Il romantico – William Boyd

Nato sul bordo di un nuovo secolo, Cashel Greville Ross soleva dire che il suo primo ricordo – doveva avere cinque, sei anni – era di un uomo vestito di nero che conduceva a mano un cavallo recalcitrante altrettanto nero, un uomo che, per qualche motivo, voleva ucciderlo. Il ricordo, tuttavia, poteva benissimo essere una suggestione assurta al rango di reminiscenza, dal momento che Cashel era cresciuto con zia Elspeth, la quale, esattamente a quell’età, gli aveva raccontato la tristissima storia dei suoi genitori, Moira e Findlay Greville, morti annegati nel Mare d’Irlanda durante una tempesta mentre correva l’anno del Signore 1800. Un’autentica tragedia che, oltre ad aver inaugurato la sua esistenza di orfano, come tante altre narrazioni suggestive poteva anche non essere vera. Quando infatti un’altra verità emergerà, Cashel capirà di aver vissuto intrappolato in una rete di arzigogolate menzogneconcepite proprio da chi gli è piú vicino. Da quel momento andrà a caccia di avventure stravaganti, sperimenterà mille vite alla frenetica ricerca del vero sé stesso, sempre in movimento, dall’Irlanda fino a Londra, dai campi di Waterloo passando per le Indie fino a Zanzibar, attraverso i continenti in guerra e in pace. Soldato, amante, padre, amico di celebri poeti – sí, proprio di Byron –, criminale, contadino, esploratore, scrittore, si troverà sempre nel luogo e nel momento in cui il secolo accelera la sua corsa; annoterà con cura, giorno dopo giorno, tutto ciò che accade; lascerà il suo cuore tra le mani di una donna che non può permettersi di amare. Senza mai smettere di interrogarsi, romantico figlio del suo tempo, sul senso del suo vagare.
Dalla penna di uno dei piú amati scrittori britannici, un romanzo rutilante sulle straordinarie avventure di un uomo ordinario e, allo stesso tempo, «il vivido ritratto di un’epoca. Ricco di passione, avventura, suspense, intermezzi comici e una galleria di indimenticabili personaggi» (The Economist).

  • Editore ‏ : ‎ I Narratori delle tavole (14 luglio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 448 pagine

Recensione a cura di Angy Fiore Lia

Siamo agli inizi dell’Ottocento. Il piccolo Cashel vive nella contea irlandese di Cork insieme a sua zia Elspeth, che fa l’istitutrice per le due figlie di Sir Guy Stillwell. Tutto ciò che Cashel sa dei suoi genitori è che sono morti in seguito all’affondamento della nave sulla quale viaggiavano. La sua è comunque un’infanzia serena, grazie alle amorevoli cure della zia.

Sin da bambino, dimostra di avere una mente brillante e una straordinaria capacità di apprendimento.

Ogni tanto sua zia riceve la visita di un uomo misterioso e sofisticato, che non si trattiene mai a lungo per via dei suoi affari in terre lontane…

Cashel è affascinato dai racconti dei suoi viaggi e terrà bene a mente le sue parole.

Vedi un po’ di mondo, Cashel, finché sei giovane e libero dalle responsabilità […]. Poi ti potrai scegliere una moglie e una professione senza rimpiangere le occasioni perdute, le esperienze mancate.” 

La curiosità, come insegna il mito di Pandora, può essere pericolosa… Il nostro protagonista, incuriosito da due cassetti chiusi a chiave, scoperchierà un vaso di bugie ed inganni… Scoprirà che tutta la sua vita è una menzogna.

Come Adamo con il frutto proibito, aveva trasgredito e per questo era stato scacciato dal suo modesto paradiso.”

Sconvolto, pieno di disgusto e di vergogna, decide di andare via. Si sente come “una barca alla deriva nel mare in tempesta, una foglia strappata dal ramo e soffiata via dal vento, un pezzo di legno trasporto dalla corrente su una riva sconosciuta”.

Ed è così che ha inizio l’avventurosa ed intensa vita di Cashel.

Ad appena quindici anni, si arruola come tamburino nel Novantanovesimo reggimento di fanteria Hampshire (mentendo sull’età).

Un’esperienza breve, che lo vedrà protagonista nella famosa Battaglia di Waterloo, che lascerà il segno e farà di lui un eroe (non proprio meritatamente, a dire il vero).

In seguito, dopo un periodo di convalescenza, e dopo aver provato inutilmente a “far pace” con il suo passato, si arruola nell’esercito della Compagnia delle Indie orientali. 

La Terza guerra Kandyana sarà un altro banco di prova, che rivelerà lo spessore morale e umano di questo giovane uomo.

