La grande Roma dei Tarquini di Emma Pomilio

Tarquinia, sei secoli prima di Cristo. Lucumone, giovane e ambizioso mercante etrusco, si invaghisce della nobile Tanaquil, indovina e abile interprete dei segni degli dèi. Contro ogni previsione, riesce a sposarla e i due decidono di tentar miglior fortuna in una città vicina in forte e inarrestabile espansione, Roma. Qui Lucumone, divenuto Lucio Tarquinio, diventa presto l’indispensabile consigliere del re Anco Marcio, pronto a prenderne il posto. Dalla sua discendenza nascerà anche l’ultimo sovrano di Roma: quel Tarquinio passato alla storia come “il Superbo” che fece costruire i più grandiosi monumenti e soprattutto fece uscire l’Urbe dalla dimensione di città-Stato, avviandola verso l’egemonia mediterranea e il suo destino di Città Eterna. Questo volume contiene il romanzo La dinastia segreta, pubblicato nel 2019, incentrato sulle figure di Lucio Tarquinio e di Servio Tullio, e l’inedito La vera storia del Superbo, che racconta le vicende del settimo re di Roma facendo chiarezza sulla leggenda nera che gli è stata costruita attorno nei secoli

Editore ‏ : ‎ Mondadori (28 giugno 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 720 pagine

Il volume comprende anche il romanzo La dinastia segreta e qui trovate la recensione: http://septemliterary.altervista.org/i-tarquini-la-dinastia-segreta-di-emma-pomilio/

La vera storia del superbo sempre contenuto nel volume e inedito prima di questa uscita lo trovate recensito a cura di Paola Nevola

Emma Pomilio con La vera storia del Superbo conclude la saga sui Tarquini, una saga interessante che narra dei Re Etruschi, gli ultimi re di Roma, coloro che hanno dato inizio a ciò che Roma sarebbe diventata, hanno introdotto usanze e divinità come la dea Diana e Fortuna. Un periodo storico, a mio avviso, dal fascino intramontabile, in cui le donne contavano, e contavano molto, sostenevano con forza i re, potevano crearli e distruggerli.

Dalla nota dell’autrice: Le donne erano importanti come custodi della virtù della città, erano le educatrici dei futuri politici e difensori.

Re Servio, il grande e leggendario Macstarna, ormai avanti con gli anni vuole dare un futuro senza tirannia a Roma  e compone delle tavole in lamina con la sua eredità politica, prevedendo delle leggi per cui il popolo romano sarebbe stato libero di eleggere i suoi rappresentanti alle cariche pubbliche e due re con un mandato a termine. 

«Il tiranno è un re che non piace agli aristocratici, lui si appoggia al popolo. Quando Fortuna volge le spalle, il popolo si fa sedurre da altri e questi, quando sono sicuri di avere la città dalla loro parte, uccidono il tiranno. A volte uno di loro, il capo, prende il suo posto, diventa un tiranno, oppure comandano in tanti. Il corpo viene vilipeso non solo per odio, ma per mostrare che il tiranno non ha più la protezione divina.»

Re Servio viene ucciso travolto dal carro della figlia Tullietta dopo essere stato spinto dal genero Lucio Tarquinio, nel luogo che passerà alla storia come Vicus Scelleratus. Sostenitori del Re i Giuni vengono uccisi a loro volta, solo uno si salva considerato stupido Lucio Giuno Bruto, che col tempo coverà vendetta e soprattutto il desiderio di proseguire l’opera di re Servio. L’opera che la sua famiglia ha tenuto nascosta a costo della vita.

Lucio Tarquinio passerà alla storia come il Superbo e anche la regina Tullietta avrà sempre un alone di negatività.

Senza dubbio la conquista del trono giunta tramite un assassinio (un parricidio), la loro caparbietà nelle conquiste e nelle alleanze, grazie anche al famoso tesoro dei Tarquini,  il desiderio di supremazia insieme ad azioni crudeli hanno generato questa reputazione negativa.

Inoltre furono sempre malvisti dalla classe aristocratica, che vedeva aboliti alcuni privilegi in favore del popolo.  Sia Servio Tullio che Lucio Tarquinio hanno capito che la loro forza era avere il sostegno del popolo.

Il desiderio di Lucio Tarquinio e di Tullietta era quello di mantenere il potere ai Tarquini, rendere grande Roma, per essere ricordati come coloro che l’hanno resa grande non solo come espansione, ma contribuendo con opere importanti come la Cloaca Massima e il tempio di Giove.

In effetti hanno annesso a Roma molte zone e popolazioni del Lazio che erano divise,  come i Latini e città come Pometia e Ardea e si sono prodigati per assicurare le vie commerciali.

Tornando a Lucio Giunio Bruto con arguzia e scaltrezza riuscì a capovolgere la situazione. Lucrezia la figlia di un aristocratico romano e moglie del suo amico Collatino venne abusata col ricatto da Sesto, figlio di Lucio Tarquinio, Lucrezia non tollerando il disonore alla sua virtù   si suicidò, fu la scintilla che fece scattare la vendetta e la conseguente rivolta con la cacciata dei Tarquini. Con un’assemblea popolare vennero eletti i primi due consoli: Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino.

È difficile avere fiducia nel popolo, che segue gli impulsi del momento, ma lui aveva fiducia nel grande re, poiché Servio aveva imparato a conoscere gli uomini in tanti anni di regno ed era certo che anche tra le ultime classi alcuni sanno elevarsi e lo meritano.

Anche Giunio Bruto fu sopraffatto dagli eventi e alla fine si comportò con impassibile crudeltà e devo dire che non immaginavo arrivasse al punto di sacrificare i figli in quel modo atroce.

Forse racconto troppo, anche se la storia si conosce è così piacevole scoprirla attraverso romanzi come questo ed è così ricca di eventi e dettagli impossibili da riassumere, soprattutto le sfaccettature e le personalità che caratterizzano i personaggi, le descrizioni degli scenari, la percezione delle atmosfere e dei sentimenti. 

Sentimenti forti che bruciano negli animi: integrità e lealtà, rivalse e vendette, passioni amorose; potenti aspirazioni, cruente battaglie, giochi d’astuzia e alleanze che si sgretolano difronte al proprio tornaconto. Conosciamo popoli arcaici,  personaggi di rilievo e leggendari, come Porsenna e Muzio Scevola, ma anche alcuni che la storia lascia ai margini.

Una storia che fa capire come guerre e tragedie, comunque, sono servite per dare a Roma l’inizio della sua grandezza. L’inizio della repubblica e di nuove e importanti gens romane. 

Un romanzo che ci svela l’indole umana che attraversa immutabile il tempo. L’autrice, bravissima, intreccia fiction, storia vera, ricerca, archeologia, creando un romanzo completo e avvincente. Un libro da assaporare per lasciarsi trasportare dai venti antichi della storia.

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.