Il bravo di Venezia di Matthew Gregory Lewis

RECENSIONE DI SARA VALENTINO

Da parecchio tempo questo libro mi aspettava, affacciato allo scaffale della libreria con quel suo vestito così affascinante, come del resto sa essere solo Venezia e la Venezia più antica.

Questa che vi racconto è una bellissima storia di riscatto e io amo profondamente questo genere di racconti perchè è un buon messaggio per i nostri giovani, la verità alla fine viene alla luce e lo fa anche attraverso, come in questo caso, le calli più nascoste e piccole.

“Era sera. Una moltitudine di nubi leggere, parzialmente illuminate dai raggi lunari, si stendeva lungo l’orizzonte e, in mezzo a loro, il cerchio perfetto della luna fluttuava calmo e maestoso, riflettendo tutto il suo splendore sulle onde del mare Adriatico. Il silenzio, intorno, era assoluto; l’acqua era appena increspata dal vento della sera, che soffiava dolcemente tra i colonnati di Venezia”

Inizia così il romanzo di Matthew Gregory Levis, vissuto tra il 1775 e il1818, ai più conosciuto come l’autore de “Il monaco”, grande romanzo gotico. Lo scrisse nel 1805, ospite nel castello di Inveraray e lo dedicò al conte di Moira. Un romanzo breve, forte, dalle tinte fosche, definito dal carattere audace, con quel pizzico di mistero intrinseco che ve lo farà amare profondamente.

E’ la Venezia del Settecento, un giovane mendicante chiede aiuto, chiede solo un po’ di cibo. Chi è Abellino e da dove viene veramente? Fugge da un passato insidioso, da bandito.

“Il destino, il destino mi ha condannato a essere il più temerario degli avventurierio un criminale le cui scelleratezze, al solo racconto, farebbero scuotere la terra”

La disperazione non mente mai, mai frase fu più ingegnosa e importante. Ma per Abellino è tempo di scegliere da che parte stare e forse quei cinque banditi, i soli cinque di Venezia potranno essere la sua salvezza. Dalla sua non ha nemmeno la bellezza il povero mendicante.

“Se avesse una parvenza vagamente umana! Satana deve aver fatto visita a sua madre, o non si spiega come abbia potuto mettere al mondo una creatura così spaventosa. Ah! sembra una maschera,…”

Nessuno è ciò che sembra e le maschere, quelle che ognuno di noi indossa per le più disparate occasioni sono sempre tante. Una scintilla si insinua in Abellino e il suo piano prende forma, nessun patto contro l’umanità, nessun patto ma da solo contro i bravi. Già, facile a dirsi! Un’idea, un disegno e tutto è pronto ma poi Rosabella, nipote del Doge farà la sua comparsa, amata e voluta da tutti.

“Si potrà dunque perdonare l’infelice Abellino per essere rimasto come stregato di fronte a un simile spettacolo e per aver barattato la pace del suo cuore in cambio di pochi, preziosi minuti”

Una congiura si fa strada nelle ombre delle calli, nei palazzi, una congiura contro Venezia e il suo Doge. Un misterioso forestiero, un aristocratico fiorentino ruberà il cuore della dolce Rosabella.

Con un coup de théâtre magistrale vedremo chiudere il cerchio e scoprire gli inganni mentre attendiamo con animo in apprensione l’ora stabilita.

“Il tempo era cupo e burrascoso: il vento ruggiva tra le acque del canale e i segnavento sulle torri del palazzo si agitavano, producendo un suono stridulo e sgraziato. L’orologio battè le quattro”

Trama

Venerato un tempo da tutta Napoli, bandito poi dalla città in seguito alle trame ordite da uno spietato nemico, dopo varie peregrinazioni segnate dall’onta dell’onore perduto, all’alba del Settecento Abellino giunge a Venezia. Nelle cenciose vesti dell’ultimo dei vagabondi e dei reietti, si aggira per le calli, incutendo spavento e timore coi tratti alterati del suo viso, degni del più orribile degli angeli caduti. Una triste condizione, che lo spinge verso un destino ineluttabile: diventare il bravo di Venezia, il più temuto e inafferrabile bandito della città dei Dogi. Di lì a poco compare al cospetto del supremo magistrato della Serenissima un giovane di straordinaria bellezza, capace di confondere la mente e l’anima di ogni fanciulla. Dice di essere un aristocratico fiorentino, di chiamarsi Flodoardo e di essere in grado di liberare la città dai bravi, innanzi tutto dal più ripugnante ed efferato di tutti: Abellino. La risolutezza del giovane convince il Doge, che scaccia ogni sospetto di trovarsi davanti a un avventuriero. La sua avvenenza, inoltre, non tarda a fare breccia nel cuore di Rosabella, l’incantevole nipote del supremo magistrato.

  • Copertina flessibile: 159 pagine

  • Editore: BEAT (27 ottobre 2016)

  • Collana: Superbeat

  • Lingua: Italiano

  • LINK D’ACQUISTO

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