Mia zia Jane Austen di Caroline Austen

La magia del ricordo ci trasporta in un piccolo villaggio inglese, nel cuore di una famiglia di cui la grande scrittrice illumina la scena, in giorni che scorrono a ritmi pacati, di naturale bellezza. Rievocata dalla memoria diretta delle nipoti Caroline e Anna, Jane Austen è una donna adorabile e arguta, incline a esilaranti facezie ma sempre benevola. Una zia che educa e intrattiene i bimbi di casa, che esercita la sua arte con assiduità e discrezione, lavorando ai suoi capolavori nella stessa stanza dove cuce per i poveri o spia il traffico di carrozze lungo la strada. Quel che va componendosi è un privato memoir, imperdibile per chi voglia conoscere gli aspetti più intimi e umani di un’icona della letteratura. “Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura” recita la frase di un suo romanzo, che si adatta perfettamente al talento di una donna il cui genio si è unito a una straordinaria, generosa umiltà.

  • Editore ‏ : ‎ Galaad Edizioni (5 maggio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 76 pagine

Recensione a cura di Jessica Pennini

Da grande ammiratrice di Jane Austen, non potevo perdermi questo piccolo volumetto che è davvero prezioso per gli amanti di questa scrittrice. Attraverso i ricordi di due nipoti, Caroline e Anna, figlie del fratello maggiore di Jane, conosciamo gli aspetti più intimi e privati della Austen. Sulla sua vita non si sa moltissimo, era persona molto riservata, così come la sua famiglia, e lontana dagli scandali, e chissà cosa penserebbe se si leggesse lei stessa al centro di una narrazione! Il fulcro di questo volume è proprio lei, come persona, come zia soprattutto, lei nel suo quotidiano, per una volta, dunque, non sono i suoi romanzi a essere protagonisti. Il racconto di Caroline ci fa conoscere una zia affettuosa con i nipoti, con cui si divertiva a giocare e a cui narrava storie inventate da lei  stessa. “Le mie visite a Chawton erano frequenti, anche se non so dire quando iniziarono. Mi risultavano estremamente piacevoli e zia Jane era

l’attrazione principale”. Il luogo in cui si sviluppano i ricordi di Jane è Chawton, dove l’autrice trascorse in compagnia della madre e della sorella Cassandra (con la quale ebbe un legame fortissimo fin dall’infanzia) i suoi ultimi anni di vita. Dalle parole di Caroline emerge inoltre una donna amata da tutti i suoi familiari, il forte legame e l’armonia che regnò tra i fratelli Austen è una delle cose che mi ha colpita di più, insieme all’affetto innato che chiunque avesse avuto a che fare con lei avrebbe provato nei suoi confronti. “Ti dimostrava il suo amore, e tu, in cambio, naturalmente la amavi”. Caroline descrive inoltre non solo l’aspetto fisico della zia, ma anche il suo carattere, buono e amorevole che traspare sia dalle sue parole sia da quelle della sorellastra Anna, l’altra autrice di questo piccolo memoir. Quest’ultima tuttavia purtroppo ebbe poche cose da scrivere, nonostante la vicinanza a Jane, che ebbe il merito di incoraggiare la nipote a perseguire la carriera di scrittrice. “Mi spiace dover dire che le mie reminiscenze sono poche; cosa sorprendente, considerando quanto sono stata in sua compagnia durante l’infanzia e quanto intensa sia stata la nostra frequentazione negli anni successivi”. Tuttavia dalle sue parole emerge un legame profondo con Jane, suggellato anche dalla passione comune per i libri, di cui discutevano spesso insieme. Ho molto apprezzato questa lettura, sia per la sua scorrevolezza, sia perché mi ha permesso di conoscere un pò più a fondo il privato di una delle scrittrici che ammiro di più.

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