La moglie di Ponzio Pilato

Recensione di Cinzia Cogni

” Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua.” ( Matteo 27,19)
Secondo il vangelo di Matteo, l’unico a citare questo episodio,  fu Claudia Valeria Procula, la moglie di Ponzio Pilato, prefetto della Giudea e giudice del processo di Gesù,
a pronunciare queste parole; ma cosa avesse sognato Claudia di così tragico, tanto da presentarsi in tribunale per supplicare il marito a non condannare Gesù,  rimane un mistero.
Eppure è bastata questa frase alla Chiesa ortodossa orientale ed etiopica, per riconoscerla come Santa; questo perché
Claudia Procula, fu l’unica a chiedere la liberazione di Gesù durante il processo.  Giuda lo tradisce, Pietro lo rinnega, gli altri discepoli fuggono e Ponzio Pilato che poteva liberarlo, se ne lava le mani… solo la moglie di quest’ultimo, una nobil donna romana, fidandosi di un sogno e andando contro a ciò in cui crede, trova il coraggio di chiedere la liberazione di un uomo di cui ha sentito solo parlare, e questo perché sente che “è
la cosa giusta da fare”..un semplice, ma significativo gesto,che aggiunge fede e mistero a questo episodio del vangelo.

Claudia Procula allibì e si sentì urgere il pianto in gola. ” Ecco di chi si trattava” poi si disse. Nel sogno le era apparso in modo chiaro ma non l’aveva riconosciuto.
” Yahushua bar Yohsifyàh” infine ne pronunciò il nome in ebraico.
Gesù,  figlio di Giuseppe.

Si trovano poche informazioni su Claudia Procula, a parte che fu la moglie di Ponzio Pilato, il resto della sua vita è poco conosciuto, eppure  l’autore Massimo Trifirò ha deciso di dedicarle un romanzo e nonostante le poche fonti storiche,  ci riesce perfettamente, facendo emergere la vita ed il mito di questa donna, attraverso  un romanzo che sfiora il saggio storico, sia per le descrizioni che per le informazioni dettagliate inerenti la crocifissione di Gesù.
Con una scrittura raffinata e ricercata, in un contesto storico assolutamente credibile,l’autore riesce a fondere i pensieri e le emozioni di Claudia con gli ultimi istanti della vita di Gesù,  citando i passi del vangelo inerenti la storia raccontata, che si incastrano perfettamente all’interno del romanzo.

“Crucifige, crucifige!
Perché forse non ha colpa di nulla, ma pronuncia parole inaudibili.
Crucifige, crucifige!
Perché ciò che dice sconvolge l’anima,  ed è pericoloso per la nostra tranquillità.
Crucifige,  crucifige!
Perché morendo si può dimostrare che mente
e che dalla morte non si risorge.”

Si può intuire facilmente che la tematica principale di “La moglie di Ponzio Pilato ” è la fede, quel profondo sentimento difficile da spiegare, che nasce spontaneamente dando la forza di credere in “qualcosa o qualcuno” anche se non si può vedere o capire; e il sogno di  Claudia è il motore che smuove la sua anima, mostrandole una verità diversa da quella che conosceva fino a quel momento e che lei, senza esitare, ha accettato subito…credo sia stata questa la sua grandezza, e c’è una frase importante che pronuncia Claudia nel romanzo,  che ne  riassume il senso  :” sono stata tentata di tradire me stessa per la verità “.

” … aveva cessato di essere ciò che la sorte, il lignaggio, aveva decretato che fosse…
per iniziare a trasformarsi in una persona finalmente raziocinante.
Avendo all’improvviso preso atto che la trama del mondo è intessuta di dolore,  di aspirazione alla verità che non trova un riscontro, di desiderio di capire il perché delle cose, e non soltanto di adeguarsi supinamente al come.”

Può sembrare una lettura breve e semplice, ma in realtà ogni pagina è densa di pensieri filosofici e teologici, che inevitabilmente portano a lunghe riflessioni, soprattutto per chi come me, è a digiuno da tempo, dagli insegnamenti religiosi e non si è più interrogato su tali quesiti.
Se cercate un romanzo che stupisce, emoziona, arricchisce  e fa pensare, sono sicura che “la moglie di Ponzio Pilato” è il libro giusto per voi.

“…nel Talmud dei giudei è detto che un sogno non interpretato è come una lettera mai aperta, e io credo invece che tu, domina, ne hai dipanato il senso in modo corretto.”

A Claudia Procula, la moglie del Procuratore di Giudea Ponzio Pilato, il Vangelo dedica soltanto un breve accenno. Eppure è a lei che si deve uno straordinario atto di coraggio e di sofferta consapevolezza quando invia al marito un messaggio accorato per tentare di evitare a Gesù, che ha sognato la notte precedente, la pena della crocifissione alla quale è destinato. Tra i tanti uomini che a Gerusalemme reclamavano il sangue di Cristo, fu la sola donna che tentò di salvare il Salvatore. E che rinnegò sé stessa, la propria formazione latina, in nome della Verità enunciata da un Profeta di cultura estranea.

  • Editore : Nepturanus (6 agosto 2020)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 96 pagine
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