Il cavaliere e l’infedele – Daniele Salerno

XVI secolo. Sulle coste dell’Italia meridionale le incursioni delle navi turche scandiscono il tempo come un tamburo che batte un inesorabile ritmo di morte e devastazione. È l’ombra minacciosa di Solimano il Magnifico che incombe sull’Occidente cristiano con il suo sogno di grandezza: l’impero ottomano porterà l’Islam a dominare il mondo. Sulla propria strada, però, il sultano trova i cavalieri di Malta, uomini di fede e guerrieri, chiamati a difendere con le armi la Chiesa. Al più arguto di loro, l’investigatore Luigi Taverna, il Gran Maestro Jean de Valette dà il compito di smascherare gli intrighi orditi ai danni della cristianità. Ma questa contro l’Ordine di Malta è una guerra per la civiltà, in cui tutto è lecito, e Solimano è disposto a giocarsi la sua carta migliore: Uluç Alì, il più temibile dei corsari turchi, terrore delle flotte di tutto l’Occidente conosciuto. A lui, l’infedele che da giovanissimo ha rinnegato la religione cristiana per avere salva la vita, è affidata una missione segreta. Sotto le mentite spoglie di un mercante di stoffe, la spia di Solimano recluta nuovi alleati e come un cavallo di Troia s’insinua tra le forze cristiane impegnate nella resistenza contro l’assedio turco dell’isola di Malta. Enigmi, inganni e cospirazioni infittiscono le tenebre che la penna di Daniele Salerno disegna in questo affresco storico disseminato di false piste e indizi da decifrare. Un romanzo in cui la lotta serrata fra verità e menzogna si combatte fino all’ultima pagina.

  • Editore ‏ : ‎ Rizzoli (7 febbraio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 272 pagine

Recensione a cura di Fabiana Farina

Secolo XVI

L’immenso esercito di Solimano il Magnifico è quasi pronto a partire per radere al suolo l’isola di Malta così di poter entrare nel continente e annientare il cristianesimo piegando tutta l’Europa al volere di Allah. 

A tale scopo invia, sotto mentite spoglie, il suo fedelissimo Uluc Alì, un calabrese preso prigioniero anni prima e che giovanissimo, per salvarsi la vita, si è convertito all’islam. 

Solimano sa benissimo che per riuscire nella sua impresa dovrà fare i conti con i cavalieri di Malta, agguerriti uomini di fede e guerrieri eccezionali che difenderanno con le armi e fino all’ultimo respiro la Chiesa. 

Uno di loro, l’investigatore Luigi Taverna ha una missione ben precisa affidatagli dal cardinale Borromeo, scoprire chi pianifica un attentato al Papa. Arrivato  Malta Taverna avrà l’incarico datogli dal gran maestro dell’ordine di far luce sull’identità del traditore, di colui che si è venduto alla causa musulmana e scoprire come mai in concomitanza ai preparativi dell’imminente guerra siano apparse dal nulla un numero imprecisato di streghe sull’isola. 

“Tradire? Cosa significa tradire? Che differenza c’è tra cambiare opinione, caratteristica di un uomo saggio, e il tradimento

Nessuna, assolutamente nessuna. Eppure, quando si parla di tradimento tutti storcono il naso e guardano con disgusto il traditore. Lo chiamano infedele e invece è un uomo intelligente e ragionevole, che ha avuto la forza di correggere un errore prima che fosse troppo tardi. Per questo il tradimento non è un difetto, semmai una sublime virtù, un dono, una dote di pochi eletti. “

Devo dire che la trama di questo romanzo mi ha proprio sorpreso. Racconta un fatto storico realmente accaduto (l’invasione all’isola di Malta da parte dell’esercito ottomano) di cui se ne parla molto poco. 

Quando si legge in un titolo le parole ” cavaliere” e “infedele” si pensa quasi subito al medioevo e ai templari dimenticando  che sono stati spazzati via, ma è tanto vero che alcuni Ordini sono sopravvissuti anche al giorno d’oggi come nel caso dei Cavalieri di Malta. 

Sul campo di battaglia non dimenticheremo la nostra missione, che portiamo scolpita nel cuore:sostenere con tutte le forze i poveri e gli ammalati, in particolare quelli che occupano gli ospizio e gli ospedali dell’isola. La loro sofferenza è la stessa di Cristo in croce. Non li abbandoneremo mai. “

La particolarità di questo racconto è che se ben ci sia un intrigo da svelare in realtà il punto focale è sulla guerra e la  preparazione di ambedue le parti. 

Di come riuscire a resistere all’attacco, da parte dei cavalieri e i cittadini maltesi e dell’ideale di grandezza dei militari ottomani e della promessa postuma di Solimano alla sua adorata moglie. 

“Le porte dell’inferno non prevarranno” 

Matteo 16-18

Un altro grandissimo punto a favore è la maestría in cui sono perfettamente incastrati i personaggi di fantasia e quelli storici. Talmente ben fatto che si fatica a capire qual è vero e qual non lo è. 

“La menzogna è la padrona dei nostri tempi.” 

Ho apprezzato in modo particolare in questo libro l’essere fuori dagli schemi, il aver “utilizzato” personaggi storici nuovi, l’ambientazione molto dettagliata e poco “usata”, la scrittura piacevolissima, capibile da subito, super scorrevole e per niente impegnativa. 

“Se un figlio così piccolo ci è costato così caro, quali sacrifici ci procureranno il padre e la madre?” 

Ovviamente è una lettura super consigliata. 

Io aspetto e spero in  una nuova avventura del cavaliere Taverna. 

“La guerra, qualunque guerra, sa essere disumana.” 

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