Il labirinto delle streghe di Jeanne Kalogridis

1357. Anche in Francia l’Inquisizione ricerca e condanna spietatamente gli eretici incoraggiando la caccia alle streghe. Suor Marie Françoise, nata Sybille, sin da bambina ha dimostrato un grande talento per la magia ­ un dono mal visto dalla Chiesa Cattolica. Per questo dopo essere stata iniziata al culto di Diana, ha abbandonato il suo villaggio e si è rifugiata sotto mentite spoglie in un convento francescano. Ma Sybille viene processata e sta per essere mandata al rogo, a meno che il pio monaco mandato a raccoglierne la confessione, Michel, turbato dal racconto della presunta strega, non riconosca quanto i loro due destini siano legati in modo oscuro e indissolubile.

  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (1 gennaio 2007)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 365 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Avevo questo libro da tempo in attesa, da sempre affascinata, anche se non sarebbe il termine più adatto, dall’argomento stregoneria/inquisizione.

Questo romanzo non è propriamente storico, seppure ambientato nel 1347, a mio parere è una mescolanza. Però si legge molto velocemente, è bello, appassiona e insegna. Ciò che io cerco in ogni lettura è un messaggio, in questo caso c’è.

“Il labirinto delle streghe” inizia dalla fine, dalle celle sotterranee di una prigione, dall’afrore che emanano i corpi rotti dalla paura, dalla tortura…

I protagonisti sono essenzialmente tre: Sybille una giovane monaca che non ha preso i voti ma è fuggita dal suo villaggio dopo che la nonna, la cara nonna che l’ha allevata e iniziata, è finita al rogo; Michel, un giovane monaco incaricato per raccogliere le confessioni di eretica della monaca e il Nemico, il Male colui che vuole accentrare su se stesso tutto il potere e per farlo ovviamente non esita nel commettere le peggiori.

“...la strada per Carcassone, lastricata di pietre, infestata da rovi di rose selvatiche e cespugli di rosmarino che, sotto gli zoccoli del cavallo, spargono tutt’intorno la loro fragranza.”

Attraverso i colloqui tra Sybille e Michel ripercorreremo la storia dal principio, la storia di una “razza”, di chi crede e si affida alla Dea, di amore universale, ma anche di un amore tra due anime che valica i confini spazio-temporali. Dalla nascita di Sybille, dalla storia della sua famiglia che ha incontrato la morte nera, la peste, dal maligno che è un modo allegorico, come lo sono gli stessi protagonisti, di dipingerci l’umanità. Chi vive di ego, chi anela soltanto al potere, chi cerca di intraprendere un percorso che pare, apparentemente strano e folle, (le streghe del resto furono anche questo, uomini e donne diversi e del diverso si ha paura, va annientato), una storia romanzata che ci racconta tutto questo, che si ambienta pienamente nel Medioevo anche se con qualche contaminazione un pochino fantasiosa per i puristi.

Io avevo potuto soltanto chiudere gli occhi e aprire la mente, aprire il mio cuore affinchè potessero ascoltare la Dea così come facevo io”

I nostri scopriranno che sono molto più legati di quanto i fatti lascino intendere, gli inganni pian piano si disintegreranno quando la vera essenza troverà la via. A volte bisogna proprio lasciare andare e lasciarsi andare quasi affidarsi e rassegnarsi per poi riprendere il vero e unico controllo sulla nostra vita.

E’ certamente doloroso vedere, anche con gli occhi immaginari di chi legge, un rogo, membra che bruciano, l’odore terrificante salire attraverso le narici, una paura ancestrale. Qui però traspare qualcosa di diverso, un bruciare per completare il cammino, un ardere che illumina e determina la vera esplosione della vita.

La gratitudine quella di cui il cuore si colma e che non ha nulla a che vedere con l’ottenimento dei beni materiale è la scintilla che si espande e crea le possibilità. Sembra follia, e forse la pazzia a volte è preludio di un risveglio più grande che nasce quando tutto il mondo che si è dato sempre per scontato si sgretola completamente.

Un libro che è colmo di spunti di riflessione. La paura non deve entrare nei cuori e nella mente, la paura va tenuta a bada è la peggiore. “Ma anche una forza potente come l’amore, quando è contaminata dalla paura, porta solo al male”

La Magia nasce dalla fiducia in questo caso nella Dea, ma comunque si può intendere nel Divino, nasce da un cuore grato, dalla pietà che abbraccia tutto il dolore, le fiamme e persino il Maligno, colui che più di ogni altro ha bisogno di compassione.

Nella mia vita sono successe cose terribili. Ho conosciuto la carestia, la peste e la guerra, ma la sofferenza peggiore l’ho provata per cose inutiliinutili perchè inflitte non dal capriccio di qualche dio, ma dall’ignoranza umana, dalla paura umana”

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