Le Origini del Potere di Alessandra Selmi

Il romanzo dell’uomo che diventerà Giulio II, il papa guerriero…

Agosto 1471. Esausto dal lungo viaggio, un giovane frate attraversa le antiche mura che difendono la città, passa accanto alle vestigia diroccate di un passato ormai dimenticato, s’inoltra in un intrico di vicoli bui e puzzolenti. E infine sbuca in una piazza enorme, davanti alla basilica più importante della cristianità, dove si unisce al resto della popolazione. Ma lui non è una persona qualunque. Non più. È il nipote del nuovo papa, Sisto IV. È Giuliano della Rovere. E quello è il primo giorno della sua nuova vita, un giorno che segnerà il suo destino: dopo aver assistito alla solenne incoronazione dello zio, Giuliano viene coinvolto dai suoi cugini, Girolamo e Pietro Riario, in una folle girandola di festeggiamenti nelle bettole della città, per poi rischiare la morte in un agguato e ritrovarsi al sicuro tra le braccia di una fanciulla dal fascino irresistibile. È il benvenuto di Roma a quell’umile fraticello, che subito impara la lezione. Solo i più forti, i più determinati, i più smaliziati sopravvivono in quel pantano che è la curia romana. Inizia così la scalata di Giuliano, che scopre di avere dentro di sé un’ambizione bruciante, pari solo all’attrazione per Lucrezia Normanni, la donna che lo aveva salvato quel fatidico, primo giorno, e che rimarrà al suo fianco per gli anni successivi, dandogli pure una figlia. Anni passati a fronteggiare con ogni mezzo sia le oscure manovre del suo grande avversario, il cardinale Rodrigo Borgia, sia i tradimenti dei suoi stessi parenti, i Riario. Anni passati sui campi di battaglia, ad imparare l’arte della guerra, e a tramare in segreto contro i Medici di Firenze, nonostante il disastroso esito della congiura dei Pazzi. E tutto per prepararsi a un evento ineluttabile: la morte di suo zio, il papa, e l’apertura del conclave. Ecco la grande occasione di conquistare il potere assoluto. Ma Giuliano scoprirà che il destino, per il momento, ha altri piani per lui…

Link d’acquisto

  • Copertina rigida: 384 pagine
  • Editore: Nord (11 giugno 2020)
  • Collana: Narrativa Nord
  • Lingua: Italiano

Recensione a cura di Sara Valentino

Voltare l’ultima pagina e dire: “Non vedo l’ora di proseguire questa saga!” Ecco la mia espressione, se aveste potuto ascoltarmi appena ho concluso la lettura di “Le Origini del Potere”.

Innanzitutto lasciatemi ricordare che è uno dei miei periodi storici preferiti, il tempo rinascimentale, un’epoca di grandi sconvolgimenti, la nascita delle grandi monarchie in Europa, la lotta tra gli stati in Italia ma ovviamente anche la rinascita delle arti.

E’ la prima volta che mi ritrovo a leggere la storia di Giuliano della Rovere dal suo punto vista, del suo vissuto, per quanto si conosce ed è giunto sino a noi. Notoriamente mi è capitato con più facilità di leggere dei Borgia, del Medici e di conseguenza anche del della Rovere ma trasversalmente. Ecco che questo è uno dei primissimi punti a favore dell’opera di Alessandra Selmi, ciò che mi ha incuriosito sin dai primi momenti in cui si pubblicizzava l’uscita del romanzo, che per i motivi legati alla pandemia che ci ha colpito è slittata di qualche tempo. L’attesa non è stata vana e mi sono letteralmente goduta, con un’intima soddisfazione, la lettura del romanzo dedicato, in questa prima parte, alla vita del giovane Giuliano della Rovere e del suo percorso prima dell’ascesa al soglio pontificio.

Il quadro storico è ben profilato, un giovane frate di non nobili origini, nasce ad Albisola in provincia di Savona,  giunge a Roma per assistere all’incoronazione del papa, suo zio, ora Sisto IV, è l’agosto del 1471 immaginiamo una caldissima e polverosa Roma, la Città Eterna che tanti gli avevano descritto.

“Ma, per il resto, è il pontefice che sceglie un tragitto in luogo d’un altro e così facendo lascia a tutti un chiaro messaggio”

“Sfortunatamente, non si può passare per tutte le strade.. come del resto non si può essere amici di tutti”

Il giovane Giuliano, in compagnia del cugino Girolamo, inizia a scoprire come tutte le più piccole mosse abbiano un senso e anche la sfilata del nuovo papa, un messaggio inequivocabile. Del resto l’amicizia e la stima da parte del pontefice era contesa e ambita. Le amicizie, le alleanze iniziano a profilarsi dinanzi al giovane nel cui cuore principia un nuovo sentimento, quello dell’ambizione.

Oscuri presagi iniziano a delinearsi all’orizzonte e le spie, le lotte intestine, le congiure scavano serpeggiando sotto terra, Giuliano si troverà, ora conosco il motivo, ad essere definito il papa guerriero, il papa terribile. Seguire il proprio destino e da esso farsi forgiare è inevitabile,  farsi un po’ avvelenare per non soccombere e riconoscere che anche degli amici bisogna diffidare così come anche gli amici si possono “comprare”. Non c’è tanta differenza anche se sono trascorsi secoli, possiamo vivere quotidianamente episodi non dissimili.

“Non aveva paura di scendere in guerra, se fosse stato necessario. Ma tutti quei sotterfugi, la necessità di tacere e dissimulare perfino con gli amici, il continuo ricorso a una rigida etichetta come schermo delle peggiori bassezze, erano un veleno che gli fiaccava il cuore”

Eppure Giuliano, con un’ombra che lo segue da vicino, un’accusa falsa che gli pesa sulla testa, potrebbe ancora rinunciare a tutto per amore, per una donna sì, una donna che incontra per caso e che sarà protagonista con il nostro di incontri focosi, nascosti, ma non troppo, che tanto si sa al tempo era abbastanza comune per gli uomini di Chiesa avere amanti. La sua Lucrezia sapeva qual era il suo posto, non avrebbe potuto, nè voluto, pretendere di più, anzi avrebbe lei stessa rinunciato a tutto per amore dell’uomo.

“Quattro anni prima era entrato da una di quelle porte senza sapere cosa vi avrebbe trovato oltre: era povero, spaesato ingenuo. Ora camminava a passo spedito, senza più il bisogno di guardarsi attorno. La grandezza di Roma era divenuta normalità, in lui non vera più spazio per lo stupore…”

Un pizzico di sadismo si fa strada nel nuovo Giuliano, deve guardarsi dal catalano, il Borgia, e da Riario, sono alleati contro di lui. Cosa è rimasto della sua innocenza? Davvero il desiderio di potere, oggi come ieri, come un nodo alla gola stringe così forte da far dimenticare le proprie origini?

Un romanzo storico che narra la Storia, l’ho vissuta questa avventura, ho avuto il privilegio, grazie alla Selmi di passeggiare in un’epoca passata, presenziare a conclavi, udirne i bisbigli notturni, anche torturare uomini ma soprattutto conoscere le ambizioni di un uomo, la sua energia inesauribile, forse poco religioso ma sicuramente dalle grandi doti politiche. Uno dei più importanti papi del Rinascimento ma anche della storia d’Italia. La narrazione è estremamente fluida e di effetto, le scene vengono raccontate con l’enfasi giusta per il contesto che si sta vivendo lasciando al lettore di respirare le sensazioni sulla propria pelle.

“Il modo migliore per onorare le persone che abbiamo amato è coltivare con dedizione la loro eredità”.

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