È il settembre del 1939, la guerra è appena cominciata e la lugubre ombra del nazismo si allunga minacciosa sull’Europa. Mentre il mondo si prepara al peggio, sotto cieli di piombo si consumano i drammi dei singoli. Il capitano Blazej Baranski è miracolosamente sfuggito a un campo di prigionia in Polonia e, dopo un atterraggio di fortuna in Danimarca, è riparato in Inghilterra per unirsi alla Royal Air Force. Axelle, inglese di adozione, ha appena perso il marito e la sorella: d’ora in avanti dovrà crescere da sola sua figlia affrontando le incognite di un futuro sempre più incerto. Matthias Brandt, tra i migliori piloti della Luftwaffe, dopo aver ucciso una donna è dilaniato da una crisi personale e morale. Mia Rasmussen, coraggiosa e appassionata, rischia la vita per portare in salvo una piccola ebrea… Sullo sfondo dell’epoca più cupa della Storia, s’intrecciano le vicende di uomini e donne cui la guerra ha tolto quasi tutto, ma non la voglia di tornare a vivere, amare e sperare.
EditoreEdizione Mondolibri
FormatoBrossura
Pubblicato01/09/2022
Pagine336
Recensione di Jessica Pennini
Mathilde è un’autrice che seguo da tempo e ho avuto modo di apprezzarla con la lettura dei suoi romance storici, ricchi di passione e molto curati dal punto di vista storico, scritti con lo pseudonimo di Mathilda Blake.
Questa volta però Mathilde cambia tipologia di romanzo donandoci uno storico puro ambientato in una delle pagine più buie della nostra Storia: la Seconda Guerra Mondiale.
Siamo nel 1939 e la guerra è appena cominciata mentre l’incubo del nazismo inizia a dilagare in Europa. In questo periodo così delicato si snodano le vicende dei protagonisti. Quattro vite diverse tra loro, segnate dalla guerra, che trovano nei sentimenti la spinta necessaria per sopravvivere.
Il capitano Blazej Baranski, uno dei personaggi che ho amato di più per come è stato caratterizzato, è stato fatto prigioniero dai tedeschi, colpevoli anche di avere ucciso sua moglie. Il dolore per la sua perdita e il desiderio di vendicarsi gli daranno il coraggio che gli serve per reagire e fuggire.
“Doveva farlo per Edyta, per se stesso e per il suo paese. E doveva farlo subito.”
Riuscirà a raggiungere l’Inghilterra, dove si unirà alla Royal Air Force. Per lui sembra non esserci più spazio per l’amore, annientato dal dolore della sua perdita, non vuole perdere di vista l’obiettivo di vendetta che lo anima. Era ormai “un uomo senza futuro, prigioniero di un passato che non avrebbe potuto più avere…”
Un altro dei protagonisti è Matthias Brandt, pilota tedesco. Anche lui è tormentato da un evento del passato: l’omicidio di una donna, e questo ricordo lo dilania. In cuor suo lui voleva solo essere un pilota, era sì pronto a combattere ma non voleva uccidere. Oppresso dai sensi di colpa, il suo obiettivo è riscattarsi da questa macchia.
Le altre due protagoniste sono due donne.
La prima, Axelle May, si è vista strappare via dalla guerra alcuni degli affetti più cari, tra cui il padre di sua figlia. In un periodo storico caratterizzato da instabilità e distruzione, Axelle si ritrova a dover tirare fuori tutta la sua grinta per andare avanti e crescere la sua bambina. Axelle è stata la mia protagonista femminile preferita, una donna forte che ha saputo tenere testa alle difficoltà della vita.
La seconda, Mia Rasmussen, è una giovane ragazza che rischia il tutto e per tutto pur di portare in salvo la piccola Didì, di nazionalità ebrea, e destinata certamente alle camere a gas.
Le vicende di questi quattro personaggi si intrecciano e ognuno di loro si ritrova ad affrontare sfide e difficoltà pur di arrivare ai propri obiettivi e mantendendo intatti i propri ideali.
Mathilde ha confermato, con questo romanzo, una bravura e un impegno ben visibili, dimostrando una grande abilità nel genere storico puro che era per lei una novità.
0
20
20
20