Labirinto di Cnosso

Pronti per un viaggio antico? Bene! Oggi andiamo a visitare quelli che sono i ritrovamenti legati al palazzo di Cnosso. Ma prima facciamo un breve excursus per ricordare una delle più belle leggende mitologiche che tanto ci ha incantati da piccoli.

Il labirinto di Cnosso è il leggendario labirinto, che secondo la mitologia greca fu fatto costruire dal re Minosse sull’isola di Creta per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, nato dall’unione della moglie del re, Pasifae, con un toro bianco che aveva donato Poseidone a Minosse.

Costruito da Dedalo con il figlio Icaro, era un intrico di strade, stanze e gallerie, e loro stessi vi si ritrovarono prigionieri. Dedalo allora costruì delle ali che attaccò con la cera alle loro spalle e ne uscirono.

Accadde che Androgeo, figlio di Minosse, morì ucciso da alcuni ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli. Minosse decise di vendicarsi: la città di Atene, sottomessa allora a Creta, avrebbe dovuto inviare a Creta ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana.

Qui fa la sua comparsa il giovane Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo che si offrì di uccidere il mostro. Ma quando il giovane arrivò a Creta, Arianna, la figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui e lo aiutò a ritrovare la via d’uscita dal labirinto dandogli un gomitolo rosso che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce… il famoso filo di Arianna…

Teseo trovò il Minotauro, lo uccise e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, grazie al filo che Arianna gli aveva dato e che lui aveva lasciato scorrere lungo il percorso. La storia non finisce qui! Teseo aveva promesso al padre che se fosse riuscito a tornare vivo avrebbe innalzato sulla nave la vela bianca, al posto di quella nera dell’andata, mentre se non fosse riuscito nell’impresa si sarebbe mantenuta la vela nera. Purtroppo Teseo dimenticò di ordinare ai marinai di cambiare la vela, così il padre, vedendo all’orizzonte la vela nera, dal dolore si buttò in mare uccidendosi, nelle acque che oggi prendono proprio il suo nome, quelle del Mar Egeo.

Ora scopriamo cosa c’è di vero in questa leggenda che ha un fondo di verità. Il mitico Palazzo di Minosse, è archeologicamente configurabile in una delle più grandi scoperte del XX secolo. All’entrata del palazzo c’è un busto di bronzo che raffigura Sir Arthur Evans, a lui è attribuito il ritrovamento, iniziò gli scavi nel 1900 e poi proseguirono fino agli Anni 30.

Il palazzo si trova sulle alture di Kefala, a circa 5 chilometri dalla capitale dell’Isola di Creta, Iraklio. Probabilmente gli antichi greci hanno scelto questa posizione per la vicinanza al monte Ida, considerato sacro. 

Molto più grande di altri palazzi simili della stessa isola, è composto da una grande area centrale, da cortili laterali con magazzini e da una magnifica parte residenziale con annessa sala del trono.

Cnosso è il più grande sito archeologico dell’età del bronzo a Creta. Infatti, la caratteristica urbana del sito rimanda a circa il 7000 a.C., con l’istituzione del primo insediamento neolitico nella zona. Il labirintico Palazzo di Cnosso è stato, invece, il centro politico della civiltà minoica ed è stato stimato che il complesso del palazzo e la sua area urbana abbiano potuto vantare circa 100.000 abitanti intorno al 1700 a.C.

Il primo Palazzo di Cnosso (databile intorno al 1900 a.C.) è stato costruito sui resti di un centro “urbano” già esistente. Il massiccio complesso ha occupato una superficie di circa 150.000 mq: il palazzo è stato edificato  intorno a un cortile centrale ed è stato spazialmente integrato da una serie di ambienti e magazzini dalle pareti molto spesse, una vera e propria residenza reale. E’ stato concepito come un complesso nel centro della città con gli attributi strutturali progettati per servire scopi civili, religiosi ed economici.

Purtroppo a seguito di un terremoto il primo palazzo è stato distrutto intorno al 1700 a.C., e un secondo palazzo è stato costruito sulla stessa posizione. La costruzione più recente, più contenuta rispetto alla precedente, ha perso molto degli elementi monumentali. Il secondo palazzo di Cnosso ha avuto quattro ingressi principali, con quello meridionale monumentalizzato con un corridoio fiancheggiato da ricche scene di processioni rituali. La singolare  Sala del Trono è circondata da impressionanti ambienti ricreativi vivacemente affrescati da motivi  che alludono all’unione del popolo perpetrata dal governo centrale. Molti storici hanno ipotizzato che questa Sala non accogliesse la corte del sovrano, ma piuttosto sia servita a simbolico seggio la Dea Serpente dei minoici.

Ma quale fu la sua fine? La fine della civiltà minoica, del palazzo e del centro urbano è avvolta ancora nel mistero. Secondo gli storici, i minoici sono stati colpiti da pesanti eventi catastrofici intorno al 1450 a.C., potenti terremoti o una feroce invasione di una nuova popolazione, i Micenei, dalla Grecia continentale oppure una combinazione di entrambe le cause.

Molti studiosi hanno suggerito che Cnosso fosse la capitale dei Micenei almeno fino 1375 a.C., quando un incendio distrusse completamente il palazzo.

Alla fine del XII secolo a.C., anche i Micenei sono completamente scomparsi dalla storia dopo la caduta della loro roccaforte Pylos. Poco dopo, la maggior parte degli altri siti micenei e insediamenti sono stati distrutti e questa fine improvvisa di una fiorente cultura dell’età del bronzo è uno dei misteri sconcertanti ancora da risolvere da parte di storici e archeologi.

Knoss palace reconstruction preview – YouTube

fonti: wikipedia; www.danielemancini-archeologia.it

Sara Valentino

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