Il segreto dell’alchimista di Alfredo Colitto

È il 10 settembre 1314, e Bologna freme per il passaggio di una cometa – a detta di alcuni preludio di un luminoso domani, secondo altri il presagio dell’imminente apocalisse. Mondino de’ Liuzzi, medico anatomista e accademico, sta per tenere una delicata lezione alla scuola di medicina quando in aula irrompe Rambertuccio, il capitano del popolo: un uomo è stato ucciso, ma prima di morire ha pronunciato il nome del medico, e Rambertuccio è convinto che stesse indicando il suo assassino. Mondino nega ogni coinvolgimento – in passato ha aiutato a risolvere omicidi, non a commetterli – ma Rambertuccio è irremovibile, mosso da un accanimento feroce contro l’accademico, i cui studi sui cadaveri sono ai suoi occhi un abominio. Il mistero è invece molto più fitto, e a Mondino per scioglierlo non basterà l’acume leggendario: sarà indispensabile l’aiuto del figlio Gabardino ma soprattutto di Mina, la giovane moglie che non ci sta a essere solo un bel viso da mostrare ai ricevimenti. Ispirandosi alla figura realmente esistita di Mondino de’ Liuzzi, coroner ante-litteram, Alfredo Colitto entra nel catalogo del Giallo Mondadori con un mistery storico teso e dai personaggi modernissimi.

  • Editore ‏ : ‎ Mondadori (12 aprile 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 424 pagine

Recensione a cura di Lia Angy fiore

“Aveva pianificato ogni cosa, senza lasciare nulla al caso […] Si erano mossi nella notte silenziosi e letali, e nessuno aveva visto nulla, nessuno immaginava nemmeno il nobile scopo di quella cruenta messinscena nel battistero.”
Bologna, 1314. Il popolo è in fermento per il passaggio di una cometa. Un segno di buon auspicio, un “ultimatum” divino, o un presagio funesto?La sua comparsa nei cieli sembra segnare l’inizio di una lunga scia di sangue…
L’affascinante e carismatico Mondino de’ Liuzzi, che vediamo aggirarsi tra gli affollati e colorati vicoli di una Bologna medioevale, sicuro del proprio prestigio e della propria autorevolezza, è accusato dell’omicidio di un giovane alchimista.Un’accusa infamante per un affermato medico anatomista e docente della prestigiosa “Università degli studenti”.
Simone dei Rossi, il giovane alchimista avvelenato e pugnalato, è morto pronunciando il nome di Mondino. Un’accusa o una disperata richiesta d’aiuto?”Il suo ultimo pensiero fu che aveva fallito, ancora una volta. Non era riuscito a riscattarsi con quell’ultima azione. Il male che covava nell’ombra si sarebbe abbattuto su tante persone innocenti. Nessuno avrebbe potuto evitarlo.”

Il nuovo Capitano del popolo Pellaio de’ Pellai sembra già pronto a esultare per l’improvviso rovescio di fortuna di Mondino, da medico e docente stimato da tutti ad assassino. Cosa si nasconde dietro questo astio e questo rancore, apparentemente inspiegabili?E Pellaio non è certo l’unico ad avercela con il nostro protagonista… 
Mondino è in stato di fermo, ma la scia di sangue sembra non arrestarsi. Un nuovo omicidio, avvenuto all’interno del battistero di San Pietro, scagiona il medico e pone nuovi interrogativi. Il mistero inizia ad infittirsi.Questa volta le vittime sono sette, sono disposte a forma di stella, hanno tatuato sulla  fronte il simbolo di Saturno, lo stesso che aveva Mastro Simone, e indossano delle vesti associate ai colori dei pianeti. Niente sembra casuale, dunque, in questo delitto; tutto ha un perché, a partire dalla scelta del battistero, una copia quasi identica del battistero degli ariani a Ravenna… È Mina, la seconda moglie di Mondino, a notare per prima alcuni particolari, come i tatuaggi delle vittime, e a cogliere la componente alchemica di questi delitti associati a misteriosi riti esoterici.Mina è, a mio parere, il personaggio più interessante di questo avvincente giallo storico. È una donna forte, colta, perspicace, che non accetta di essere relegata esclusivamente al ruolo di moglie e madre.Quando il marito viene accusato ingiustamente, non resta ferma ad aspettare che la giustizia faccia il suo corso, ma dà avvio a delle indagini parallele, che saranno decisive per la risoluzione del giallo.
La curiosità di Mondino, di Mina e di Gabardino (il poco affabile figlio maggiore di Mondino), è contagiosa. Ho avvertito una fortissima curiosità di scoprire come e perché quelle persone fossero state uccise, che collegamenti ci fossero tra quei delitti e l’alchimia, se ci fosse una connessione con il passaggio della cometa, e quale fosse il fine ultimo dell’assassino.Arrivata al 30% del romanzo ammetto di essere rimasta un po’ delusa, perché sembrava che l’identità del serial killer fosse già chiara, ma la vera identità, celata dietro un altro nome, si scopre solo alla fine. 
“il segreto dell’alchimista” è un romanzo che si legge d’un fiato grazie ad uno stile scorrevole e ad un ritmo incalzante, che rallenta ogni tanto per mostrarci l’affermato anatomista tra le mura domestiche, nelle vesti di marito e padre; il suo legame con la giovane moglie, basato sul dialogo e sulla fiducia, e il turbolento rapporto tra quest’ultima e Gabardino, il quale sembra non gradire affatto le donne che esprimono sempre il loro parere… Fino all’incontro con Caterina, altro personaggio molto interessante. 
C’è qualche piccola inesattezza storica, ma la ricostruzione è abbastanza accurata.L’autore ha il merito di avermi fatto conoscere un personaggio storico che non conoscevo… Il protagonista è, infatti, realmente esistito. Mondino de’ Liuzzi, vissuto tra la fine del 1200 e il 1326, fu il primo anatomista a riprendere la pratica delle dissezioni del corpo umano, iniziata da Erofilo nel III secolo a.C., ma abbandonata dai suoi successori. Come apprendiamo anche da questa lettura, per gli studi di anatomia si utilizzavano le carcasse dei maiali; la dissezione di corpi umani non era vista di buon occhio ed era considerata quasi una blasfemia.Mondino fu anche autore del trattato “Anathomia”, che fu per secoli un testo fondamentale per la formazione dei medici italiani e stranieri.Anche il passaggio della cometa è attestato da fonti dell’epoca.

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