Il miniaturista di Jessie Burton

In un giorno d’autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman – Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma – bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo per iniziare una nuova vita come moglie dell’illustre mercante Johannes Brandt. Ma l’accoglienza è tutt’altra da quella che Nella si attende: invece del consorte, trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt, e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. L’unica attenzione che le riserva è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l’invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella non si perde d’animo e si rivolge all’unico miniaturista che trova ad Amsterdam, una enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se tra loro inizia un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt. Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s’incontrano tra i canali di Amsterdam e in questo folgorante romanzo d’esordio.

  • Editore ‏ : ‎ Bompiani (13 giugno 2017)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 464 pagine

Isabella Novelli Una storia molto bella ed interessante, con personaggi e ambientazione ben delineati. La vicenda si ammanta di mistero con il personaggio della Miniaturista che però a mio parere è lasciato un po’ troppo da parte ed in sospeso sul finale del racconto. Interessante è la storia d’amore tra i protagonisti Nella e Joahnnes, che è soprattutto spirituale (a causa del l’omosessualità di lui) ma molto intensa. Poi ci sono i personaggi molto ben costruiti come Marin la sorella del marito , donna all’inizio un po’ inquietante ma la cui vita si riscatta sul finire del libro. Forse avrei amato un finale diverso, più positivo, ma mi rendo conto che sarebbe stato un po’ scontato e un po’ troppo accomodante. Un bel libro, che ho letto con piacere.

Alice Croce Ortega Questo romanzo mi è piaciuto molto, anche se ha una struttura un po’ strana, ma forse in quest’impressione sono stata condizionata anche dal problema del titolo, come già detto in altri post. Ho trovato un interessante spaccato di vita nella Amsterdam di quei tempi, una città decisamente bacchettona, al contrario della Amsterdam dei nostri giorni con i suoi quartieri a luci rosse e i suoi coffee-shop… Mi è piaciuto molto anche il contrasto tra la freddezza iniziale con cui Petronilla viene accolta nella sua nuova casa e la tenerezza e la confidenza che a poco a poco si sviluppano nella sua “nuova” famiglia; emergono sentimenti delicati anche se in maniera molto austera, come dice la nostra adm; persone con tanto da dare, ma costrette a nascondersi, ciascuno a suo modo. Vittime di una logica mercantile che sconfina in tutti gli ambiti, che si prende le vite delle persone anche se poi la vita è sempre la più forte. La componente esoterica interviene quasi di necessità, come se la realtà così chiusa e rigida non riuscisse, nella finzione del romanzo, a contenere quel pizzico di magia, di intuizione, di imprevedibilità che invece interviene sempre nelle vicende umane; e che noi mediterranei invece diamo quasi per scontato. Insomma, una bella storia e anche il finale, che non ha convinto tutti, invece l’ho apprezzato per la sua drammaticità e imprevedibilità, degno coronamento di quel labirinto di misteri e bugie che è stato costruito dentro la casa familiare, secondo me la vera protagonista del romanzo, in quanto reificazione della composita famiglia che vi abita. Sorprendente.

Anna Nihil Partecipare alla lettura condivisa è stato di grande aiuto per non abbandonare questo romanzo, che non si mostra da subito accattivante, ma conquista il lettore molto lentamente. Il titolo è fuorviante, suscita curiosità intorno a una figura che resterà piuttosto nebulosa. La vera protagonista è una giovane donna prigioniera in un matrimonio di convenienza e in una grande città crudele, dominata da una società bigotta che non perdona.

