere tutto d’un fiato.

Copertina flessibile: 191 pagine
Editore: Oakmond Publishing (14 ottobre 2018)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 3962070575
ISBN-13: 978-3962070571
Peso di spedizione: 272 g

Link d’acquisto: https://amzn.to/2HuqGqc

a cura di Sara Valentino

“Rientrò alla locanda non potendo fare a meno di notare ancora una volta lo splendore del Tempio e la meravigliosa armonia che prorompeva dalle grandi arpe che ora, insieme a dei corni giganteschi, stavano suonando una musica così triste che anche il sole tramontando sembrava stillare lacrime rosate”

Una bella avventura di ambientazione storica! Un giallo davvero intrigante!

Siamo in Egitto nel 214 a.c. e precisamente nella Biblioteca di Alessandria, il luogo dove in antichità fu conservata la più vasta collezione di libri del mondo antico.

Fondata da Tolomeo I e ampliata da Tolomeo II fu affidata a letterati  importanti tra i quali anche il poeta Callimato che scrisse il primo catalogo generale e successivamente da altri come Arisarco di Samotracia nel 217-145 a.c., appunto il periodo che viviamo in questo romanzo di Annalisa Stancanelli.

L’autrice siracusana pone una particolare attenzione agli eventi storici che si manifestano nel periodo che stiamo prendendo in considerazione, ma si tratta di un romanzo d’ambientazione e di conseguenza la parte narrativa, di suspence e di azione prende il sopravvento e ci porta ad essere parte integrante delle vicende.

Il romanzo e la trama si snodano intorno a un grande segreto, che è rimasto tale ancora oggi, l’esistenza della Camera di Thot.

La leggenda vuole che Thot sia sceso dal cielo per trasmettere un grande sapere alle antiche caste sacerdotali. I libri di Thot sarebbero 42 e avrebbero in essi contenuto tutto lo scibile possibile, tutti gli eventi del cielo e della terra, ma anche profezie sul futuro dell’umanità. Questi libri sarebbero stati nascosti in antiche biblioteche e al momento risultano dispersi. Alcune teorie ritengono che essi siano nascosti in una camera segreta sotto la Sfinge.

Questo segreto è in pericolo, morti e serpenti velenosi si stanno avvicinando sempre più e viene quindi richiesto l’aiuto di Archimede e del suo ingegno per sconfiggere il male.

In copertina è rappresentato un Archimede intento a studiare la geometria in un particolare de La scuola di Atene di Raffaello. Archimede fu un grande matematico e scienziato della storia dunque uomo d’ingegno senza ombra di dubbio alcuna. Siracusano, che soggiorno davvero per alcuni periodi ad Alessandria d’Egitto, che realizzò il planetario. Una delle sue invenzioni maggiormente ammirate del quale Cicerone ci racconta che nell’anno 212 a.C., quando Siracusa fu saccheggiata dalle truppe romane, il console Marco Claudio Marcello portò a Roma un apparecchio costruito da Archimede che riproduceva su una sfera la volta del cielo e un altro che prediceva il moto apparente del sole, della luna e dei pianeti.

Spero quindi di poter leggere una nuova avventura che vedrà Archimede nei panni di un Sherlock Holmes d’eccezione!

 

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