Il cecchino di Clive Cussler e Justin Scott

Recensione di Claudia Renzi

John Davison Rockefeller rivoluzionò, con il suo fiuto per gli affari, il mondo dell’industria petrolifera. Di lontane origini francesi, figlio di un sedicente medico imbonitore, John Davison era nato a New York nel 1839 e, dopo aver studiato legge, aveva intuito il potenziale dell’allora nascente business legato all’oro nero (il modello T Ford, la prima macchina prodotta in serie, sarebbe stata lanciata solo nel 1908) tanto da investire i suoi primi guadagni in una raffineria. Poco dopo aveva ottenuto un accordo con le ferrovie, chiamato rebate (sconto), con il quale garantiva commesse per il trasporto di un certo numero di barili di petrolio a prezzo di favore. L’affare attirò le ire di Charles Pratt e Henry H. Rogers, i suoi due principali concorrenti di quegli anni, ma in breve Rockfeller acquisì il 90% delle raffinerie di Cleveland, e gli stessi rivali divennero suoi soci di minoranza, tanto che la Standard Oil, la società fondata dal magnate, acquisì il controllo della produzione del petrolio in tutti gli Stati Uniti, consentendogli di allargare i propri interessi anche alle miniere di carbone.

Ben presto politici e giornalisti, ma anche i pesci piccoli divorati dalla Standard Oil, iniziarono a manifestare malcontento verso una simile egemonia, ed è proprio in tale contesto che si svolge la trama dell’ultimo (del 2015 ma pubblicato ora in Italia) straordinario romanzo di Clive Cussler: nel 1899 fa la sua comparsa, infatti, un misterioso quanto infallibile cecchino che, pare, miri a far scomparire tutti i contestatori del magnate. 

Nell’anno 1899 c’era un solo «Undicesimo piano» negli Stati Uniti

d’America: l’ufficio di Rockefeller nel quartier generale della

Standard Oil al 26 della Broadway, New York, ed era più influente

della Casa Bianca e del Congresso messi insieme.

Isaac Bell, il più abile investigatore dell’Agenzia investigativa Van Dorn, si ritrova letteralmente sulla sua linea di tiro e, sebbene risparmiato dal sicario, la prende sul personale e decide di vederci chiaro. 

«Tu sei stato fortunato. Quest’uomo che colpisce un bersaglio

grande quanto una moneta a più di seicento metri ti ha mancato tre volte. Perché?»

Isaac Bell sorrise. «Forse gli sono simpatico.»

Van Dorn non rise. «Non ti mancherà se mai riuscirai a metterlo

con le spalle al muro», rispose serio.

Bell ha modo di approfondire i metodi del cecchino e intuirà, ad un certo punto, che anche lo stesso Rockefeller, che all’inizio aveva ritenuto esserne il mandante, corre invece seri rischi: compresa la gravità della situazione sarà lo stesso imprenditore, incredibilmente, ad assumerlo.

Rockefeller gli rivolse uno sguardo imperscrutabile. Bell ricambiò

evasivo, come avrebbe fatto in una partita di poker con un’alta posta

in gioco: non distolse lo sguardo né lo fissò mentre il magnate lo

rivalutava. Questi non disse nulla, anche se il silenzio tra loro si

faceva sempre più lungo. Alla fine parlò.

«A quanto pare avete studiato le mie abitudini.»

«Come farebbe un cecchino.»

Fra le vittime delle mire espansionistiche del petroliere, l’anziano proprietario terriero Bill Matters e le sue due figlie: Edna, giornalista che si firma solo con le iniziali per non far intuire la sua vera identità, e la piccola Nellie, ribelle simpatizzante del movimento delle Suffragette. 

«Una suffragetta?»

«Una suffragista», lo corresse.

«Qual è la differenza?»

«Una suffragetta cerca di convertire gli uomini alla causa del diritto di voto.»

Una famiglia particolare, i Matters, che nasconde più di un segreto. 

