Il segreto della medicina dei Celti di Giancarla Erba

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Questo libro è il tentativo di dare una risposta a domande che hanno attraversato i secoli e che oggi, grazie a ritrovamenti archeologici, unitamente agli scritti degli storici dell’epoca, è possibile almeno parzialmente soddisfare, cercando per quanto possibile, di fare il punto della situazione medica delle Gallie prima della conquista definitiva da parte dei Romani. Nell’antica Gallia indipendente, la medicina aveva un ruolo importante in quanto strettamente unita alla religione, beneficiando della sua influenza. I druidi detenevano la scienza della natura delle cose che era oggetto costante dei lori studi, e i segreti del corpo umano e dell’arte medica facevano parte della loro competenza senza alcun dubbio. In questo trattato scopriamo quindi quali piante usassero, quali strumenti chirurgici e soprattutto se queste tecniche fossero uguali o simili ai popoli coevi, visto che si è sempre alimentata l’idea dei Greci e dei Romani come evoluti mentre le altre popolazioni erano (e tutt’ora sono) classificate come “barbare”, incapaci di avere una vita sociale evoluta secondo i loro tempi. Questo volume vuole rivelare le abilità dei Celti come medici, la loro fama come erboristi e le loro capacità chirurgiche e curative che erano simili e a volte superiori a quelle dei loro cugini europei. Nel testo si parte dal definire con chiarezza la figura del medico per poi sviluppare le tecniche in uso presso le popolazioni galliche che andavano dalla medicina erboristica, alla chirurgia, all’uso delle acque termali, senza dimenticare tutta la parte sacra legata alle divinità di riferimento, alle formule magiche e agli amuleti utilizzati per aiutare il malato a guarire e agli ex voto per ringraziare o per ingraziarsi il dio e la dea preposti ad un certo tipo di cura. Si parla delle scuole di medicina di Gallia, ma anche dei rituali e del trattamento in morte e un ampio spazio è dedicato allo sviluppo della questione donne medico: la loro presenza, i ruoli svolti. Una sezione considerevole è dedicata all’Erbario e cioè alle piante che i Vati di Gallia usavano per guarire, e anche a quel settore in cui i medici celti erano considerati un’eccellenza: l’oftalmologia. Uno studio che vuole illustrare il mondo medico celtico a tutto tondo, con i suoi punti di forza e di debolezza.

  • Copertina flessibile: 240 pagine
  • Editore: Decima Musa Edizioni
  • Collana: Clio
  • Lingua: Italiano

Recensione a cura di Sara Valentino

La copertina di questo testo è bellissima ed evocativa, siete d’accordo con me? Sembra un po’ una chiave di accesso verso un mondo lontano, di cui poco è rimasto, un mondo affascinante: il mondo dei Celti.

I Celti non lasciarono documenti scritti, ci ricorda Giulio Cesare che i Druidi, massimi depositari della conoscenza, “Non ritengono opportuno trascrivere i loro sacri precetti”. Bisogna dire che la storia della terapia occidentale si è basata per lungo tempo sulle documentazioni scritte dalle più antiche civiltà.

Fortunatamente il grande lavoro degli archeologi ha potuto far luce sulla vita, gli usi e anche la medicina dei Celti, grazie all’impegno di storici e ricercatori abbiamo la possibilità di guardare così lontano e scoprire qualcosa di più su questa affascinante popolazione.

Da millenni e millenni l’uomo ha cercato rimedi nella fitoterapia, un aiuto da madre terra che ancora oggi ci accompagna.

Bisogna dire, e Giancarla Erba ce lo spiega in maniera lineare e precisa, che per lungo tempo furono le donne le depositarie di questo sapere: raccoglitrici, erboriste, levatrice, medichesse, streghe.

Come è precisato nella prefazione, e trovo che sia perfetto come fotogramma, Giancarla Erba si veste da investigatore. La sua passione è palpabile, la sua preparazione immensa, il lavoro di ricerca imponente, tutti ingredienti che fanno di questo saggio un lavoro rigoroso da tenere, dopo la lettura, a portata di mano per consultazioni rapide o come trattato per studi e approfondimenti. L’autrice riesce a raccogliere un piccolo ma preciso erbario in cui spiega “Il segreto della medicina dei Celti”.

Ma il volume non è solo questo, è un compendio interessantissimo di notizie storiche riguardanti la medicina e le terapie, vi lascerò qualche assaggio ma solo a titolo esemplificativo in quanto tutte le notizie meritano di essere lette, troverete curiosità e sorprese inimmaginabili, almeno per me è stato così: uno scrigno magico.

“Non adoriamo le statue splendenti di oro ed avorio più dei boschi e in essi gli stessi silenzi” Plinio

Ricostruire la Storia dei Celti antichi è un percorso lungo e impegnativo, è facile incappare in falsi storici e mistificazioni ecco perchè ho la certezza di voler consigliare questo saggio agli appassionati o anche solo a chi è incuriosito.

Le figure a cui maggiormente facciamo riferimento, pensando alla popolazione celtica, sono quelle del Druidi. A loro era riservato il sapere, gli insegnamenti. La religione e la medicina erano collegate strettamente. Essi conoscevano la scienza della natura, il movimento degli astri, gli elementi, i segreti dell’anima e del corpo umano. Ecco perchè l’arte medica faceva parte delle loro competenze. La loro formazione era molto lunga, vent’anni di apprendistato, studi atti a permettere loro di poter divenire intermediari tra l’uomo e gli dei.

Grazie a ritrovamenti archeologici importanti siamo giunti a ricostruire persino dei kit di strumenti chirurgici appartenuti a questa popolazione. Popolazione che è stata definita anche “barbara”. E’ importante sottolineare che erano già in grado di anestetizzare, al contrario di ciò che si può pensare, i pazienti delle operazioni chirurgiche, si adoperava una miscela di papavero, giusquiamo e mandragora allo scopo.

Ciò che mi ha lasciata strabiliata è conoscere il risultato raggiunto dalla medicina gallica e gallo – romana nel campo oculistico: colliri solidi erano utilizzati, pensate.., davvero incredibile.

“Hai indirizzato agli Dei in un tempio delle preghiere silenziose: quindi sei un mago” Plinio il Vecchio

Vorrei fare un piccolo cenno a una fonte che conosciamo tutti: la stazione termale di Vichy. Qui sono stati ritrovati reperti di tazze e statuette, ciò lascia supporre che il sito in questione fosse frequentato già da prima dell’arrivo di Cesare.

“Il culto delle acque guaritrici sembra essere stato, insieme a quello del sole, una delle più importanti manifestazioni della medicina e della religione gallica. E’ sulla cima delle colline, da dove meglio si osserva il percorso del sole e dove poco più sotto vi sono le sorgenti originarie dei fiumi e dei corsi d’acqua, il punto in cui si trovano molti dei luoghi sacri di Gallia ed è in quei luoghi meravigliosi, senza alcun dubbio, che in taluni punti nascosti delle foreste i druidi hanno pregato, insegnato e guarito”

Nella seconda parte, oltre all’erbario, trovate una sezione molto interessante e affascinante dedicata agli alberi sacri. (Altro argomento dal fascino immenso)

Vi lascio un breve video con le parole dell’autrice.

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