Black Jack. L’aquila e il serpente di Martina Angelini

I gemelli Neil e Lily si trasferiscono con la famiglia in un appartamento di Londra che nasconde qualcosa d’inquietante. Una misteriosa presenza si affaccia nelle loro vite: l’Uomo Nero, e i due bambini scoprono che tale figura leggendaria ha caratteristiche ben diverse da quelle con cui i genitori sono soliti descriverlo ai più piccoli. Il suo nome è Jack, e proviene dal Nulla. Neil riesce a mettersi in contatto con lui tramite la carta da gioco del Fante Nero, nei momenti in cui è sopraffatto dalla paura. Intanto, in un altro tempo e in un altro luogo, la Legione romana dell’Aquila Nera viene sterminata. I pochi sopravvissuti catturati dai nemici e costretti a partecipare al torneo della Luna Rossa, di tradizione Celtica, in onore del dio della vita e della morte. Un giovane Aquilifer si trova così nel mezzo dell’arena a combattere per tornare a casa. Due storie apparentemente diverse e lontane. Solo un Serpente Nero le collega, in un contesto ove niente è come sembra eppure tutto è come dev’essere…

Link d’acquisto

Copertina flessibile: 230 pagine
Editore: Gruppo Albatros Il Filo (11 ottobre 2019)
Collana: Nuove voci. Strade
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8830609579
ISBN-13: 978-8830609570

Recensione a cura di Sara Valentino

Innanzitutto ringrazio chi mi ha fatto dono di questo libro, è stata una sorpresa piacevole perché ammetto non lo immaginavo, dalla trama, nelle mie corde.

Per raccontarvelo faccio alcuni excursus, approfondimenti che in qualche modo ho fatto durante e dopo la lettura del romanzo.

L’uomo nero è una figura leggendaria che non può che riportarci agli anni dell’infanzia, periodo in cui quasi a tutti noi sarà sicuramente successo di scrutare sotto il letto temendo di trovarlo accucciato con un sacco pronto a portarci via. Facendo una breve ricerca ho potuto constatare che si accosta a quello che comunemente viene chiamato Babau, essere oscuro, cattivo e dalla presenza amorfa. In altri paesi d’Europa viene chiamato con altri nomignoli ma si tratta sempre di uno “spirito”, un fantasma o comunque un essere demoniaco, come tutte le presenze oscure teme la luce e per questo esiste la lucina notturna oppure si dormiva con la luce accesa. Ci si potrebbe oltremodo dilungare, ma la sostanza è che esiste una leggenda a cui questo romanzo si ispira, ma che ne dona una connotazione diversa, opposta diciamo. L’uomo nero, Black Jack, il protagonista di questa storia, non è malevolo, anzi è tutt’altro.

Allo stesso tempo vorrei focalizzare l’attenzione sulla figura del serpente, immaginate un grosso serpente nero, con gli occhi neri calamitici. Il serpente ha da sempre colpito l’immaginario collettivo, l’ha fatto sin dalla notte dei tempi, va da sè che abbia una simbologia molto forte. Pensiamo alla figura “demoniaca” che incanta e tenta Adamo ed Eva, ci sarebbe anche in questo caso parecchio da dire. Pensiamo alla dea dei Serpenti, riferita alla civiltà minoica, rappresenta la fecondità, viene anche rapportata alla, ancora più antica, dea Madre.

Terzo e ultimo approfondimento è l’aquila romana. Il simbolo del potere di Roma, ai tempi di Gaio Giulio Cesare era fatta d’argento e oro mentre a partire dalla riforma augustea il materiale utilizzato fu il solo oro. –L’aquila usciva dall’accampamento romano solo in occasione dei trasferimenti dell’intera legione, sotto la responsabilità di un sottufficiale legionario, l’Aquilifer il quale, oltre a doverne garantire la custodia, era incaricato di portarla in battaglia e difenderla anche a costo della propria vita. In tal senso, l’aquilifer può essere paragonato ad un alfiere, quindi un giovane ufficiale dei moderni eserciti e la stessa aquila può essere considerata come una bandiera di guerra o uno stendardo.–  Perderla era un segno di grave disfatta.

Torniamo ora alla lettura che è l’opera prima di una giovane, sicuramente migliorabile, ma altrettanto consigliato a un pubblico giovane per i temi fantasy, per la presenza di due ragazzini come protagonisti, peril messaggio che regala al lettore.

“I giorni proseguono così, finchè arriva una di quelle mattine in cui ci si sveglia stufi del mondo e della vita che ci circonda e forse anche per un desiderio di cambiamento, incoscientemente, Neil prende il Fante Nero infilandoselo in tasca”

Si sviluppa su due piani temporali: uno ai giorni nostri che vede protagonisti due fratelli alle prese con i problemi di tutti i ragazzi con i loro coetanei e con la famiglia di oggi sempre troppo distratta dalla frenesia lavorativa.

L’incontro fortuito legato al “Fante nero”, una carta da gioco, ci permette di conoscere Jack, uomo nero che viene da un passato molto lontano, di conoscere la sua storia a tratti molto cruda. L’ambientazione è in un passato lontanissimo, in un’antica foresta ai tempi dei Celti, durante una guerra nel corso della quale l’intera Legione dell’Aquila nera viene sterminata. “Secondo la Druida in ogni uomo ci può essere un Demone. La madre gli accarezza la testa. -La Druida ha ragione, ma a volte gli uomini sono peggio dei demoni…”

Come Jack aiuterà i ragazzi così in qualche modo aiuterà se stesso, a ricordare, a dimenticare, a capire il suo passato, la sua gabbia in cui è prigioniero. La serpe nera, con i denti grondanti di liquido nero, un veleno che è dannazione e saggezza allo stesso tempo, i miti del passato, dei buoni e cattivi, una mescolanza di ingredienti che a tratti risultano anche raccapriccianti per le scene.

“I ricordi possono anche uccidere e tenerci incatenati al passato”

Come sempre, a volte ci si inganna e non sempre il buio è l’opposto della luce, ma si completano a vicenda, che l’uno senza l’altro non possono esistere.

“Pensavo che più le cose cambiano più restano uguali”

 

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.