Il club Dumas di Arturo Pérez-Reverte

Recensione a cura di Sara Valentino

Ho acquistato questo libro tempo fa, ammetto che la copertina ha giocato un ruolo decisamente in favore, inoltre i pareri positivi letti mi avevano molto incuriosito.

Arturo Pérez-Reverte ha un dono a mio parere indiscutibile circa lo stile narrativo, ho apprezzato particolarmente la sua scrittura. Per contro però dopo i primi capitoli, che mi hanno catturata parecchio, la trama ha iniziato a rallentare il ritmo e disperdersi.

“Il lampo di luce proiettò la sagoma dell’impiccato sulla parete. Penzolava immobile da una lampada al centro del salone e man mano che il fotografo gli si muoveva attorno, facendo scattare l’otturatore, l’ombra provocata dal flash si delineava via via su quadri, vetrine piene di porcellane, scaffali coperti di libri e tende aperte su grandi finestre, dietro le quali cadeva la pioggia”

Il romanzo inizia da qui, da un curioso suicidio, le scene vedete che sono molto ben descritte nei dettagli e lo sono per tutto il corso della storia. Questo particolare vi permetterà, una volta conosciuto il nostro protagonista, Lucas Corso, un cacciatore di libri, di respirare atmosfere particolari: quelle dei libri antichi, quelle di scrittori del cuore, come Dumas, di vivere i personaggi di quei testi.

L’autore, passatemi il termine, “gioca” un po’ con il lettore e alla fine questo lo capirete, io sono rimasta abbastanza spiazzata devo dire.

So che da questo libro è stato tratto un film “La nona porta” che però non ho visto, ma vi posso invece dire che in qualche modo, attraverso il gioco e la ricerca che l’autore vi permetterà di fare, questa nona porta esiste anche nel libro. La mia edizione ha al suo interno vari disegni relativi al libro “Le nove porte del regno delle ombre”, libro che il nostro protagonista si troverà a cercare, nelle poche copie esistenti e a vivere una battaglia tra “fantasmi di carta e pelle“, una definizione straordinaria.

“De Umbrarum Regni Novem Portis” esiste sul serio, è stato scritto e stampato nel 1666 da Aristide Torchia, un non meglio definito esoterista veneziano, processato e giustiziato sul rogo dalla Santa Inquisizione.

“Studiò le illustrazioni una per una. Secondo Varo Borja, la leggenda attribuiva il disegno originale alla mano di Lucifero in persona. Ogni xilografica era accompagnata da un ordinale romano, dal suo corrispondente ebraico e greco, e da una frase latina in forma abbreviata”

Non vi dirò dei disegni e delle porte, vi dirò che inizierete un viaggio tra Spagna e Francia, che qualcuno vi starà alle costole e che, come nella nostra vita quotidiana, alcune presenze angeliche forse non lo sono veramente.

Lucas Corso mi è piaciuto molto devo dire, attraverso la sua esperienza di essere umano, tanto umano da avere un incontro amoroso che si trasforma in una cilecca e questo ce lo farà amare sicuramente di più, potremo conservare insegnamenti per il nostro vivere.

“Non scherzi. Il denaro è la chiave che apre la porta buia degli uomini. Che compra lei, per esempio. O che mi concede l’unica cosa che rispetto al mondo: questi libri”

E indovinate un po’? Una mia vecchia conoscenza mi ha fatto nuovamente visita. Parlo naturalmente dell’ouroboros, il serpente, il cerchio magico, la fonte della saggezza, il cerchio in cui si inscrive tutto.

Altre morti misteriose costelleranno le vicende narrate e la ricerca continua …

” E’ curiosa questa abitudine di rimandare tutto alla fine, come l’ultimo atto di una tragedia… Ciascuno trascina la propria condanna fin dall’inizio”

Trama. Lucas Corso indaga sui libri antichi come un detective sulle tracce di un crimine. Chiamato a verificare l’autenticità di un capitolo manoscritto dei “Tre moschettieri” e a decifrare l’enigma nascosto in un testo rarissimo, “Le Nove Porte del Regno delle Ombre”, un manuale di magia nera, Corso intraprende un lungo viaggio che lo conduce dai vicoli di Toledo al Quartiere latino di Parigi lungo i sentieri impervi dell’occulto. Un allucinato gioco di specchi che sfida l’Intelletto e l’immaginazione, tra apparizioni angeliche e pericolose seduzioni

  • Editore : Rizzoli (30 ottobre 2013)
  • Copertina flessibile : 382 pagine
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