Paola Nevola Il romanzo avvolge il lettore immediatamente in un’aura misteriosa, fatta di segreti, cose tenute nascoste, strani sussurri dietro porte chiuse. E’ la casa in cui è appena arrivata Nella, Petronella, con l’entusiasmo di una giovane ed ingenua sposa piena di aspettative ed invece in quella casa tutte le regole comuni sembrano sovvertite. Un marito sfuggente, una cognata criptica, una domestica irriverente, un domestico di colore, Nella inizia a maturare districandosi in un’atmosfera che sembra avversa, fino a quando il marito le regala una casa in miniatura una copia identica della casa in cui vivono.Inizia così un rapporto pieno di suspense con il miniaturista, che poi è una donna, una figura fantomatica, inafferrabile, che sembra leggerle l’anima, che le crea il mondo in cui vive in una sconvolgente miniatura: gli abitanti della casa, i cani e il piccolo parrocchetto, mobili, piccoli oggetti, tutto ricostruito alla perfezione nei minimi dettagli, come a voler dare dei segnali, profetizzare il futuro o mettere difronte alla realtà della vita.Nella ricca Amsterdam del XVII secolo, in pieno benessere economico, tutto sembra girare secondo un sistema di ingranaggi ineccepibile, secondo le leggi delle convenzioni sociali, religiose e di mercato.Gli abitanti della casa, Nella la novità, Johannes il ricco mercante e Marin la sorella nubile, sono osservati giudicati, e se Marin riesce a trincerarsi dietro un certo rigore, Johannes che ha viaggiato per il mondo ha un atteggiamento seppur scontroso più aperto e altruista, come l’aver liberato Otto il domestico dalla schiavitù. La mancata vendita dello zucchero e invidie, gelosie, rancori che serpeggiano rivelano ciò che per la società di allora è impossibili da accettare; viene così messa in risalto tutta l’ipocrisia del tempo, che in fin dei conti, è la stessa intolleranza di oggi, e quindi viene da chiedersi quanto poco è migliorata la società o se alcuni mali sono insiti nell’uomo.L’autrice nel romanzo mette in discussione i dogmi dell’epoca in virtù della libertà di amare, di essere sé stessi, di essere donne indipendenti libere di scegliere.I personaggi sono caratterizzati molto bene nelle loro singolari sfaccettature, ho amato tra tutti la stoica Marin, introversa, ma amante del mondo e dell’amore, l’autrice è bravissima a nascondere i suoi segreti come quelli di Johannes, e la domestica Cornelia non una semplice serva, ma un perno che tiene insieme la casa e le persone della casa, anche quando tutte le sue certezze sembrano crollarle addosso.Un romanzo che riserva molti colpi di scena che emozionano e fanno palpitare, trepidare, scongiurare, dispiacere, sperare, soprattutto il finale si apre alla speranza, una speranza difficile per donne coraggiose come lo è diventata Nella.Resta in sospeso il mistero della miniaturista, ma chissà forse l’autrice ha intenzione di pubblicare un seguito, sarebbe auspicabile. Lo stile di scrittura è molto coinvolgente, le descrizioni sono minuziose e raffinate tanto che sembra di vederla Amsterdam coi suoi canali ghiacciati e le scene sembra di viverle, alcune sono ricche di phatos. Un libro che ho sentito e amato. Concludo con questa frase che si trova all’inizio e mi ha fatto riflettere seguendo la narrazione, perché l’odio è un sentimento troppo vivo che purtroppo adombra la pietà.“La pietà a differenza dell’odio, può essere chiusa in una cassa e messa da parte” Ringrazio per la proposta di questa magica lettura e per la compagnia

Antonia Er Ho iniziato questo libro non sapendo bene cosa aspettarmi e ho trovato un romanzo pervaso da un’aura di mistero che mi ha spinto pagina dopo pagina a proseguire la lettura, sperando di aprire le porte chiuse, scoprire i misteri che si nascondono nella famiglia di Johannes. Questo secondo me è il punto di forza del libro, la capacità dell’autrice di non scoprire le sue carte, facendo in modo che il lettore non arrivi subito alle conclusioni. I colpi di scena non mancano, alcuni inaspettati. Questo punto di forza però diventa un punto debole quando viene esasperato: la figura del misterioso miniaturista (anzi della) rimane nebulosa, sfuggente fino alla fine. Mi sarei aspettata qualcosa di meglio sul finale, ma posso dire che questa lettura mi è piaciuta molto, mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine e leggere in compagnia è sempre un piacere.

Virzo Laura Il miniaturistaSorprendente affascinante. Un mondo quello dei traffici marittimi che non conoscevo!! La storia di questa ragazza che, come si usava, va sposa ad uno sconosciuto mi fa pensare che ste povere figliole davvero non sapevano a cosa andavano incontro. Questo matrimonio così straziante, l’accoglienza priva di amore della famiglia, ognuno con i suoi segreti…Infine anche lei ha il suo segreto!! In poco tempo percorre la dura strada della maturazione e diventerà adulta a tutti gli effetti. Storia, magia, Voodoo, thriller, problemi razziali e di identità, una storia veramente affascinante!!

Sara Valentino Una lettura che mi aspettava da lungo tempo, la copertina in primis mi allettava ma non solo, il mondo delle miniature che da sempre mi affascina. Certo che non immaginavo fosse così la storia, addirittura mi ha colta alla sprovvista questa misteriosa miniaturista e i suoi magici poteri. Sul finale di questo personaggio femminile sono rimasta però spiazzata, manca un tassello che poteva presagire un seguito che però non c’è. La trama è scorrevole e i segreti che man mano si aprono in quelle minuscole stanze mi hanno appassionata. L’epoca è ben dipinta e permette al lettore di calarsi pienamente all’interno del romanzo. Nel complesso, sebbene ho imparato ad affezionarmi a Petronella e a chiedermi se effettivamente voglia essere una rappresentazione di come noi possiamo dirigere la nostra vita, ho trovato poco sentimento ed emozioni nel testo. E’ stata molto bella questa lettura condivisa, ricca di approfondimenti davvero interessanti.

