IL SEGRETO DEI MITFORD – Jessica Fellowes

Londra, 1941. Da mesi, la città è sotto una pioggia di bombe. Bombe cadono su Louisa Sullivan, rifugiata in un tunnel della metropolitana, cosí come sulle case eleganti di Rutland Gate, dove la piú giovane delle sorelle Mitford, Deborah, si sta preparando al matrimonio. Louisa, che è stata la loro bambinaia quando ancora si chiamava Louisa Cannon, sarà la damigella: vent’anni dopo il suo ingresso nella nursery Mitford, infatti, non è piú la ragazza che era, in fuga da uno zio abusante, ma una donna indipendente, sposata, con una bambina di cinque anni. Il fiuto da detective però, non l’ha mai abbandonata, proprio come l’affetto che la lega alla famiglia. È per questo che quando Nancy, la maggiore delle Mitford, la invita a trascorrere il Natale del 1941 a Chatsworth House, la maestosa dimora dei duchi di Devonshire con muri del colore del burro fuso, duecento stanze e pareti ricoperte da enormi affreschi, Louisa accetta. Un po’ per allontanarsi dall’inferno di Londra rifugiandosi nelle idilliache campagne inglesi, un po’ per risollevare l’animo dalle funeree prospettive della guerra grazie ai festeggiamenti che Deborah si è impegnata a organizzare, nonostante razionamenti e ristrettezze. A Chatsworth sarà facile dimenticare le cupezze dedicandosi all’esplorazione di giardini, prati immensi e capricci architettonici dispersi nel folto dei boschi. Eppure, gli spettri non smettono di agitarsi intorno alla famiglia. La seconda sera della loro permanenza, alle porte di Chatsworth si presenta un’anziana signora, Mrs Hoole, che, spacciandosi per una medium, li invita a cercare tracce di un mistero da tempo se – polto. Quella che comincia come una frivola caccia al tesoro si trasforma in qualcosa di molto piú serio, quando viene ritrovata una cuffia da cameriera macchiata di sangue che Louisa non tarda a collegare a una sparizione avvenuta molti anni prima. Riportare a galla la verità, tuttavia, spesso non è privo di rischi, e questo caso non fa eccezione. Perché alla sparizione, che forse è un omicidio o forse il tentativo maldestro di nascondere una relazione inappropriata, il futuro duca pare non essere completamente estraneo…
Con Il segreto dei Mitford, Jessica Fellowes scrive l’ultimo capitolo della sua acclamata serie, adorata dai lettori e dalla critica, costruendo il ritratto di una famiglia fenomenale e allo stesso tempo quello di un’Inghilterra indomita e ostinata, che non si arrende di fronte a nulla pur di arrivare alla vittoria.

  • Editore ‏ : ‎ Neri Pozza (13 giugno 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 336 pagine

Recensione a cura di Paola Nevola

Il segreto dei Mitford è l’ultimo romanzo uscito della serie di Jessica Fellowes, non ho letto i precedenti e immaginavo che questo mi avrebbe penalizzata nella lettura, così non è stato, l’unico rammarico è che non ho conosciuto prima la storia della famiglia e delle sorelle Mitford, ho avuto quindi qualche difficoltà coi nomi essendo anche  molto numerosa. Ma a questo c’è rimedio potrò scoprire le loro avventure leggendo i precedenti libri come fossero un prequel.

Le sei figlie del Barone Redesdale Farve, i Mitford,  e di sua moglie Sidney Bowles Muv, nate tra il 1904 e il 1920, hanno acquistato molta notorietà per la loro vita alla moda ed in seguito alle vicende per le idee politiche pubbliche divise tra comunismo e fascismo.

Questo romanzo è ambientato all’inizio dello scoppio della seconda guerra mondiale. Louise che è stata la bambinaia delle sorelle è sposata con Guy Sullivan un poliziotto ed è mamma di una bambina, Maisie, di cinque anni e ormai è diventata una brava investigatrice privata. 

“L’agenzia investigativa Sullivan & Cannon era ancora attiva, nonostante gli impegni di Guy nella milizia territoriale.”

A Londra la guerra col suo carico di distruzione, morte e paura incombe sempre più pesantemente, le bombe piovono sulla città, le persone scappano nei rifugi e non sanno se troveranno di nuovo la loro casa in piedi, molti per la loro incolumità, in particolare donne e bambini, vengono sfollati nelle campagne.

Durante le notti nei sotterranei della metropolitana Louise si tormenta nell’incertezza di dover fuggire da Londra e lasciare il marito Guy e la loro casa.

