I tre volti di Ecate di Claudia Brigida Speggiorin

Recensione a cura di Paola Nevola

Questo libro è poesia e narra una storia struggente. Iniziando la lettura il mio animo è stato catturato subito dall’epoca, gli anni ’20, anni reduci dalla grande guerra che ha lasciato cuori devastati, sogni, speranze, illusioni svanite.

Il volto di questa storia è Adele una fanciulla contadina vittima di un maschilismo becero, il suo stupratore l’ha marchiata con una sassata che l’ha colpita in fronte: “Un marchio, come una falce di luna calante. Come una lettera, ma non scarlatta. Plumbea. Grigio fango. Color colpa per essere stata abusata. Color dodici anni rubati. E il padre padrone l’accusa per la sua condotta, Adele con l’amore tenero di Filippo, un giovane soldato, lava l’infamia e la vergogna della violenza, e ancora sarà addita, accusata di essersi data. “La menzogna mortifica più dell’abuso”.

Rosette la tenutaria del postribolo La Mariposa ogni sera si propone come sciantosa col suo vestito fasciante di seta rossa sulle coinvolgenti note che strimpella il vecchio Jechi in un’atmosfera fumosa tra bicchieri di wisky scadente. Adele in arte Violette si sente al sicuro con Rosette, lì nessuno può più picchiarla. Il vecchio che per un caso del destino ha un legame con Filippo una sera le racconta la sua vita di quando era a Parigi, di sua figlia Libertè. Adele sogna il suo soldatino che torna a prenderla e portarla via, sa anche che le favole non esistono “una lacrima ritornò negli abissi dello sguardo e la voce colò dalle labbra, come sangue da una ferita.”

Un giorno si presenta il ricco Marchese Chiostri e avviene la fatidica scelta quella che da inizio alle invidie, alle malevolenze, e il piccolo mondo di quella casa si sgretola nel modo più tragico, i silenzi che celano ferite a lungo tenute nascoste nell’anima esplodono. “Poi, a poco a poco, un silenzio per la vergogna, un silenzio per non dire la verità, un silenzio per non tradire, uno per non offendere, uno per difendere, uno per nascondere. Zitta, Annina. Zitta.”

Il Marchese vede nel segno sulla fronte di Violetta un simbolo iniziatico, lei scrive sul suo diario “…ora Violetta inizierai il tuo apprendistato…. mi à scritto la parola di quello che devo imparare a fare che poi è questa qui: …profetare.”

Quell’apprendistato da profetessa, grazie all’amicizia di Libertè, le darà la possibilità di lavorare a Parigi in un circo come Antea l’indovina e di avere anche un discreto successo. Era arrivata a Parigi con la vana speranza di trovare Filippo ma sposerà un altro uomo che le darà ricchezza ma non felicità, perché l’ombra dell’amato la sente dentro e le pesa nel cuore: “un’ombra, come la sagoma di un uomo senza una gamba che diceva: In nome di MariaLuce”.

Adele con la sua tenacia riuscirà a colmare quel vuoto dentro di sé con l’amore e con una luce negli occhi che dona una speranza nel futuro. Purtroppo il turbinio degli eventi della vita e quelli del mondo che si prefigurano col fascismo faranno scorrere ancora, umiliazioni, drammi e dolore.

I tre volti di Ecate è la storia di una fanciulla, di una donna, di una madre, una storia di donne. Di soprusi, umiliazioni e dolore ma anche di coraggio e forza, di disperazione e amore, di riscatto e di lotta per la libertà. Intorno ad Adele ruotano personaggi le cui vite emblematiche formano l’umanità dell’epoca, di ragazzi mandati a morire a Caporetto con l’unico conforto nelle lettere spedite a casa con la speranza di ritrovare un abbraccio d’amore.

L’autrice col suo raffinato stile rievoca inserendo nella narrazione episodi e personaggi che hanno fatto la storia. Negli spicchi del diario di Adele e nella corrispondenza l’autrice utilizza, con una forma popolare come usava allora, il verbo avere accentato.  

Queste pagine sono fluite una dietro l’altra in un insaziabile desiderio di emozioni che si è concluso con gli occhi colmi di quell’emozione e provando una forte introspezione, poiché questo libro ti resta dentro. E ora sta solo a voi scoprire la bellezza nostalgica e malinconica di queste pagine, un romanzo che merita non perdetevelo.

 

1920. Al meretricio La Mariposa risiede una ragazza con il volto solcato da una cicatrice a forma di luna calante. Quello sfregio, unico marchio visibile di un abuso che tutti vogliono resti segreto, viene custodito dalla ragazza assieme al proprio vero nome, Adele, e all’amore per Filippo, un militare richiamato alle armi da Parigi e conosciuto durante una licenza. I clienti del meretricio la conoscono come Violetta, e tale resta fino a quando La Mariposa viene sconvolta per sempre da un omicidiosuicidio che rivela l’invidia e l’odio strisciante tra le pensionanti. Con l’aiuto del marchese Chiostri, un frequentatore del meretricio che la crede la reincarnazione di una profetessa di Ecate, Adele si lascia alle spalle l’Italia e diviene Antea, profetessa circense che, assieme alla trapezista Barbarelle, dà vita a un duo artistico che fa sognare Parigi. La precaria salute del padre la richiama però nell’Italia fascista, dove ha la possibilità di sistemare i conti con il passato. Tornata a Parigi, comincia a finanziare la propaganda antifascista e cerca di tornare alla vita del circo, ma il destino ha in serbo per lei un’altra svolta…

  • Copertina flessibile : 144 pagine

  • ISBN-10 : 8885785905

  • ISBN-13 : 978-8885785908

  • Editore : Golem Edizioni (24 settembre 2020)

  • Link d’acquisto

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