Il sigillo della Vergine di Steve Berry

Doveva essere solo una faccenda personale. Nick Lee è di ritorno a Gand per incontrare Kelsey, la donna che nove anni prima lo ha lasciato sull’altare per prendere i voti. Invece, nel momento in cui entra nella cattedrale, Nick si ritrova davanti a una scena sconcertante: le fiamme lambiscono il Polittico dell’Agnello Mistico di Jan van Eyck, la straordinaria pala d’altare su cui Kelsey sta lavorando da tempo, mentre qualcuno s’impossessa del computer in cui sono conservate le foto del restauro e fugge tra le vie della città. Essendo un agente speciale della CLIO – una sezione dell’UNESCO che si occupa di recuperare opere d’arte rubate – Nick si lancia subito all’inseguimento, però, poco prima che lui la raggiunga, la ladra viene uccisa da un colpo di pistola sparato a distanza. Quando si avvicina, Nick si accorge che il computer è sparito e nota che la donna morta ha un avvoltoio tatuato sul braccio e porta al collo un ciondolo a forma di giglio. Guidato da questi labili indizi, Nick inizia a indagare, mettendosi così sulle tracce di un segreto pericolosissimo, un segreto che risale alle origini del cristianesimo e che da secoli è al centro di una lotta tra fazioni contrapposte che agiscono nell’ombra, ma che ora sono arrivate alla resa dei conti…

  • Editore ‏ : ‎ Nord; 2° edizione (18 ottobre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 416 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

Lo stile accattivante dell’autore statunitense Steve Berry trascina il lettore in un’avventura adrenalinica, dove l’arte, la religione e la storia, sono accomunati da una delle opere più imponenti e misteriose dell’artista Jan Van Eych e del fratello Hubert: il Polittico dell’agnello mistico presso la cattedrale di San Bavone a Gand in Belgio.
Quest’opera monumentale datata tra il 1426 e il 1432 per molti aspetti è ancora oggi un mistero; innanzitutto Jan morì prima di terminarlo, ma del fratello non si conoscono altre opere ed è difficile confermare che sia proprio lui l’artista con cui ha collaborato.
Le poche notizie certe sono incise nell’iscrizione sulla cornice.
Nei secoli poi, ha subito danni, furti, vari traslochi, diversi restauri, fino al 1934 quando una parte del polittico, intitolata “Giudici integri” venne trafugata e mai più ritrovata.
Considerato il più grande polittico del rinascimento fiammingo, durante la seconda guerra mondiale venne perfino nascosta dentro una miniera di sale… e negli anni  fino ai giorni nostri, sono tanti i particolari emersi che l’hanno resa ancora più famosa ed enigmatica.

“Una delle più grandiose opere d’arte mai create era stata ripetutamente trafugata, regalata, venduta, segata, nascosta, falsificata, censurata… e con un totale di 13 atti di violenza e 7 furti conclamati, era tra le più oltraggiate al mondo.”

Prendendo spunto da questi enigmi Steve Berry  crea un intreccio davvero originale e quasi credibile anche se lui stesso, nelle note finali, spiega dettagliatamente quali sono le parti inventate o meno.
Come avrete capito, la trama verte su questo capolavoro, ma in realtà, procedendo con la lettura, si comprende che il vero filo conduttore è la religione, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, e in particolar modo sono i catari e la loro storia ad emergere in questo romanzo.

Una religione affascinante, che aveva preso il nome di “catarismo”, dal greco katharós, “puro”. Da quella parola, l’italiano aveva ricavato la denominazione di gazzari, e da qui il tedesco aveva preso il sostantivo ketzer, col significato di “eretico”. Ma i fedeli avevano continuato ugualmente a usare quella parola. Catari.  La chiesa di Roma aveva cercato invano di metterli al bando nel 1179…

Il protagonista è Nick Lee ex agente del F.B.
I oggi rappresentate Onu il cui lavoro consiste nel proteggere l’arte e la cultura, prevenire i danni e salvare il salvabile soprattutto in zone di guerra.
Un invito inaspettato da parte della sua ex fidanzata Kelsey,  la donna che doveva sposare e che invece poco prima del matrimonio gli ha confessato di voler cambiare vita e di voler prendere i voti, lo convince a partire per il Belgio. Per Nick è l’occasione per chiarirsi con Kelsey, sono 9 anni che non si vedono e per lui è stato un vero e proprio shock dover rinunciare a lei in quel modo.
L’incontro però non va come sperato, un incendio all’interno della cattedrale sta avvolgendo il Polittico di Van Eych, l’opera che Kelsey stava restaurando e qualcuno nel frattempo sta scappando con il computer della donna dove sono salvate le foto dell’agnello mistico.
Per Nick quel viaggio di piacere si trasforma in lavoro, ma è davvero incomprensibile capire chi ha interesse a distruggere il Polittico e soprattutto qual è la motivazione.

“Il curatore mi ha appena detto che i pannelli rimanenti sono ancora intatti, al sicuro nella cattedrale “, rispose la suora. “È stato distrutto solo il mio.” Assurdo. Perché bruciarlo?”

L’unica cosa chiara è che dietro ci sono diverse persone, tutte senza scrupoli, che non si fermano davanti a niente pur di raggiungere il loro scopo.
Tanti sono i personaggi legati a quest’opera, e ognuno di loro ha motivi differenti per impossessarsene; ma le radici di tale scelta, nascono in un tempo lontano, che unisce Maria di Nazareth a Giovanna d’arco, i catari a Van Eych…

“Il polittico è composto da 24 immagini che formano una sorta di puzzle fonte-retro… qui non c’è niente che sia stato collocato a caso. Ogni elemento ha un suo significato. Gli esperti ci si arrovellano da sei secoli.”

Una volta iniziato è davvero impossibile staccarsi da queste pagine, per i numerosi colpi di scena, per la complessità dei personaggi, per quella fusione tra finzione e realtà che stuzzica la curiosità e invoglia a documentarsi ulteriormente.
Perfino i dialoghi e le descrizioni sembrano reali e poi i temi trattati non sono certo scontati, come la Chiesa e le sue contraddizioni, uno degli argomenti pincipali… “Come facciamo a distnguere i cattolici dai catari in modo di risparmiare i primi e giustiziare i secondi?”…”Uccideteli tutti. Dio riconoscerà i suoi.”

Se amate i thriller storici e siete affascinati da quei misteri che legano l’arte alla religione, questo romanzo vi soddisferà appieno e alla fine resta una gran voglia di correre a Gand e visitare il suo polittico.

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