L’anno mancante. Arsenio Frugoni nel 1944-45 di Gianni Sofri

Trama.

Nella biografia di Arsenio Frugoni (1914-1970), grande storico del Medioevo, c’è un anno apparentemente vuoto. Dieci mesi o poco più, tra il 1944 e il 1945: come una parentesi nella sua vita, di cui lui stesso si rifiutò sempre di parlare. Ma raccogliendo i ricordi di chi gli era accanto allora, si scopre che nella primavera del ’44 Frugoni cominciò a recarsi regolarmente a Gargnano, nel cuore della Repubblica Sociale Italiana. La cosa non può non stupire, perché Frugoni era sicuramente estraneo al fascismo e alla sua cultura. Cercando documenti e interpellando potenziali testimoni, Gianni Sofri, che fu suo allievo ed è amico di sua figlia Chiara, ha seguito a lungo le tracce di Frugoni in quel periodo. Ha ricostruito il contesto storico dell’«anno mancante», i rapporti di Frugoni con importanti ufficiali tedeschi e quelli con esponenti di un gruppo influente di cattolici bresciani antifascisti. Ne è uscito il ritratto di un uomo di grande coraggio e coerenza.

Autore.

Ha insegnato discipline storiche nelle università di Bologna, Sassari e Bologna Forlì. Tra i suoi libri “Il modo di Produzione Asiatico”, “Gandhi in Italia”, “Del fare libri. Mezzo secolo di Zanichelli”, “Gandhi tra Oriente e Occidente”

Incipit.

In un giorno di maggio, o forse di giugno, del 1944, il dottor Arsenio Frugoni uscì dalla casa di Solto Collina, in provincia di Bergamo, nella quale abitava con la sua famiglia. Inforcò una bicicletta e pedalò per 125 chilometri: tanti occorreva percorrerne per scendere a Brescia e poi, da lì, raggiungere Gargnano, sul lago di Garda, dove si erano richiesti degli interpreti. Qui rimase, sia pure tornando abbastanza regolarmente a Brescia o a Solto, più o meno per un anno.

Come molti ricorderanno, Gargnano era allora (e lo sarebbe rimasto fino all’aprile dell’anno successivo, cioè alla Liberazione) uno dei luoghi più importanti della Repubblica sociale italiana. In una villa abita va Mussolini con buona parte della sua famiglia, in un’altra, molto vicina alla precedente, c’era l’ufficio del duce, sempre lungo la costiera del Garda. Nella vicina Gardone risiedeva l’ambasciatore di Germania in Italia, ora presso la Repubblica sociale. Altri comandi e uffici erano a Salò. E a Gargnano c’era l’Ufficio di collegamento fra l’Alto comando della Wehrmacht e la Repubblica sociale: di fatto, un insieme di ufficiali tedeschi incaricati di controllare ogni giorno (anche due volte al giorno) tutto quello che Mussolini face va e pensava, chi incontrava, come stava di salute. Naturalmente, con molto rispetto delle forme, da veri gentiluomini.

  • Editore ‏ : ‎ Il Mulino (15 aprile 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 144 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 881529211X
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8815292117
  • Link d’Acquisto
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