L’Iliade cantata dalle dee – Marilù Oliva

Chi combatte sotto le mura di Troia? Gli eroi, ma anche gli dèi e, con molto accanimento, le dee. Dopotutto, questa immane contesa è stata scatenata da una rivalità tra divine: la famosa mela d’oro assegnata da Paride ad Afrodite, che in cambio gli ha dato Elena. E così, con occhi femminili stavolta è raccontata l’Iliade. È Atena a parlarci dell’ira di Achille, ed è la madre dell’eroe, Teti, a spiegare i moti dell’animo di suo figlio, le sue scelte che tanto sangue costeranno ai due eserciti. Afrodite tiene un occhio sul campo di battaglia e un altro sui suoi protetti Paride ed Enea, di cui ci narra le gesta, senza nascondere le proprie ingerenze. La sua rivale Era, per contro, tifa per i Greci e cerca di favorirne la vittoria. E poi ci sono due donne speciali, l’una figlia di Zeus, l’altra toccata da Apollo: Elena e Cassandra, che da dietro le mura di Troia testimoniano il fato atroce dell’altra metà del cielo in ogni conflitto. Ma di chi è la voce che grida la sua disperazione e si predispone al sacrificio, mentre la città brucia? È la moglie di Enea, Creusa, una protagonista che la storia ha lasciato indietro ma che ha qualcosa di molto importante da rivelare. Riportando in vita l’Iliade come un coro di voci femminili, Marilù Oliva ribalta la prospettiva sulla più maschile delle vicende, la guerra, riappropriandosene a nome di tutte: delle troppe vinte, umiliate, violate, ma anche delle poche vincitrici apparenti, destinate ad afferrare trionfi effimeri come la vendetta. Un’epica potente, commovente, palpitante: indimenticabile.

  • Editore ‏ : ‎ Solferino (30 gennaio 2024)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 192 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Oggi vi parlo del nuovo libro di Marilù Oliva. Torna a parlare di miti e di Dei ma questa volta ci racconta un’Iliade del tutto nuova perchè raccontata con le parole e con i pensieri delle donne. Grandi escluse dall’originale qui hanno il loro riscatto.

Lo stile dell’autrice è poetico ma comunque molto scorrevole e non ostico, una piacevole lettura che culla il lettore tra i miti.

Della guerra di Troia, lunga e sanguinosa tutti più o meno sappiamo, della conquista finale di ciò che rimase ma in effetti manca qualcosa, quel pensiero di eroine comunque forti un po’ relegate negli angoli.

Ecco allora il loro racconto, il libro si divide in capitoli che danno il cambio alle nuove protagoniste.

“Perchè, se in questa guerra siamo state zittite, voi che potete travalicare i fossati del tempo: vi prego: raccontate le nostre verità. Salvate la storia da quella propensione malsana all’oblio che abbiamo noi mortali. E io lascherò che mi divori la notte”

Atena la dea della sapienza e delle arti e strategie in battaglia “Guardali, questi uomini. Come si arrabattano, come sudano, quanto corrono e si dimenano, spinti dall’ansia di primeggiare o semplicemente di sopravvivere” li guarda come formiche assalire i nemici, questi guerrieri che lei protegge “queste creature tanto litigiose, suscettibili, mutevoli verranno immolate per un bisticcio”. In luogo del motivo che ci è stato tramandato, la scusa della bella Elena, i fatti dicono che questa guerra, come tutte, trova il suo nascere solo nella sete di potere e di dominio. E poi dona un pensiero alle madri e ai padri di chi non tornerà a casa, ringrazia di non aver procreato e si chiede quanto dolore possono sopportare dei genitori.

Appare Teti. la più bella ninfa tra le nereidi, a lei è affidato un pensiero che mi è piaciuto davvero moltissimo: l’immagine del mare e del suo potere salvifico, la potente energia dell’acqua.

“Arriva coi suoi fedeli al mare e si purificano dentro le acque salate: perchè il mare è il rimedio per tutto, per il dolore del corpo e per quello lacerante dell’anima”

Ma non solo questo, ci pone davanti a un tema che interessa sempre l’uomo, ancora oggi: l’autocelebrazione!

“Gli uomini danno troppa importanza a ogni azione che compiono, grande o minuscola che sia. dovrebbero smetterla di autocelebrarsi e pensare piuttosto a vivere meglio”

Chiudo con la mia preferita, Cassandra. Una donna punita, una donna bistrattata, il suo dono e la sua condanna la chiaroveggenza. Nessuno le crede. “La gente vuole solo ricevere ciò che si aspetta. Tanto più che nessuno accetta di conoscere in anticipo le disgrazie e io sono magnifica nell’avvertirle

La sua fine nefasta, che lei ha previsto dipinta con i colori del sangue quello che sarà versato è solo un momento, un attimo fugace dopo la notte della distruzione. E poi c’è quel velato accenno all’amore supremo verso un’altra donna, la bellissima e Cassandra in lei vede oltre le apparenze che tutti guardano, oltre quel mortale velo.

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