Vedete, Bill non è più stato lo stesso dopo che ha perso suo figlio.»

«Non capisco», disse Bell. «Quale figlio? Mi risulta che abbia due figlie.»

«Quel povero moccioso è scappato. Bill non ha più avuto sue notizie.»

Mentre il misterioso cecchino, che forse era stato nell’esercito, diventa sempre più imprevedibile e, per questo, pericoloso.

«John D. Rockefeller […] Paga numerose spie perché gli riferiscano in anticipo particolari

sul mondo degli affari e della politica. Raffinatori, distributori,

trivellatori, uomini delle ferrovie, politici. Li chiama ’corrispondenti’»

Una trama fitta quella de Il Cecchino, piena di depistaggi, intrighi e complotti, in un tutti contro tutti nel quale ogni personaggio è molto più di quel che sembra e solo un manipolo di amici può riuscire a destreggiarsi in quel ginepraio che è la ricerca della verità. 

I dialoghi sono semplici, diretti eppure brillanti, capaci di rendere la lettura piacevole senza trascurare la cura al dettaglio, dalla ricostruzione storica minuziosa. 

Emerge prepotente la controversa figura di Rockefeller, passato alla storia soprattutto come uno squalo della finanza che ha polverizzando qualunque record precedente: secondo stime attuali è stato il singolo uomo più ricco della storia, tanto da lasciare in dono, alla sua morte, qualcosa come 540 milioni di dollari per beneficienza.

Chi è dunque il misterioso, insospettabile e infallibile cecchino che ha deciso di rovinare Rockefeller? 

Rockefeller […] ha continuato a ripetere che tutto quello che ha

fatto era giusto. E sembrava crederci davvero. Tu che ne pensi?»

«Ha dato le lampade a cherosene alla gente comune, che ha

quindi potuto leggere e studiare la sera dopo il lavoro. Lo ha fatto

imponendo l’ordine sul caos. Si considerava più intelligente di gran

parte delle persone, il che era vero. Ma non lo è stato abbastanza da

capire quando fermarsi», affermò Bell.

Un’avventura al cardiopalma, come nella migliore tradizione di Clusser, ambientata in un periodo storico ricchissimo di potenziali spunti narrativi – scritta a due mani (come altri episodi della serie con Isaac Bell) con Justin Scott – dal colpo di scena finale inatteso, davvero esplosivo.

Edna, profonda come l’oceano, o Nellie, che abbaglia come un caleidoscopio? Isaac Bell è concentrato su questa decisione quando la Commissione federale lo incarica di investigare sulla Standard Oil, la compagnia petrolifera fondata da John D. Rockefeller che sta fatturando incassi record, riuscendo a sbaragliare qualsiasi forma di concorrenza grazie a colpi di fortuna molto… sospetti. Il miglior detective dell’agenzia investigativa Van Dorn sa che qualcosa non torna, ma quando inizia a indagare il caso assume subito una svolta mortale. Qualcuno sta eliminando come mosche tutti gli avversari della Standard Oil, riuscendo a colpire anche il più prezioso dei testimoni di Bell, ucciso da un proiettile sparato con straordinaria precisione da una distanza impossibile. Il cecchino misterioso lascia una scia di morte ovunque passi – omicidi, sparatorie, avvelenamenti, curiosi incidenti e grandi esplosioni che coinvolgono le raffinerie indipendenti nelle regioni della «febbre del petrolio» -, una scia che attira Isaac Bell e la sua voglia di assicurarlo alla legge. In un inseguimento serratissimo tra Kansas e Texas, dall’enclave dei magnati di New York alla Russia dei giacimenti petroliferi di Baku, devastati dalla guerra nel Mar Caspio, Isaac Bell non molla il suo obiettivo. E, tornato in America, si prepara per lo scontro finale. Il più esplosivo di tutti.

  • Editore ‏ : ‎ Longanesi (10 giugno 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 384 pagine
  • Link d’acquisto
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