I dannati della guerra di Edwyn Gray

Recensione a cura di Simone Gervasi

Ciao a tutti cari/e Septem Literary oggi ci tenevo a condividere con voi la mia recensione della trilogia composta dai 3 romanzi-storici, scritta da Edwyn Gray
Prima di cominciare a parlare dei 3 romanzi, volevo accennarvi qualcosa riguardo allo scrittore.
Edwyn Gray è nato nel 1927 a Londra, quindi allo scoppio delle seconda guerra mondiale 1 settembre 1939, egli aveva solamente 10/11 anni.
Inoltre Edwyn si è specializzato nella scrittura in ambito navale e a scritto vari saggi storici, romanzi ed è un noto studioso.
Personalmente parlando, molti di voi del gruppo conoscono bene la mia passione per la storia e sanno che leggo molti saggi storici e romanzi, quindi mentre mi trovavo nel mercatino dell’usato di Lucca, mi sono imbattuto in un romanzo in cui era riportato in copertina un volto di un uomo, un sommergibile tedesco e un aereo americano.
Una volta che sono rimasto colpito dalla copertina e dalla trama, l’ho acquistato per pura curiosità e quando ho incominciato la lettura di esso, il libro ha incominciato ha piacermi molto e anche il personaggio principale.
Il personaggio di cui vi parlo si chiama Konrad Sigfried Bergman, egli dopo l’arruolamento nell’accademia navale tedesca della Kriesgmarine, si imbarca e mano a mano che si avvicina lo scoppio della guerra, raggiunge il grado di comandate di sommergibile.
Egli diventa comandante in quel periodo, non solo grazie al suo duro lavoro, il sacrifico, la lealtà alla patria e l’impegno in ciò che crede, ma grazie anche al comandante in capo dei sommergibili Karl Doenitz il quale credendo fermamente nelle sue ottime capacità, lo promuove a comandante.
Lo scrittore ha creato una storia che non è molto articolata e non si sposta sui personaggi secondari, ma bensì solo e solamente sul comandate Bergman.
Bergman è un personaggio che sin dall’inizio ispira fiducia, carisma che porta in particolare ai membri dell’equipaggio di seguirlo cecamente ovunque, risoluzione, mente fredda in situazioni disperate, ma sopratutto è un’essere umano e come tutti noi esseri umani può sbagliare.
Egli ci fa capire non solo dai suoi pensieri, ma anche dai fatti storici che riguardano il secondo conflitto mondiale che il periodo della guerra è un periodo fatto di un crimine principale, quello di uccidere noi stessi uccidendo gli altri.
Si so che questa frase possa essere interpretata in vari modi, ma una cosa è certa, quando si uccide una persona uccidiamo anche una parte di noi stessi, però purtroppo la guerra richiede un grande numero di vittime sul suo altare sacrificale e non solo anche la mente degli uomini.
Bergman ovviamente come tutti i ragazzi giovani di quel periodo credeva che la guerra fosse soltanto fatta di onore, lealtà ed etica, ma non era vero, anche lo stesso e famosissimo Generale Bonaparte sosteneva che la guerra non è etica.
Questa affermazione è assolutamente veritiera perchè la guerra è fatta di distruzione, fame, carestie, epidemie , omicidi e potrei andare ancora avanti…
Inoltre lo scrittore è talmente bravo dal punto di vista storico e tecnico, riferito all’ambito delle tattiche militari e delle armi usate a bordo dei sommergibili con il relativo gergo tecnico, che riesce a farti trasportare all’interno dell’uboot insieme a un Bergman che urla ordini.
Un’altra cosa che mi ha fatto apprezzare di più il personaggio è quando, incominciate le ostilità e le prime missioni di guerra, inizia a capire che lui in realtà non è un uomo, ma è una macchina fredda, calcolatrice e spietata in grado di uccidere l’uomo.
Questo è un pensiero che lo turberà parecchio e ci saranno nel corso del romanzo, altri eventi che li faranno cambiare idea riguardo alla guerra, a se stesso e a Adolf Hitler.
Uno in particolare, che li causerà non pochi problemi con la Gestapo, sarà quello di innamorarsi di una donna ebrea di nome Rachel Yussof.
Egli considera, inizialmente Adolf Hitler e la sua cerchia di nazisti fanatici, come colui che serviva alla Germania in quel periodo per riprendersi ciò che gli spettava come nazione e infine lo considererà come un pazzo che porterà la Germania alla disfatta definitiva.
Quindi cari/e semptem literary, spero che questa recensione vi sia piaciuta e che vi abbia fatto conoscere questo romanzo storico.
Come sempre buona lettura a tutti e alla prossima!

Link d’acquisto

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

2 Risposte a “I dannati della guerra di Edwyn Gray”

  1. interessante, non posso dire altro perché non l’ho letto ma lo leggerò. Peccato scoprirlo solo ora mi sarebbe stato utile. Ormai il mio romanzo è terminato e ci metto mano solo per revisionarlo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.