Il respiro del vento. L’inganno – Chiara Guidarini

Cheryl Gideon è una giovane madre e una scrittrice appena licenziata dal suo editore. Siamo negli anni ’70 in Inghilterra e Cheryl inizia a vagare, senza meta, per le strade del suo paese. Disperata, nota il cartello di ricerca personale appeso sul cancello della casa di Nicholas Tomei: abitazione antica e piena di decadente fascino che ben presto riempie le sue attenzioni. Le mansioni dettate dall’eccentrico proprietario non sono nulla di complicato, solo vuotare delle scatole e sistemare gli oggetti. Ma, tra quelle scatole, Cheryl inizia a trovare elementi sempre più complessi, che svelano lentamente il passato della famiglia dipingendo un apparente legame con lei. Mistero e intrighi andranno a comporre il mosaico della famiglia Tomei, rivelando i più oscuri segreti che, seguendo il respiro del vento, condurranno Cheryl verso quello che diverrà il libro “l’inganno”.

  • Editore ‏ : ‎ Linee Infinite (10 dicembre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 580 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Torno a leggere l’autrice Chiara Guidarini e anche questa volta mi convince e mi avvince con questo romanzo che è una storia duplice.

Apparentemente “L’inganno” è il sequel de “Il respiro del vento” ma non vi svelerò il come si aggancia al primo. E’ però una novità di stile narrativo e vi troverete proprio di fronte a due romanzi, la fine del primo è l’inizio del secondo.

“Il respiro del vento” mi ha coinvolta moltissimo, mi sono appassionata alle vicende di Cheryl una giovane mamma che vive nell’Inghilterra degli anni ’70, una scrittrice che viene messa alla porta dalla sua casa editrice e che deve chiudere il suo sogno di scrivere in una scatola, così copre la sua macchina da scrivere per fare la donna di servizio in una casa degli anni ’20 e sbarcare il lunario.

Si trova presto a vivere una casa museo, stanze da riordinare e scatoloni da svuotare contenenti abiti e oggetti antichi, sembra quasi che le persone di un’epoca passata vogliano rivivere nel suo tempo. C’è un’atmosfera strana, quasi surreale, misteri da svelare e pericoli da evitare.

Il padrone è un uomo altrettanto misterioso quanto attraente. Le impone di non entrare in una sola stanza della enorme casa, la biblioteca, il suo sancta santorum. Cosa nasconde? Sembra di trovarsi nella favola di Barbablù e in effetti la curiosità la spinge a varcare la soglia, ciò che scoprirà la getterà nella paura e allo stesso tempo la allontanerà dall’uomo. Il loro è un rapporto che sfocia in quello che potrebbe essere un quadro di famiglia ideale. Ma qualcosa di misterioso, lo sguardo di un quadro ipnotico e inquietante impedisce alla relazione di realizzarsi come spereremmo.

“C’è solo una cosa, non deve lasciarsi condizionare da ciò che troverà nelle scatole”

A poco a poco le foto, gli oggetti e alcuni libri comporranno un puzzle sorprendente.

Il quadro svelerà un finale che aprirà le porte a “L’inganno”. Un’altra storia con protagonista una donna rimasta sola dopo la tragica morte del marito in un incendio.

E l’incendio è un punto, uno dei due, che accomunano entrambe le storie. L’altra comunanza riguarda la casa, perchè anche nel secondo libro c’è una dimora che nasconde segreti importanti. Pericolosi individui pronti a tutto e soprattutto un “inganno” che subirà la protagonista. Lo stile narrativo è avvincente e il romanzo diviene presto un thriller. Ci troviamo a pensare con le protagoniste, a incasellare gli indizi e gli eventi per venirne a capo.

I sentimenti di due eroine la fanno da padrone ma non per questo le due giovani donne si abbasseranno di fronte alle ingiustizie, il senso di onestà è un omaggio da parte della scrittrice verso il mondo odierno che ne avrebbe molto bisogno.

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