Deborah Mitford, la minore delle sorelle, è alla vigilia delle sue nozze col figlio del duca di Devonshire Andrew Cavendish, Louisa e le sorelle sono ancora legate da un profondo affetto tanto che è invitata come damigella al matrimonio. 

Deborah, sposa novella, per le festività natalizie e per allontanarsi da Londra si trova nella maestosa residenza di campagna Chatsworth House dei duchi di Devonshire e desidera allietare il periodo natalizio con uno spirito festivo, malgrado i razionamenti e le ristrettezze dovute alla guerra. Nella dimora si trovano anche Nency la maggiore e Unity che dopo la sua avventura in Germania non è più la stessa, insieme ai loro genitori; poi la duchessa madre, Kikc Kennedy e Billy fratello maggiore di Andrew, il fratello del duca Lord Charles e Lady Charles e altri invitati.

Nancy la maggiore delle sorelle invita Louisa a passare le festività natalizie nella grande dimora, Louisa ne approfitta per staccare un po’ dalla tristezza e dalla paura che si respira nella capitale.

Quando vi giunge rimane impressionata dalla bellezza del paesaggio della tenuta, boschi, parchi incantevoli nonostante sia inverno sarà un sollievo passeggiare con Maisie e allontanare la mente dalla guerra. E’ soprattutto l’immensa dimora dal colore ocra a colpire Louise i due piani con la serie di numerose grandi finestre che si affacciano su tutti i lati.

Deborah, Nency e Louise avranno da divertirsi ad esplorare la grande casa dalle duecento stanze e dai bellissimi soffitti affrescati ormai quasi completamente deserta con i mobili ricoperti da teli. Una zona, per non lasciarla abbandonata, è stata adibita a scuola per ragazze solo che ora è vuota in quanto sono tornate dalle loro famiglie per le vacanze natalizie. Louise incontra Lucie un’insegnante di francese rimasta come ospite che le fa da guida a scoprire anche la zona del pianterreno un tempo vissuto dalla servitù.

“…Il nuovo duca non ha ancora vissuto qui a causa della guerra, e molti domestici sono andati a combattere, oppure a svolgere mansioni di guerra. Chissà quando questo conflitto finirà e come sarà, dopo, la vita?”

Una sera quando tutti sono raccolti per la cena si presenta una donna anziana in stato di agitazione, i presenti sono sconcertati dal suo arrivo e soprattutto quando la donna, Mrs Hoole, dichiara di essere una medium e di avere un messaggio da riferire a Lady Andrew “di guardare nel vestibolo” e nient’altro.

Il gruppo chi con insofferenza, chi con scetticismo, chi con ironia, chi preoccupato di rovinare le feste va in cerca del vestibolo e di quel qualcosa di misterioso che bisognerebbe trovare.  Louise si sente già calata nella sua veste di investigatrice e sotto un pannello viene ritrovata una cuffia da cameriera insanguinata.

La mattina seguente  Mrs Hoole viene rinvenuta priva di vita  nella stanza in cui si è fermata casualmente per la notte, i sospetti di Louise sono che non si tratti di morte naturale ed indagando scopre che la cuffia apparteneva ad una cameriera poi  scomparsa e di cui non si è saputo più nulla.

“Era certa che una casa tanto grande custodisse mille segreti, ma lei desiderava scoprirne soltanto due: quello che era successo a Joan e quello che era successo a Mrs Hoole.”

Mentre tutti cercano di prepararsi a passare le festività in un’atmosfera il più possibile serena si inserisce il mistero che sembra coinvolgere il Duca stesso. Louise comincia ad indagare tra la reticenza della polizia, di alcuni ospiti, della cuoca e del maggiordomo.  

Non aggiungo altro per non togliere la curiosità di scoprire lo sviluppo degli eventi che intrecciano passato e presente con l’ombra dello spionaggio tedesco e con la precarietà della guerra. 

Ho trovato la storia molto affascinante per quanto riguarda l’ambientazione del paesaggio, della superba dimora e il contesto storico che vede l’aristocrazia con le sue idee politiche nello stravolgimento della guerra. Soprattutto un mondo che si sta avviando alla fine, oppure ad un nuovo inizio, con l’apertura di queste splendide dimore ad altri impieghi o addirittura al pubblico per tenerle ancora vive.

“Le difficoltà sorgevano dall’abisso fra «il modo in cui le cose sono sempre state fatte qui» – sia per nostalgia sia per consuetudine – e l’attualità della guerra.”

La parte che riguarda il giallo, benchè abbia molti risvolti inaspettati, sotto alcuni aspetti è abbastanza scontata, in ogni caso è una lettura davvero piacevole e mi ha lasciato la curiosità di scoprire i romanzi precedenti.

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