I lupi di Roma- Andrea Frediani – #reviewparty

Recensione a cura di Cinzia Cogni

Quanto la famiglia di origine può determinare le nostre scelte ed il nostro destino?
È questa la domanda che mi sono posta più volte leggendo “I lupi di Roma” l’ultimo romanzo storico di Andrea Frediani.
Nella società in cui viviamo fortunatamente, c’è la libertà di decidere gli studi che vogliamo intraprendere, le amicizie e soprattutto chi amare e sposare…oggi ci appaiono cose scontate eppure sappiamo benissimo che c’è stato un tempo in cui nascere in una famiglia influente e potente significasse rinunciare ai propri interessi o passioni, per il bene di questa.

“…è così difficile tenere fede alle aspettative che un’intera dinastia ripone nel proprio destino: siamo tessere di un mosaico che va composto in ogni singola parte  perché tutti raggiungano il ruolo e la dimensione che sono stati stabiliti per loro.”

Ma fino a che punto un uomo (o una donna) è disposto a rinunciare ai propri sogni e a sacrificare i propri sentimenti per il potere ed il buon nome della famiglia?
A Roma,alla fine del XIII sec., gli Orsini erano una delle famiglie più potenti d’Italia, grazie anche a papa Niccolò III, ovvero Giovanni Gaetano Orsini,che durante il suo papato diede territori e cariche politiche quasi esclusivamente ai suoi parenti, inimicandosi altre famiglie influenti come gli Annibaldi.

“Ricordatevi sempre che Roma e il papato sono un vaso di coccio in mezzo a tanti giganti reali…”

È un periodo storico importante dove prevalgono le faide familiari, dove anche il torto più banale si lava col sangue e le vendette private sono all’ordine del giorno; e’ un tutti contro tutti, pur di ottenere ricchezze e potere per comprare benessere ma soprattutto l’immunità in qualsiasi campo.

“Conosceva bene le intenzioni di Giovanni Gaetano e di Matteo Rubeo. I due non avevano mai fatto mistero delle loro ambizioni, che miravano a far diventare gli Orsini la famiglia più importante dell’Italia intera. Orso si era ritrovato a seguirli perché gli era stata inculcata quella mentalità fin dall’infanzia,  così come la rivalità con gli Annibaldi…”

Frediani ci racconta cosa significasse vivere in quel contesto, creando una storia credibile, con personaggi realmente esistiti, dove la parte romanzata seppure si percepisce, si fonde completamente nel contesto storico, che l’autore descrive in modo magistrale.
Durante la lettura sembra davvero di entrare nelle stanze del Vaticano e di poter assistere ai dialoghi fra il papa  e Matteo Rubeo ( il cardinale ha un ruolo determinante in tutto il romanzo, e anche in vita fu “l’ombra” di diversi Papi che si susseguirono in quel periodo); pare veramente di aggirarsi fra le vie di Roma sporche e polverose, e di vedere carrozze o uomini a cavallo, soldati o ubriaconi nelle taverne a bere o nei lupanari, per godersi la compagnia di una donna.Mi ha colpito molto l’attenzione ai particolari, in special modo nelle battaglie, negli scontri a fuoco, nei combattimenti corpo a corpo; sembra di vedere le scene, il sangue che scorre e di sentire il rumore delle spade e  le grida dei feriti.
È in questo contesto che si svolgono le storie principali che coinvolgono prevalentemente i membri della famiglia Orsini ed in particolare il podestà di Viterbo, Orso, sua cugina Perna e la pia Margherita; tre vite completamente diverse ma accumanate non solo dal cognome ingombrante, ma dal desiderio di poter scegliere il proprio destino.
Mentre Orso è sposato con una donna che non ama e vorrebbe rifarsi una vita con Beatrice Guastapane Porcari,
figlia di un eretico dichiarato e che rischia l’inquisizione; Perna è promessa sposa ad un erede di casa d’Angio’ e a nessuno importa se ama, ricambiata, Annibaldo Annibaldi, le loro famiglie infatti, non accetterebbero mai la loro unione.Margherita Orsini invece, ha scelto di seguire la sua vocazione e con la speranza di prendere i voti e diventare una suora Clarissa, nel frattempo cura i malati all’ospedale di Castel San Pietro, con disapprovazione della famiglia che sognava per lei un matrimonio in grande.

