Il codice dello scorpione di Arturo Pérez-Reverte

Nell’autunno spagnolo del 1936, a pochi mesi dall’inizio della guerra civile, la linea di confine che separa gli amici dai nemici è insidiosa e sottile. Ma Lorenzo Falco, trentasette anni, animo scaltro e scuro e una passione dichiarata per le donne, i bei vestiti e le scarpe di vernice, non ha ideali alti né posizioni da prendere: ex trafficante di armi, avventuriero senza scrupoli, di lavoro fa la spia e si limita a eseguire gli ordini. Con freddezza, precisione. La nuova «faccenda» che lo vede coinvolto, così come la chiama il suo capo, alias l’Ammiraglio, responsabile del nucleo duro dello spionaggio franchista, è tenere le fila di una missione che potrebbe cambiare il corso della storia del Paese. Questa, infatti, è un’Europa turbolenta, questi sono tempi opachi e infiammati; perdere la vita o tradire, per un’idea o per molto meno, non è un’anomalia. Ad Alicante lo aspettano un uomo e due donne, che Falco non conosce: saranno i suoi compagni di missione, o forse le sue vittime.

Copertina rigida: 338 pagine
Editore: Rizzoli (31 agosto 2017)
Collana: Scala stranieri

Recensione a cura di Alice Ortega

Avvincente romanzo d’avventura ambientato nei primi anni della Guerra Civile spagnola i cui personaggi principali sono importanti rappresentanti delle forze in campo, anche se immaginari, che si muovono tra i protagonisti reali della Storia di quegli anni; in esso si descrive in modo chiaro e per molti aspetti illuminante la situazione della Spagna del ’36.
In questo volume, come se fosse l’episodio pilota di una serie televisiva, l’autore ci presenta Falcó, un personaggio che ruba la scena a tutti, compresa la trama, in verità piuttosto esile; cosa che sarebbe negativa se non sapessimo che si tratta del primo episodio di una saga. Comunque lo si divora in un attimo, sia perché è avvincente e di facile lettura ma anche perché è un po’ troppo corto, ma insomma, ci rifaremo con il prossimo episodio.

Edizioni spagnole

“Diede un’ultima occhiata intorno, prese il cappotto, la sciarpa, il cappello di feltro nero, e spense la luce prima di uscire dalla stanza. Mentre camminava lungo il corridoio, il piacevole ricordo che la Browning 1910 era stata il modello di arma utilizzata dal serbo Gavrilo Princip per assassinare l’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo dando inizio alla Grande Guerra, gli strappò un sorriso crudele. Oltre ai vestiti costosi, alle sigarette inglesi, agli oggetti d’argento e pelle, agli analgesici per il mal di testa, alla vita incerta e alle belle donne, a Lorenzo Falcó piacevano le cose condite di dettagli. Di tradizione.”

Lorenzo Falcó è un personaggio carismatico, ricorda un po’ gli investigatori privati di certi vecchi film come “Il Falcone Maltese”: ama le donne di un certo tipo, gli abiti di classe, la vita spericolata e ha un’etica tutta sua che non gli permette di riconoscersi nelle fazioni in lotta, ma lo spinge invece a giocarsi tutto pur di sentirsi a posto con la sua coscienza.
La lettura di “Falcó” ci lascia la precisa sensazione che in una guerra civile la ragione non stia mai da una parte sola, e che le parti in gioco almeno in questo caso siano coinvolte in un gioco al massacro che la miopia della politica porterá fino alle estreme conseguenze, come poi la storia ci insegnerà.
A me é piaciuto molto, adoro i vecchi film di cui sopra in cui le donne potevano permettersi di essere conturbanti e gli uomini sfacciati seduttori senza timore di incorrere nelle ire del politically correct, per quanto sia giusto che le cose siano cambiate, e ancora non abbastanza. Tuttavia in un romanzo storico si dovrebbe essere liberi di ricreare epoche storiche e personaggi più o meno reali con tutti gli artifizi che lo scrittore ha a sua disposizione, ma certo talvolta non é facile, e l’autore di questo romanzo ne sa qualcosa. Consiglio la lettura a tutti coloro che pensavano che i romanzi di spionaggio fossero ormai solo un ricordo e a chi ama conoscere meglio la storia tramite romanzi storici avvincenti e di facile lettura ma rigorosi e non banali.
Ultima notazione: ho letto il romanzo in originale, ma per quel poco che ho visto la traduzione mi é sembrata davvero valida, e non è poi così scontato!

 

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