Cinzia Cogni Se avessi letto questo libro da sola e non in condivisa, probabilmente sarei stata molto più critica nel giudicare questa lettura, ma i vari commenti che sono emersi in merito, con le altre “compagne”, mi hanno permesso di comprendere meglio la storia, il titolo controverso e soprattutto il finale, che purtroppo, mi ha un po’ deluso.L’autrice ha disseminato vari messaggi importanti in questo romanzo, ma non sono facilmente riconoscibili, e questo lo rende ostico seppur molto originale.La storia si sviluppa ad Amsterdam nel XVII sec. nella casa del mercante Johannes Brandt, dove vive anche la sorella di lui e la servitù. La vera protagonista però è Petronilla, una giovane donna, costretta a sposare Johannes a causa nell’indigenza in cui versa la sua famiglia.L’eccitazione iniziale della ragazza per aver sposato un uomo bello e ricco, si scontra subito con una realtà molto diversa, i Brandt infatti, sono persone fredde, enigmstiche e Johannes poi, è sempre fuori per lavoro.L’unica distrazione per Petronilla è una casa in miniatura regalatale dal marito, i cui interni sembrano veri tanto è la bravura del miniaturista…ma chi è costui? È proprio questa figura a creare il mistero maggiore di tutta la vicenda, già di per sé complicata.La storia è un susseguirsi di colpi di scena che ho molto apprezzato e tante sono le tematiche affrontate… peccato che alcune “cose” non vengono chiarite e lasciate in sospeso.In tutti i modi è una lettura che consiglio, sia per la trama insolita che per la capacità dell’autrice di descrivere la realtà storica di quel periodo.

Fabiola Màdaro Un libro che mi aspettava da tantissimo tempo, ma che per vari motivi ho lasciato sempre un po’ in disparte. A dispetto del titolo fuorviante (ha disturbato anche me e ho cercato a lungo un risvolto che non è arrivato!) ho trovato comunque la storia davvero bella. Nella è poco più di una bambina e, dalle campagne, si trova catapultata in una vita di città fatta di intrighi, sotterfugi e misteri che la fanno crescere più in fretta del dovuto. L’amore anomalo tra lei e il marito, il rapporto contrastante con la cognata e una strana artigiana che crea per lei delle miniature per adornare la sua casa in miniatura, dono di suo marito, ma che al contempo le “parlano” di ciò che le accade intorno, creano al romanzo quel velo di mistero che fa da collante a tutta la storia. Anche io, come altre mie compagne d’avventura, mi sarei aspettata un finale diverso, un senso più profondo a questo strano legame tra Nella e la miniaturista, ma non resto comunque delusa. Un libro accattivante e scorrevole, con un bell’intrigo e un finale diverso dal solito. Leggere con voi è stato un piacere

Eufemia Griffo Un libro straordinario, differente da qualsiasi altra storia che io abbia letto.Non mi dilungherò sulla trama, ma vorrei spendere due parole sulle sensazioni durante la lettura, e i personaggi.Ci sono due frasi che mi sono rimaste scolpite nella menteLa prima “sto cercando la luce, Marin, in mezzo alle tenebre”.E poi “in questa casa siamo bravi a nascondere le cose”.Credo che queste due citazioni palesino l’anima di questo romanzo.Nulla appare come sembra, sono i segreti, le parole non dette, i pensieri che devono rimanere ombre nascoste, i veri protagonisti de “Il miniaturista”.Nella è una protagonista coraggiosa, caparbia, capace di scrutare oltre le apparenze. Così come Marin, altezzosa, antipatica, ma infine, una donna diversa e soprattutto “moderna” per i suoi tempi. Capace, in nome dell’amore, di credere in una vita impossibile. Poi, Joannes, anche lui, uomo coraggioso, macchiatosi del “crimine” si sodomia, che nel diciassettesimo secolo, conduceva un uomo alla morte per annegamento.Tre personaggi forti, fondamentali, capaci di creare un romanzo capace di trascinarti fino alla fine della storia.Interessanti anche i personaggi secondari, come Cornelia e Otto, ma non meno importanti.Il finale?Forse poteva essere differente, o potrebbe essere l’inizio di una altra storia scritta dalla Burton. A me personalmente, questa storia è piaciuta molto, nonostante il ritmo lento della parte iniziale. Interessante anche la misteriosa figura del miniaturista, figura che aleggia nella storia e la cui lettura assume un contorno più chiaro, man mano che si procede nella lettura. Un romanzo promosso a pieni voti.

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