“…talvolta avrebbe desiderato che la sua vita fosse non votata a quella che sembrava una missione; avrebbe voluto sentirsi più libero e sereno. Ma non si sognava neppure lontanamente di contravvenire alla politica famigliare…”

Come si può intuire, le donne sono il fulcro di questo romanzo, non hanno un ruolo passivo, anzi, sono proprio loro che con dolcezza ma coraggio, provano a cambiare la sorte che le loro famiglie hanno già designato per loro; figlie di una società patriarcale e maschilista, soggiogate dalla religione che pretende da loro cieca ubbidienza, eppure sempre un passo avanti agli uomini e determinate a combattere in quello in cui credono fino alla fine.
Se la famiglia Orsini fu ” un branco di lupi famelici” come viene ripetuto più volte nel libro, in riferimento al titolo del romanzo, è pur vero che anche i loro nemici non furono degli agnellini; i giochi di potere, la corruzione, l’odio e la vendetta, coinvolsero anche gli altri nuclei familiari blasonati dell’epoca e Frediani, in modo chiaro e obbiettivo, attraverso dialoghi accattivanti, mettendo in evidenza tutti gli eventi più salienti di quel periodo; riesce a mostrare la triste realtà che visse  Roma ed il Vaticano, completamente in balia dell’avidità degli uomini.

“…si chiese cosa avesse davvero valore, nella vita…se la famiglia rendeva infelici, l’amore scompariva dall’esistenza di un uomo, se perfino l’umanità si piegava alle esigenze di potere…”

Leggere questo romanzo significa fare la conoscenza della famiglia Orsini,
entrare nei loro lussuosi appartamenti,  cercare di comprendere il loro punto di vista, mettersi nei loro panni, fino ad  arrivare a comprendere quanto fosse dura scegliere fra il legame di sangue e la propria libertà!
Un bellissimo regalo poter iniziare il nuovo anno con questa lettura così coinvolgente e che consiglio a tutti gli amanti di romanzi storici. 

Trama. Una feroce lotta per il potere tra le più potenti famiglie di Roma Nel 1277, una feroce lotta per il potere si scatena in occasione del conclave. Dopo sei mesi di sede vacante, la famiglia Orsini riesce a far eleggere un proprio esponente. Il nuovo pontefice, Niccolò III, si propone di arginare lo strapotere di Carlo D’Angiò, re francese di Napoli e senatore di Roma, ma mira anche a consolidare le fortune della famiglia. In breve gli Orsini assumono il controllo di Roma, di Viterbo e del collegio cardinalizio. Tuttavia le ambizioni del papa e di suo cugino, il cardinale Matteo Rubeo, obbligano alcuni membri della famiglia, come Orso, podestà di Viterbo, e Perna, spinta da un amore proibito, a sacrificare i loro stessi sentimenti. Ma l’ascesa della dinastia viene interrotta da un evento imprevedibile, che esporrà gli Orsini alla vendetta dei loro tanti nemici. In cerca di riscatto, gli Orsini scopriranno che farsi campioni degli ideali di libertà può essere un obiettivo più gratificante del dominio. Da Bologna a Palermo, passando per Firenze, Viterbo e Roma, si faranno quindi protagonisti delle lotte tra guelfi e ghibellini, per le autonomie comunali e dei Vespri siciliani, imprimendo la loro mano sul ricco affresco dell’Italia tardomedievale. Questa è una storia di potere, di fede, di amore e di sangue. Questa è la storia della famiglia Orsini, i Lupi di Roma.

  • Editore : Licenza – Newton Compton
  • Copertina flessibile : 414 pagine
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