Bly  di Melania Soriani

È una giornata di primavera del 1864 quando il giudice Cochran mostra orgoglioso ai propri figli il fagottino rosa della neonata Elizabeth. Il loro è un piccolo borgo di tranquillo benessere in Pennsylvania, dove i ruoli sociali seguono schemi quasi inviolabili, ma Pink – come viene soprannominata la bambina – si dimostra presto inquieta e ribelle, più attratta dalle scorribande dei fratelli maggiori che dalle bambole, e al tempo stesso incuriosita dalla ricca biblioteca paterna. Quando, durante un banchetto, conosce Miss Jennie Stentz – intraprendente fondatrice di un quotidiano locale – Elizabeth vive un vero e proprio colpo di fulmine: diventerà giornalista. Il destino ha però per lei altri amari, amarissimi piani. Costretta ad abbandonare gli amati studi, Elizabeth si trasferisce a Pittsburgh, dove nel tentativo di decifrare un mondo che non conosce diventa avida lettrice di giornali. Ha così la prova che le sue sensazioni sono fondate: le disparità di genere ci sono davvero, e sono più radicate che mai. Decide allora di passare all’azione, e scrive una lettera di denuncia con una voce così fuori dal coro da convincere il direttore del giornale a proporle una collaborazione, con lo pseudonimo di Nellie Bly. È l’inizio di un’appassionante storia, perché con la sua vita Elizabeth diventerà una figura leggendaria del femminismo ante litteram, pioniera delle pari opportunità in una società maschilista e profondamente conservatrice, ma anche l’inventrice del giornalismo sotto copertura, e un’avventuriera straordinaria, capace di compiere il Giro del Mondo in meno tempo del Phileas Fogg di Jules Verne. Melania Soriani ci racconta la storia vera e ancora poco nota di una donna eccezionale, mettendone in luce la forza e la fragilità, il coraggio e la tenacia che l’hanno portata a realizzare traguardi impensabili per i suoi tempi, dopo aver combattuto, più di cent’anni fa, le stesse battaglie che, purtroppo, ancora oggi non sono state completamente vinte.

  • Editore ‏ : ‎ Mondadori (25 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 360 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

“Le donne a volte dovrebbero credere più in se stesse, e non smarrire le proprie passioni.
È ciò che voleva Nellie Bly. È quello che noi tutte ancora non riusciamo a fare, oggi…
…Perché il mondo che cerchiamo di abitare oggi non è poi molto diverso dal suo.”

Per la prima volta inizio una recensione estrapolando una frase scritta nei ringraziamenti a fine romanzo, dall’autrice Melania Soriani, questo perché quelle parole riassumono il messaggio lasciatoci in eredità da una donna straordinaria e coraggiosa, che seppur vissuta in America nel XIX sec. in una società prettamente maschilista, è riuscita a  cambiare non solo il mondo del giornalismo, ma la mentalità di un’epoca, ancora convinta che certi mestieri non fossero adatti alle donne.
Il suo nome è Elizabeth Jane Cochran,
conosciuta con lo pseudonimo Nellie Bly, prima giornalista statunitense investigativa a lavorare sotto copertura, e prima donna ad avere intrapreso da sola, il giro del mondo in 72 giorni, ispirandosi al romanzo di Jules  Verne “il giro del mondo in 80 giorni”; un viaggio che le ha permesso  di realizzare un altro sogno: incontrare il famoso scrittore francese.

Non sempre chi si ribella a un ordine è cattivo, Sally. A volte quando ci impongono di fare cose che non sono giuste, cose che non sentiamo…nostre, e che potrebbero renderci infelici, è giusto imporsi.”

Per capire esattamente chi era Nellie Bly bastano queste poche righe :”Una giovane donna che viaggiava, sola, con un’unica valigia…” 
Credo sia questa l’immagine che la rappresenta meglio: viaggiare da sola per una ragazza dell’epoca è una dichiarazione di  libertà e indipendenza, un desiderio sfrenato di vedere il mondo, che mostra così, anche il suo carattere indomito; portare una sola valigia invece,  sottolinea la sua praticità e la sua razionalità, a lei non servono futili cose per vivere meglio, lei non ha bisogno di mostrarsi diversa da ciò che  è…
Resta fuori un solo particolare importante per completare la descrizione di questa donna  : se Nellie Bly decide fin da ragazza di battersi per i diritti delle donne, non lo fa per se stessa e per la sete di giustizia, lei vuole davvero aiutare le altre,  migliorare le loro condizioni di vita nella società e in campo lavorativo; per tutta la vita resta coerente alle sue convinzioni, senza accettare compromessi né  lasciarsi assuefare a quel mondo misogino che nega  alle donne aspirazioni e passioni.

“Non è forse nostro compito ricercare la verità e mostrarla a tutti, a qualsiasi costo? Non è forse con il nostro contributo e con la nostra denuncia che possiamo cambiare le storture di questo mondo imperfetto?”