Erano sdraiati nel prato, terrorizzati. Avevamo sequestrato loro le armi. Erano prigionieri disarmati […]. Il maggiore Poe è uno spietato assassino. Quella che ha commesso è un’atrocità e io mi sono rifiutato di essere suo complice ” 

Quella di Cashel è una vita fatta di numerosi viaggi, ed è durante uno di questi che scopre la sua vocazione per la scrittura. Nel corso della sua esistenza non smetterà mai di scrivere. 

Nonostante sia lontano da casa, il suo passato continua a perseguitarlo e, nei momenti di solitudine, si ritrova a rimuginare su se stesso e sulle proprie origini.

“… Aveva vissuto quasi tutta la vita in una rete di arzigogolate menzogne […]. Era una finzione anche lui, l’individuo che era diventato e che viaggiava liberamente per l’Europa?”

Ma dentro di sé è convinto che un uomo possa scegliere chi essere e chi diventare, giorno dopo giorno, indipendentemente dal passato.

Decise che, essendo nato in un nido di inganni, adesso che aveva aperto le ali doveva volare soltanto nella verità.”

Nei suoi viaggi in Italia e in Europa, incontra personaggi illustri del tempo, come Percy e Mary Shelley e Lord Byron.

Soldato, contadino, produttore di birra, scrittore, esploratore… Cashel Ross non si fa mancare davvero nulla!

E anche la sua vita sentimentale è piuttosto intensa e movimentata, ma il suo cuore palpiterà  per una sola donna, per più di mezzo secolo. Un amore appassionato, vissuto per pochissimo tempo, perduto a causa delle menzogne di una terza persona e dell’impulsività giovanile, e poi ritrovato dopo una lunghissima separazione. 

“Com’è possibile amare una donna che non si vede da quarant’anni? Solo uno sciocco può farlo. Uno sciocco romantico e illuso. Oppure un uomo che sa cos’è il vero amore.”

Mentre leggevo questa travagliata storia d’amore, fatta di un continuo perdersi e ritrovarsi, mi sono venute in mente le parole di una nota canzone, perché è vero che certi amori “fanno dei giri immensi e poi ritornano“, ed è ciò che accade a Cashel. 

Ho apprezzato il fatto che l’autore abbia infranto un tabù: parlare dell’amore carnale tra due persone non più giovani.

Davvero l’amore irrealizzabile rafforzava il sentimento? Come Paolo e Francesca nella Divina Commedia, pensò, amanti appassionati ma dannati, costretti a non ritrovarsi più, trasportati dai venti infernali per l’eternità…”

Negli ultimi anni della sua vita, Cashel, che ha sempre messo per iscritto le sue esperienze e i suoi viaggi, inizia a scrivere una vera e propria autobiografia, ma un uomo vestito di nero, riaffiorato dal passato, interrompe questo suo progetto…

 William Boyd dice di essere entrato in possesso di un centinaio di pagine scritte a mano da Cashel, di lettere, libri con annotazioni, fotografie e altro materiale, utilizzati per dare vita a questa biografia romanzata, nella quale realtà e fantasia di intrecciano e diventa davvero difficile capire dove finisce una e dove inizia l’altra. 

“Il romantico” è un libro avvincente, avventuroso e mai noioso, anche se a tratti un po’ prolisso. 

A parte il linguaggio decisamente colorito utilizzato in alcune parti, lo stile narrativo sembra quello di alcuni grandi autori dell’Ottocento, come Dickens, Trollope e Stendhal.

Non avevo mai sentito parlare di Cashel Ross. 

Il ritratto che ne fa Boyd è quello di un uomo dall’animo puro, idealista e dai solidi principi morali, che spesso pecca di ingenuità, diventando così facile preda di persone senza scrupoli. Nonostante le delusioni e i tradimenti, conserva per tutta la sua vita questa purezza che lo contraddistingue e non smette mai di guardare al futuro con fiducia e ottimismo. Pur avendo i suoi momenti di sconforto, non si abbatte mai e fa di ogni esperienza di vita un’opportunità.

 Non lo definirei propriamente un uomo che si è fatto da sé, perché c’è chi provvede a procurargli i mezzi e a servirgli le occasioni su un piatto d’argento, ma è comunque uno che quelle occasioni le afferra con entusiasmo e senza esitazione, sempre pronto a rimettersi in gioco e ad accogliere i cambiamenti.

Ma c’è una cosa che più di tutte caratterizza Cashel e ha delle ripercussioni importanti nella sua avventurosa esistenza, nel bene e nel male: è un uomo che ha sempre dato ascolto al cuore.

“Hai sempre dato ascolto al cuore, Cashel. Sei fatto così. Che cosa avresti potuto fare di diverso?”

“Avrei potuto riflettere. Ragionarci sopra. Usare il cervello. Decidere che cosa fare. Invece noi fessi agiamo d’impulso…”

[…]

“È la vita. Siamo fatti come siamo fatti. Ed è così, ogni volta che prendiamo una decisione, ne avremmo potuto prendere mille altre, tutte diverse.”

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