COSTANZA SICANIE REGINA – Sonia Morganti

Recensione di Claudia Renzi

Una piacevole scoperta, la scrittura di Sonia Morganti. Evidente la ricerca storica alla base del suo lavoro, requisito imprescindibile per definire un romanzo “storico”, arricchita dall’inserimento di note mai pesanti; Federico II è figura affascinate, protagonista di molti romanzi, ma Morganti, con uno stile pulito e scorrevole che non manca di essere tuttavia forbito, punta il focus non sullo Stupor Mundi ma sulle sue donne, in particolare sulla seconda moglie: Costanza d’Aragona.

Quando approda in Sicilia Costanza era stata già Regina d’Ungheria e, una volta rimasta vedova e aver visto il trono del figlio Ladislao usurpato dal fratello del defunto marito, era fuggita col bambino a Vienna, dove però il piccolo era morto improvvisamente: era il 1205 e il cognato usurpatore, ora Re Andrea, ne aveva reclamato la salma per farla tumulare nella patria natia (o forse solo per essere certo che il legittimo erede fosse davvero morto). Costanza era tornata a casa, in Aragona, dove regnava suo fratello Pietro II, e si era ritirata in convento. Non aveva preventivato, forse, di sposarsi di nuovo e tornare a regnare. Tuttavia, trascorsi cinque anni, il fratello combinò per lei, assieme a papa Innocenzo III, le seconde nozze con Federico Hohenstaufen, re di Sicilia, molto più giovane di lei. 

Nell’estate 1209 Costanza giunse dunque a Palermo e alcune settimane dopo sposò il giovanissimo sovrano: lei aveva quasi 25 anni, lui appena 15. Federico tuttavia sembrò prendere bene la cosa:

Si inginocchiò, allora, a tutto. Al proprio destino, a quel regno, ai suoi sovrani e al Dio che di ciò era l’insuperabile e forse incompreso artefice; si arrese a esso, felice di farne parte. [p. 64]

La loro unione, come indaga Morganti, risulterà fortunata: basata su reciproco rispetto e considerazione oltre che, sembra, vero amore.

«Se volete essermi amica, venite, mia signora. Ricomponiamoci, accomodiamoci al tavolo e costruiamo insieme anche il resto del futuro di questo Regno.» [p. 68]

Nel 1211 nascerà il loro unico figlio, il futuro Enrico VII di Hoenstaufen († 1242), che avrà con il padre un rapporto conflittuale se non addirittura difficile. Nel 1212 il bambino fu proclamato Re di Sicilia e quando a Federico sarà offerta la corona tedesca, e il giovane sovrano partirà per la Germania, Costanza assumerà la reggenza del Regno di Sicilia nonché la tutela del figlio ed erede Enrico. 

«Perché la regina è mia amica e di lei mi fido. Altrimenti, sono certo che le avrebbero imposto un altro nome» Costanza aveva compreso che quell’accenno al nome della madre [Costanza d’Altavilla, N.d.R.] era il più grande complimento che le potesse rivolgere, tributo maggiore di qualsiasi titolo e di qualsiasi corona. [p. 115]

In quel periodo Costanza dimostrò di saper governare con piglio deciso e lungimirante, amministrando il potere con saggezza, guadagnandosi il rispetto e l’appoggio di molti alleati, tra i quali anche l’illustre cardinal legato Gregorio Crescenzio. Ma la fiducia che Federico le accordava, regnando insieme, le causò anche pericolose antipatie:

La corona, che la si indossi o la si sfiori, cambia sempre la vita. Non la rende mai più facile [p. 253] 

Considerando anche il non facile rapporto di Federico II con il papa e le altre autorità: 

Il Papa aveva più volte rifiutato di investire Enrico re di Sicilia e allora, per tutta risposta, all’ennesima richiesta frustrata, Federico l’aveva nominato Re dei Romani senza chiedere permesso al vicario di Pietro. [p. 261]

Nel dicembre 1216 Costanza raggiunse il marito a Norimberga dopo un lungo viaggio, accompagnata dal piccolo Enrico, e lo seguì poi in tutti gli spostamenti in Germania: nel viaggio di ritorno in Sicilia, nel novembre 1220 Federico venne incoronato a Roma, da Onorio III, Imperatore del Sacro Romano Impero: Costanza diventò così Imperatrice. Tuttavia morirà a Catania neanche due anni dopo, il 23 giugno 1222, a causa sembra della malaria: non aveva neanche 39 anni. 

E ora? Era stata sposa, madre, guida, complice, consigliera, governatrice, amica. Era stata una donna in tutte le sue sfumature. Indubbiamente era la meno giovane di quelle incontrate, ma era la più viva. E cosa cerca un uomo nel grembo di una donna, se non la vita in ogni sua accezione? [p. 291]

Fu sepolta nella cattedrale di Palermo, in uno splendido sarcofago di epoca romana riutilizzato per l’occasione e, in segno di grande rispetto, Federico fece deporre nella tomba con lei la propria corona.

Saper vivere a fondo non è da tutti, ma Costanza era riuscita a farlo per ben tre volte. Regina imperatrice, moglie. Sicanie Regina Fui Constantia Coniux Augusta Hic Habito Nunc Federice Tua. [p. 299]

Meticolosa la ricostruzione di Morganti e mai noiosa. Una lettura piacevole e proficua che ci restituisce una donna forte, saggia e intelligente mai all’ombra dello sposo, semmai al suo fianco. 

 

Trama

Anno 1209. Costanza è una vera Aragona: è colta, intelligente e dotata della tenacia necessaria a sopravvivere sul trono. Dopo la drammatica fine del periodo come regina d’Ungheria, fatica a rassegnarsi a una vita quieta, ospite nel chiostro fondato dalla madre. Cosa può aspettarsi dal domani? Costanza ormai ha venticinque anni ed è già vedova.
Proprio tali caratteristiche attirano però le attenzioni del Papa, che vede in lei la consorte ideale per tenere a freno un ragazzo duro a morire, erede di due corone che, se riunite, circonderebbero i suoi territori.
Così, sotto il sole schietto e il colori intensi di Palermo, le vite del giovane Federico II – quindici anni appena e già  sopravvissuto a un mare di guai – e di Costanza d’Aragona – dieci anni in più sulle spalle, la metà dei quali trascorsa regnando – si intrecciano in un bizzarro arazzo. Perché se progettare è umano, scombinare i piani è divino.
È la storia di una coppia che diventa invincibile essendo improbabile, ma anche di un saraceno che desidera troppo, di una fanciulla che incanta, di una madre che ama e di un’altra che, morendo, ha imbevuto il proprio nome di un potere quasi magico.

  • Copertina flessibile: 314 pagine
  • Editore: Independently published (9 giugno 2020)
  • Lingua: Italiano

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