La spada e la croce. di Maurizio Selvatico

Anno 1220. Il feroce confronto tra cristiani e musulmani non conosce sosta. I regni europei sono impegnati in Egitto per liberare il Santo Sepolcro, riconquistato dal sultano Saladino durante la III crociata. Dietro le speranze dei regnanti si agitano interessi e ambizioni che vanno ben oltre il significato spirituale della V crociata, ma l’imperatore Federico II e papa Onorio III sanno benissimo che solo un simbolo forte potrebbe far volgere l’esito della guerra e il futuro della Terra Santa a loro favore. Un contingente d’élite di Cavalieri teutonici viene incaricato di una missione segreta per recuperare la Croce di Gesù, custodita nel palazzo reale di al Ashraf, a Damasco. Marco Tiepolo, un giovane veneziano indolente, amante del lusso e della dissolutezza, si troverà suo malgrado coinvolto in questa vicenda, che avrà risvolti oltre ogni immaginazione e lo porterà a intraprendere un viaggio ai confini del mondo per cercare una risposta alle sue inquietudini. Marco Tiepolo è l’alter ego letterario di Jacopo Tiepolo, che fu doge della Serenissima dal 1229 al 1249.

  • Editore ‏ : ‎ Le Mezzelane Casa Editrice; Unabridged edizione (7 maggio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 510 pagine

Recensione a cura di Fabiana Farina

Marco e Andrea, due giovani ragazzi Veneziani decidono di passare una serata di bagordi in quelli di Mestre. Ben presto la serata si trasforma nel peggiore dei loro incubi, una parola in più e qualche sguardo indolente di troppo a Carlotta Salbach, una ragazza che era in compagnia al nipote del doge e subito che quest’ultimo, scatenando una rissa, cade a terra morto trafitto dalla spada di Marco 

I ragazzi sono consapevoli di ciò che hanno fatto e sanno che a Venezia non c’è né posto né futuro per loro perché sulla loro testa incombe la vendetta del doge. 

In fuga, viene in loro aiuto facendogli far parte della missione a cui è destinato, Marcus Von Salza, capitano dell’ordine dei cavalieri teutonici. 

Ed è così che per Marco, Andrea e i cavalieri inizia la loro rocambolesca avventura alla ricerca a nome di Federico II della Santa croce nei luoghi dove impervia la quinta crociata indetta da Onorio III, anche lui interessato a prendere possesso della croce in cui fu crocifisso Gesù e che un tempo apparteneva a Matilde di Canossa. 

“A volte i rimorsi fanno scivolare la mente in un tunnel buio e misterioso, che si è obbligati a percorrere per trovare una via di salvezza. In altri casi, capita che costringano le persone a sfide straordinarie pur di cercare pace per la propria conoscenza. La cosa peggiore che può accadere, però, è quella di sentirsi in colpa senza provare sofferenza e convincere se stessi che ti possa vivere senza pentimento. “

La lettura di questo libro in realtà mi ha veramente stupito, ho trovato molto interessante la visione alternativa che la quinta crociata sia stata indetta più per un “gioco” di potere tra i due grande dell’epoca, Federico II e Onorio III, perché ambedue vogliono appropriarsi della croce per motivi strettamente personali. Federico per dimostrare al Papa che la scomunica non ha nessun valore né su di lui né sull’impero giacché la croce di Gesù e il potere di Dio apparterrebbero a lui, mentre Onorio, se ne fosse in possesso dimostrarebbe che avendo la croce può annientare l’avanzata dell’islam, riconquistare la Terrasanta e allo stesso modo dimostrare a Federico e a tutto il sacro romano impero che il potere della Dio è nelle sue mani. 

“Dio ti ama e ha scelto te per un grande disegno” 

“Il Papa crede che l’esito di questa crociata sarà ben diverso e che alla fine l’esercito cristiano respingerá il nemico riconquistando la città santa. Perché allora Federico II ci sta voltando le spalle?” 

Purtroppo mentre Federico e Onorio sono focalizzati su questi fatti un pericolo maggiore incombe, i mongoli comandati da Gengis Khan avanzano distruggendo tutto ciò che è del mondo conosciuto. 

Amico mio, a queste latitudini si pensano e si dicono le cose opposte a quelle che si fanno.” 

Come detto precedentemente il libro è molto interessante, piacevole e di lettura abbastanza scorrevole, ho trovato un po’ di difficoltà a seguire l’itinerario,è fin troppo dettagliato trovandosi a perdere nella mappa immaginaria che dovrebbero seguire i personaggi. 

Di personaggi è pieno, quasi tutti, dai principali a quelli secondari sono esistiti realmente. 

Ciò che mi ha lasciato un po’ perplessa è l’uso di alcuni miti e leggende che secondo me non erano necessari per lo sviluppo della trama. Poi se consideriamo infine la discesa agli inferi da parte di Marco, l’affrontare il demonio che considera ormai di proprietà la sua anima e il mondare in questo modo dopo un chiarimento con Jacopo Ziliani il delitto commesso. 

Oltre a questo parere molto personale devo dire che è un eccellente libro e che vi lo consiglio da leggere. 

In questo libro non troverete solo una storia più o meno “reale”, il suo punto di forza è che parla di integrazione, coraggio, riscatto, di punti di vista diversi a livello religioso che però hanno tutti la stessa direzione: la pace, la tolleranza, il rispetto, cose che allora come adesso spesso e volentieri dimentichiamo. 

” Se le religioni pensassero meno a odiarsi e più a convivere nella fratellanza ci sarebbero meno guerre sulla terra e più anime in paradiso.” 

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