La strega di Triora. Storia di Franchetta Borrelli- Antonella Forte

Ottobre, 1587. A Triora, fiorente cittadina dell’entroterra di Imperia, si apre il processo dell’Inquisizione, uno dei più conosciuti della storia italiana. La città, da sempre granaio della Repubblica di Genova, è stata schiacciata negli ultimi due anni da una terribile carestia, che ha provocato miseria e fame in tutta la Valle Argentina. I potenti sono in cerca dei colpevoli e la drammatica situazione viene attribuita alle streghe. Dopo la cacciata del vicario Del Pozzo, giunge in città il commissario Giulio De Scribani, inviato da Genova per estirpare la stregoneria. È un tempo di terrore, di persecuzioni e sofferenze: molte donne sono denunciate, arrestate e torturate, alcune uccise, altre costrette a vivere braccate e nascoste. Quelle stesse donne, alle quali erano stati offerti doni e gratitudine per la loro attività di guaritrici, ora sono oggetto di delazioni e di crudeltà mai viste. Ma chi sono le streghe di Triora? Donne di ogni estrazione e provenienza, unite da un antico patto di fiducia, aiuto e solidarietà reciproca: tra loro si chiamano Sorelle e conoscono a fondo gli utilizzi medicinali delle erbe, percepiscono lo spirito della Natura e s’incontrano di notte, nel bosco, intorno al grande noce. Tra le loro fila si staglia, carismatica e intensa, la figura di Franchetta Borrelli, nota guaritrice e Sorella Anziana. Salva inizialmente grazie alla sua ricchezza, viene catturata e torturata dal De Scribani. Nei tragici giorni della sua reclusione, Franchetta ripercorre la propria vita e prende decisioni che segnano il suo destino per sempre.

  • Editore ‏ : ‎ Piemme (30 maggio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 400 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Dopo aver chiuso questo romanzo ho dovuto attendere qualche giorno per poterne parlare. Mi accade sempre così quando leggo di questo argomento.

In modo particolare il romanzo “La strega di Triora. Storia di Franchetta Borrelli” ripercorre le vicende, tristi e agghiaccianti, i fatti atroci e inconcepibili che avvennero nell’anno 1587 in terra di Liguria a Triora.

Triora è un paese arroccato sulle montagne liguri, paesaggi suggestivi e mozzafiato sono la cornice di un borgo meraviglioso da visitare anche oggi. Per chi ha una spiccata sensibilità però vorrei ricordare che le pietre conservano l’energia dei fatti accaduti, suggestione o meno si percepisce e si sente aleggiare qualcosa che non vuole e nè può, ancor meno, deve, essere scordato.

“Non è stato affatto semplice crescere a metà tra questi due mondi. E’ difficile trovare un equilibrio, ti sembra di stare sempre in bilico: non sei nè di lì nè di qui”

Allora il romanzo di Antonella Forte, come quello di altre autrici che hanno voluto ridare voce alle donne che subirono vere e proprie persecuzioni, ingiustizie senza alcun senso, è proprio un grido nel silenzio per non dimenticare mai.

“Non era una buona cosa rimuginare il passato, perchè portava con sè un sentimento sottile di nostalgia e rimpianto, di qualcuno perso per sempre.”

Ma è anche un inno alle donne, alla loro forza, alla loro saggezza ancestrale e al potere dell’unione femminile. Oltre che un vero e proprio cantico del femminino.

“l’ascolto dell’universo e di tutti gli esseri viventi, incluse le piante, l’amore per la natura, la conoscenza di erbe, medicamenti e pozioni.”

L’autrice ci parla di una storia vecchia come il mondo. Chi ha paura reagisce con arroganza nei confronti dell’oggetto che gli scaturisce questo sentimento.

“Chi non ha paura fa paura”

A Triora tutto inizia dalla carestia, e come ci ha insegnato la recente pandemia, è molto semplice quando si ha paura cercare un colpevole, un untore nel nostro caso. Le donne di Triora, le streghe di Triora, come tutte coloro che in ogni dove praticavano il culto delle erbe da guaritrici presto si trasformavano in adepte del Demonio, vennero torturate, alcune morirono. Donne e giovani senza distinzione accusate anche solo per vendetta e antipatia.

“in città era cresciuta una bolla di paura, miseria e fame, e ora stava per scoppiare. Una situazione così disperata poteva portare con sè solo il male, e il male stava arrivando”

Antonella Forte ha costruito sui fatti dei processi, che si conoscono, una storia romanzata che va a colmare gli interstizi misteriosi e oscuri che hanno lasciato un vuoto. Non sappiamo molte cose sugli esiti di alcuni processi ad esempio.

Mi sono emozionata e ho letto le pagine divorandole perchè volevo sapere ma avevo il timore di conoscere la fine. C’è una storia tra la Storia che commuove, che intenerisce, che ci pervade completamente. E’ una storia d’amore o forse due amori. E’ una storia di scelte che fanno sanguinare il cuore, una storia di pentimento, di rimpianti e redenzione.

“Vivrai spezzata tra cuore e ragione. Cerca di portarti dietro entrambi, perchè ne avrai bisogno. Tempi terribili ti attendono, ma cambierai la tua storia e quella della tua città”

Il contesto storico è molto ben raccontato e delineato, io poco ne ho parlato perchè mi sono fatta trascinare dagli eventi e ho vissuto le vite di queste donne per me vere e proprie eroine.

“Sua madre era diversa da ogni persona che avesse mai conosciuto. Era una donna che riusciva a vivere di attimi, di percezioni, del momento presente …”

Quanti insegnamenti in questo libro! Quante frasi ho sottolineato! Vi lascio con l’ultima assicurandovi che leggendolo troverete perle preziose.

“Bisogna staccarsi dalle cose terrene, dalle piccolezze. Dalle lamentele, dai malesseri e dai fastidi. Dai rapporti malsani, dai rimpianti e dalle recriminazioni. Da ciò che tiene legati e impedisce di guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Perchè la meraviglia per quanto abbiamo intorno, lo sguardo limpido e puro, la mente priva di filtri e preconcetti, il sapersi lasciare andare e l’abbandonarsi sono la chiave per aprire quella porta. Chi non sente, non vede e non prova niente, e quindi non può capire. Per questo ci chiama streghe”

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