La locanda del Gatto nero di Yokomizo Seishi

Una lettura diversa dalle mie solite, un giallo storico ambientato nell’immediato dopo guerra nei pressi di Tokyo. Un giallo del tipo “i delitti senza volto” che si legge in brevissimo tempo e che, seppure senza una particolare dose si adrenalina, cattura il lettore che viene chiamato a indagare anch’esso sull’omicidio.

“La città di G. dove si è consumato il delitto di cui vi narrerò è una remota località situata ai margini della linea ferroviaria Kanjo. Tutta la zona si presenta ricca di avvallamenti ed è irta di salite: stando ai racconti della gente, pare che ve ne siano addirittura novantanove.”

Della trama non dirò molto perchè essendo un romanzo breve non desidero rovinare la sorpresa. Ma solo sappiate che se in alcuni punti quasi di stallo, tra le indagini, le inchieste e le testimonianze da soppesare, ci pare di essere aggrovigliati e di non capire, ecco la fine sarà spiegata in ogni dettaglio e le caselle del puzzle andranno al loro posto.

L’ambientazione, per me totalmente inusuale, mi ha incuriosita parecchio anche per la terminologia utilizzata che trova poi a fine libro un glossario interessante.

Il delitto senza volto ci porta a cercare l’assassino ma anche la vittima, trovata in questo caso seppellita nel giardino della Locanda del Gatto Nero. Il detective Kindaichi Ksuke, personaggio da definire bizzarro, ma dal gran fiuto, saprà dare a ogni singolo elemento il giusto significato.

“Come suo solito, Kindaichi indossava un kimono e dei pantaloni hakama sgualciti. Si accomodò con fare indifferente, abbozzando un timido inchino col capo, ma non appena riconobbe l’isspettore Murai mostrò un certo stupore.”

E il gatto? C’è un gatto nero, anche lui assassinato e c’è un altro gatto nero… Insomma non si capirà più chi è chi e chi ha ucciso chi.