La sua storia è molto singolare e purtroppo anche poco conosciuta; rimasta orfana di padre ancora bambina, viene nominato un tutore per amministrare i soldi della sua famiglia ma questi non bastano per mantenere lei, i suoi fratelli e sua sorella, pertanto la mamma decide di risposarsi.
Il padrino però,  si rivela un ubriacone, senza lavoro né soldi e soprattutto violento, ma mentre la madre subisce senza mai ribellarsi, al contrario Elizabeth trova assurdo continuare a vivere in balia di quell’uomo quando basterebbe chiedere il divorzio…è proprio lei infatti, poco più che adolescente, a convincere la mamma e il resto della famiglia a presentarsi in tribunale e a denunciare il padrino.
Sarà la sua prima vittoria di tante altre che seguiranno in futuro, ma nel mezzo dovrà affrontare numerose sconfitte, umiliazioni, dolori e lottare contro pregiudizi sia sul lavoro che all’interno della propria famiglia.

Mi ero spesso mossa in questo nostro mondo  a passo svelto e con la testa bassa, spintonando se necessario.  Per la prima volta nella vita, avevo rivelato la mia vera anima a un uomo…
Il mio era un conflitto insolubile.
Perché dovevo scegliere fra Elizabeth e Nellie?
Fra la ragazza innamorata che sogna un matrimonio felice e la giornalista  che vuole fare il giro del mondo?”

Senza  un titolo di studio, ma grazie alla sua caparbietà, anni dopo  riesce a farsi assumere da un giornale, il “Pittsburgh Dispatch” ed è proprio il direttore a “ribattezzarla” col nome Nellie Bly, ispirandosi ad una famosa canzone dell’epoca.
Qui ha la possibilità di scrivere le sue idee sul mondo femminile, eppure col passare del tempo sente che non sta ancora facendo abbastanza, che ci sono troppe situazioni di sfruttamento che non conosce nei confronti delle donne  e così chiede al giornale di potersi “infiltrare” come semplice operaia in una fabbrica.
Nonostante sospettasse la dura realtà  in cui erano costrette a  lavorare le donne, ciò che scopre è anche peggio dell’idea che si era fatta e rinforza in lei la necessità di scrivere e denunciare questi fatti, pur conoscendo i rischi di tale decisione.

Mai avrei immaginato   di sollevare tanto polverone…qualche giorno più tardi mi ritrovai a gestire la tranquilla rubrica femminile di pizzi e merletti – come la chiamavo io- in cui si disquisiva di moda, consigli per la casa e ricette di cucina.
Piansi tutta la notte. Per me e per Rose. Per Margie e per Anne. Per tutte noi.”

Anni dopo si trasferisce a New York dove inizia a  collaborare col giornale “New York World”; nel 1887 convince il direttore a farla  lavorare sotto copertura, entrando come finta paziente a Blackwell’s Island Asylum un ospedale psichiatrico femminile,  da cui giungevano voci di maltrattamenti e  sparizioni di alcune donne.
Qui Nellie vive una delle esperienze più traumatiche della sua vita, ma ciò le dà la forza di raccontare con lucidità gli orrori visti e vissuti, tanto da far licenziare  diverse persone che vi lavoravano e costringere a portare migliorie all’interno della struttura.

L’Asylum era più simile a una trappola per topi che a un luogo di cura; si poteva entrare con fin troppa facilità,  ma uscire poi…era tutt’altra cosa.
Più di milleseicento donne erano esiliate a Blackwell. Milleseicento disperate senza speranza a cui avevano tolto anche la dignità. “

Se la vita di questa donna è già di per sé un romanzo, la bravura della scrittrice è quella di non essersi limitata a raccontare i fatti, ma di essere entrata perfettamente nel contesto storico e soprattutto nella psicologia della protagonista… cosa non facile né scontata.
Impossibile non amare Nellie Bly, Melania Soriani infatti, mostra sia pregi che difetti, sia virtù che fragilità,  caratteristiche che accumunano tutte noi donne, quando alterniamo momenti bui in cui pensiamo di non farcela ad altri in cui alziamo la testa e proseguiamo per il nostro cammino incuranti degli ostacoli.

…” Miss Bly, in tutta onestà  non ho alcun pregiudizio riguardo a una donna che voglia farsi strada come cronista. Ma nel mondo editoriale,  e più specificamente qui a New York,  le croniste donna  non sono viste di buon occhio. Vede, la risorsa più importante di un giornalista è l’accuratezza,  e il sesso femminile non ne possiede affatto.”

È doveroso ringraziare Melania Soriani per aver ridato luce a questa figura femminile, ahimé dimenticata, tramite questo romanzo,  frutto di una lunga ricerca che le ha permesso di estrapolare l’anima di Nellie Bly per poi  raccontarla.
È una storia scritta col cuore che abbraccia ogni donna, ricordando che possiamo essere o fare ciò che vogliamo e che le ingiustizie vanno sempre combattute …lo dobbiamo a noi e a quelle donne come Nellie Bly che non si sono mai arrese.

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