Il castello dei falchi neri. Marcello Simoni

Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte alla crociata di Federico II, il nobile Oderico Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata data in sposa a un uomo di dubbia reputazione, mentre Fabrissa, una giovane aristocratica con la quale Oderico, prima di partire per la Terra Santa, aveva intrecciato una storia d’amore, è promessa a un altro. Come se non bastasse, la famiglia sembra essere caduta in disgrazia e il castello, un tempo ricco e prospero, versa ora in uno stato di abbandono. Pur non riuscendo a comprenderne il motivo, Oderico intuisce che la madre, il padre e il fratello minore gli nascondono qualcosa. Qualcosa che riguarderebbe il feudo dei Grifoni, una collina sulla quale in molti vorrebbero mettere le mani a causa di un antico segreto custodito tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, Oderico resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie di efferati delitti che sembrano avere uno stretto legame col più grande motivo d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della falconeria.

  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori; Cartonato edizione (28 giugno 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 320 pagine

Recensione a cura di Lia Angy Fiore

<<Il mio cognome ha origine da “Grifan”, che significa ghermire, afferrare>>, spiegò, rammentando i vecchi racconti di famiglia secondo cui i discendenti, usi a gridare quella parola sul campo di battaglia, solevano lanciarsi contro il nemico esibendo a mo’ d’insegna un artiglio di falco conficcato su un’asta.

Dopo cinque lunghi anni, trascorsi a Gerusalemme al fianco di Federico II, il giovane Olderico Grifone fa ritorno a Napoli, nella sua tenuta in cima al colle dei grifoni.

Può respirare di nuovo quell’odore di pietra antica, di muschio e di resina di castagno… Sembra quasi un sogno… È passato tanto tempo dall’ultima volta che ha visto la sua famiglia e la sua amata Fabrissa, e ora potrà finalmente riabbracciarli. 

Ma, ben presto, questo ritorno a casa si rivela una fonte di delusione e di amarezza. Suo padre mostra nei suoi confronti un astio che Olderico non riesce a spiegarsi, sua madre, un tempo così amorevole e premurosa, sembra impassibile e priva di qualsiasi emozione e, come stoccata finale, apprende che sua sorella Aloisa si è sposata con Rogerio Castagnola, un uomo di dubbia fama appartenente ad una delle famiglie più potenti di Napoli, e che la sua Fabrissa è stata promessa in sposa a Goffredo, fratello di Rogerio.

Olderico è reso partecipe, inoltre, delle difficoltà economiche della sua famiglia.

Un ritorno amaro, dunque, per questo giovane crociato, della cui morte erano tutti certi.

Chi è stato a scrivere quella lettera con la notizia della sua falsa morte, e perché lo ha fatto? Sarà stato suo fratello Landolfo, costretto ad una vita monastica, ma con ben altre ambizioni?

Olderico è determinato a scoprirlo e a riprendersi la sua amata.

Al suo fianco troviamo il misterioso e inseparabile Al Qalam, un uomo arrivato insieme a lui da Gerusalemme, e al quale pare che Olderico abbia salvato la vita. Al Qalam ha con sé un’inquietante ed enigmatica reliquia: un teschio avvolto in antiche radici di cedro, che reca incisi degli strani caratteri. Si tratta di una scrittura antica e nota a pochi, il “Sermo Angelicus”… “Arthox, Dux, Artholem, Minsymbrie, le stelle usate da Dio per comporre il nome del primo uomo”.

Alcune personalità influenti mostrano un interesse eccessivo per una parte delle selve dei Grifone, un interesse che sembra celare un segreto, che ruota attorno ad una misteriosa tomba e ad un manoscritto custodito da una potente badessa e riguardante gli avi di Olderico.

Il mistero s’infittisce quando i personaggi interessati a questi possedimenti, vengono barbaramente uccisi. I tre delitti sembrano avere a che fare con l’arte della falconeria, un’arte in cui i Grifone sono esperti da generazioni, e chi ha assistito alla terribile fine delle vittime non può fare a meno di pensare con stupore ad un essere leggendario, il Rukh, un uccello di enormi dimensioni, che a quanto pare non esiste solo nelle fiabe delle Mille e una notte… “Rivide quelle ali, enormi oltre ogni dire, calare sopra [···] e dibattersi con violenza nel tentativo di strappare il suo esile corpo dalle staffe. Fu questione di un attimo. Un attimo di puro terrore”.

Il principale sospettato è Olderico, persino il suo stesso padre sembra essere certo della sua colpevolezza, ma il giovane Grifone agli occhi di alcuni è anche una pedina. Si cerca di estorcergli quei segreti di famiglia, dei quali, in realtà, soltanto suo padre è a conoscenza.

Olderico, sua sorella Aloisa e suo fratello Landolfo, ne sono all’oscuro, ma insieme riusciranno a svelare l’arcano, e per loro questa sarà anche un’occasione per mettere da parte dissapori e incomprensioni.

Ma c’è un altro segreto nella famiglia Grifone, un segreto che lega Engilberta, la madre di Olderico, e Moamin (il personaggio più interessante, insieme ad Al Qalam), il maestro falconiere. Quest’ultimo è da sempre un importante punto di riferimento per Engilberta e per i suoi figli, per la sua sapienza, la sua lungimiranza e la sua assoluta fedeltà. 

Olderico scoprirà qualcosa che lo spiazzerà completamente…

A spiazzare il lettore è sicuramente il finale.

Fino a che punto il dolore può sconvolgere la mente di una persona e avvelenarne il cuore e l’anima? Cosa siamo disposti a fare per proteggere chi amiamo? Anche la persona più mite, nel vedere minacciate la pace e la felicità dei propri cari, non esita a tirare fuori gli artigli, cogliendo di sorpresa l’avversario, che non si aspetta l’attacco.

“Quanto è ingiusto… Perché proprio tu? Non sapete quanto abbia pregato d’essermi ingannato… di aver interpretato male gli indizi… di essermi lasciato fuorviare dai cattivi presagi!”

Questo è il mio primo romanzo di Marcello Simoni, un autore del quale ho sentito tanto parlare, e sempre con grande entusiasmo, dagli amanti del romanzo storico e del giallo-storico. Direi che le mie altissime aspettative non sono state deluse. Ho trovato in questo romanzo tutto ciò che mi aspettavo di trovare: Una trama originale, avvincente e ricca di misteri, e un lessico forbito, abbinato ad una scrittura fluida e ad un ritmo incalzante e travolgente. Una combinazione vincente, come lo è anche il sapiente mix tra realtà e fantasia, che dà vita ad un romanzo storico credibile e godibilissimo.

Mi è mancato qualche spunto di riflessione in più, quei messaggi tra le righe che sono solita cercare in ogni libro che leggo, anche quando si tratta di letture d’evasione, ma è stata comunque una lettura coinvolgente e il mio giudizio non può che essere positivo.

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