La Nobilissima. La storia di Galla Placidia, l’ultima grande donna di Roma di Luca Azzolini

Nobilissima. È un titolo che farebbe gola a chiunque. Assicura potere, autorità e il sacro diritto a regnare su un mondo di uomini. È il 392 d.C. e Galla Placidia, principessa di stirpe romana, entra ancora in fasce nei raffinati giochi di palazzo del tempo. L’Impero romano è già a pezzi, e la notte è vicina.
Figlia di Teodosio il Grande, imperatore d’Oriente e d’Occidente, nasce in una Costantinopoli fitta di complotti e intrighi, passioni nere e battaglie, mentre Roma inizia a cadere sotto la spinta dei goti, che da est marciano sull’Impero saccheggiando, devastando, reclamando un posto nel teatro della Storia.
Fiera come nessun’altra prima di lei, Galla Placidia visse da nomade e da regina, da schiava e da guerriera, battendosi contro i generali che volevano schiacciarla. Fu prigioniera del Nobile Lupo, il re visigoto Ataulfo, ma seppe rubarne il cuore e la mente portando i goti a un passo dal trono dei Cesari: fino quasi a essere la prima Madre d’Europa, se solo il fato non avesse congiurato contro di lei…
Tra battaglie e tradimenti, cospirazioni ed eserciti in marcia, tiranni decapitati e auguste imperatrici strangolate, la sua è una storia che sembra provenire dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin – una vera Daenerys Targaryen che, prima prigioniera e poi padrona del mondo, svetta nei terribili e sanguinari anni delle invasioni barbariche.
Luca Azzolini racconta la vita incredibile di un’eroina costretta ad affrontare il declino del più grande impero fondato dall’uomo con uno stile che appassiona e travolge, ricostruendo la realtà storica con assoluta minuzia e rigore. La nobilissima è un’opera dal respiro epico, che regala alla leggendaria figura di Galla Placidia, geniale e tenace donna del suo tempo, tutta la grandezza che merita.

  • Editore ‏ : ‎ HarperCollins Italia (19 maggio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 384 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Roma è un’idea che percorro in punta di piedi. Un’idea perduta. Di quelle sognate troppo a lungo.”

Un bellissimo romanzo storico che è a mio parere un racconto dal punto di vista umano della storia di Galla Placidia, l’ultima grande donna di Roma.

L’Antica Roma mi affascina ma non sono così ferrata e per questo difficilmente apprezzo i romanzi ambientati in questo particolare periodo storico. Punto in più per questo libro che ha saputo, grazie all’arte dell’autore di saper affabulare e coinvolgere così armoniosamente il lettore, affascinarmi parecchio.

Non conoscevo la storia di Galla Placidia, nè avevo mai letto di lei in alcun saggio o romanzo. E’ stato piacevole, veramente sono profondamente grata per averla messa sul mio cammino. Una donna che ha sofferto moltissimo, già dalla più tenera età, rimasta orfana di madre e poco dopo dal padre, Teodosio, che l’ha fregiata del prezioso titolo di “nobilissima”.

Al suo fianco per sempre la fedele nutrice Elpidia, un angelo custode dalle oscure sembianze, sempre velata di nero, con un falcetto come prezioso compagno e misteriosi segreti custoditi nel cuore. Elpidia riconosce subito, alla sua nascita, una luce particolare negli occhi di Placidia. Decide di fare del suo meglio per crescerla al riparo da un mondo troppo ostile… ci proverà ma la vita sa essere più forte, subdola e furba.

“Hai un’anima antica. tornata in questo mondo dopo un lungo viaggio…”

Un romanzo da leggere con passione, con amore, con empatia perchè saprà toccare corde dell’anima molto profonde. Attraverso la storia del declino dell’Impero Romano, le invasioni dei barbari, ripercorriamo le faide interne alle famiglie, l’odio e il disprezzo ma soprattutto la sete di potere che ha una forza quasi soprannaturale. Mi piacerebbe raccontarlo per riviverlo ma è giusto che anche voi lo leggiate e facciate vostro. Certo mi preme sottolineare quanto ho apprezzato maggiormente: la prima e l’ultima parte.

La prima parte, quella dove i fratellastri di Placidia, in modo particolare Onorio, prendono il potere. Lui da sempre un ragazzino crudele, geloso e dal cuore maligno. Saprà essere un uomo? No, non nel senso che si aspettavano molti da lui. Così quando la cugina Serena gli dona in sposa la figlia Maria, possiamo essere testimoni di uno strazio immane. La povera Maria infatti, non consumerà mai quel matrimonio ma il suo corpo conserverà e sopporterà le ingiurie e le sevizie, i colpi e la rabbia del marito fino al giorno in cui la parola “Fine” sembrerà l’unica soluzione. Tornerà però nella mente di Onorio, una voce, un tormento che chiede vendetta.

“La verità non si tace, marito mio. ha una voce potente che nemmeno i tuoi intrighi possono ora mettere a tacere, vedrai”

Placidia cresce, vive il terribile Sacco di Roma, diviene una donna, coraggiosa e andrà così incontro al suo destino. Sì perchè c’è un disegno per tutti noi, purtroppo non sempre le strade sono solo oro, più spesso invece sono lastricate di pietre aguzze, il dolore non si dimentica, il sangue versato spezza il cuore ma forgia uomini e donne più forti che nonostante tutto, come Placidia, grazie alla sua Elpidia, troveranno un motivo per andare avanti, perchè la vita è un dono inestimabile, sempre… “e siamo qui per uno scopo più alto

“Il dolore, la morte, l’angoscia sono solo parti della vita, e se non lo accetti e non lo comprendi, qui dentro di te – disse, sfiorandole prima il cuore e poi la fronte, – non sarai mai in grado di dominare il tuo mondo”

Ci saranno intrighi, ci saranno vendette, perchè l’unione di due mondi non era ben voluta e il simbolo, il figlio dei due mondi, sarebbe stato l’agnello sacrificale. Quanta rabbia, quanta commozione tra queste pagine e quanta empatia verso il credo che l’autore ha impresso tra le pagine.

Ho voluto inserire ancora altri passaggi stupendi, la prosa di Azzolini per me è veramente evocativa. Altri ne ho lasciati sottolineati nel libro

“L’oro brilla anche nel fango della strada. Ma saperlo riconoscere è spesso difficile”

“Ci si presta a tutto pur di rimanere vivi, sapete?”

“A che miserie porta la vita! L’idea di custodire il potere quando è già tutto finito o spento, come questo tramonto”

“Su tre cose si regge il mondo. Sulla verità. Sul giudizio. Sulla pace. Io ho perso tutto questo., piccola cara, ma tu non dovrai farlo. Scaldati alla luce dei giusti, anima mia”

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