L’Odissea: raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre. di Marilù Oliva

L’Odissea non è la storia del viaggio di un uomo: è la storia d’amore di molte donne.
C’è Calipso, che, avvinta dalle sue stesse reti di seduzione, si innamora di Ulisse ma deve lasciarlo andare. C’è Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto, e ci sono le Sirene, ciecamente decise a distruggerlo. C’è Nausicaa, seduttrice immatura ma potente, che non osa nemmeno toccarlo. C’è Circe dominatrice, che disprezza i maschi finché non ne incontra uno diverso da tutti gli altri. E naturalmente c’è lei, Penelope, la sposa che non si limita ad attendere il marito, ma gli è pari in astuzia e in caparbietà.
In questo libro, sono loro a cantare le peregrinazioni dell’eroe inquieto, ciascuna protagonista di una tappa della grande avventura, ribaltando la prospettiva unica del maschile nella polifonia del femminile: che conquista, risolve, combatte. Alle loro voci fa da controcanto quella di Atena, dea ex machina, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo.
In un curioso e riuscito alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola alta sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.

Link d’acquisto

Copertina flessibile: 217 pagine
Editore: Solferino (6 febbraio 2020)
Collana: Narratori
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8828203617
ISBN-13: 978-8828203612

Recensione a cura di Sara Valentino

Leggere in questi giorni è particolarmente faticoso, la testa è altrove per le situazioni che stiamo vedendo accadere nel nostro paese. Leggere però è anche un modo per evadere, con un piccolo sforzo di concentrazione si entra, ci si intrufola un po’ come passare dal buco della serratura, in un mondo nuovo diverso e distante dal nostro.

L’Odissea, devo essere totalmente sincera, non l’ho mai letto per intero, ma mi affascina molto, mi intrigano i personaggi così ben caratterizzati di una mitologia lontana nel tempo, la magia degli antichi dei pronti a punizioni terribili verso quegli uomini non disposti a seguire le regole.

Odisseo, colui che odia, o colui che è odiato, ecco il protagonista del poema epico attribuito a Omero. Ne L’Odissea siamo chiamati a viaggiare con il nostro eroe che sta cercando di tornare a casa da Penelope, la sua Penelope. Viaggiamo così per mare, verso luoghi fantastici e incontriamo personaggi altrettanto favolistici.

L’autrice in questo suo romanzo, scritto dalla sua penna sublime, rivisita il poema senza alcuna variazione, attenendosi alla storia che conosciamo. La particolarità è però quella del punto di vista, infatti a raccontare Odisseo sono le donne che lui incontrerà e conoscerà.

Tutto sommato è una storia di amore, fascino e seduzione. A raccontarci sono le sirene, Circe, Calipso e naturalmente Penelope.

“Eccolo, lo sfuggente. Il re divenuto naufrago. L’uomo sballottato dall’ira degli dei. Il mare me l’ha rovesciato sulla battigia nudo e disperato, mi è bastato uno sguardo per perdermi in lui e offrirgli tutto ciò che avevo”

Calipso, la bellissima ninfa, figlia di Atlante trattiene Ulisse, il nostalgico uomo che vuole tornare a casa. Gli promette l’immortalità per trattenerlo, ma egli attento a non offenderla declina saggiamente. Vuole tornate in patria.

Odisseo ha una caratteristica di cui ci parla la stessa Atena, che funge da narratrice esterna nel romanzo. “Ma Odisseo è multiforme e composito: ogni volta che sta per cedere, rinasce una parte di lui più agguerrita che mai”. Caratteristica che, lasciatemi dire è invidiabile, noi tutti nel corso della nostra vita, dinanzi alle difficoltà dovremmo poter essere somiglianti a lui.

Giunto Odisseo e i suoi uomini al cospetto di Nausicaa, sull’isola di Scheria, dopo un naufragio riceve doni e si racconta e parla del viaggio e l’eroe viene ascoltato. Nausicaa se ne innamora, sa che è uno di quegli uomini che incontri una sola volta nella vita, ora è lei naufraga, sballottata dai flutti dell’amore. L’accoglienza che viene riservata a Ulisse è un messaggio che potrebbe essere trasposto alla nostra quotidianità.

“Che sacrilegio sarebbe stato rifiutare soccorso a un bisognoso sconosciuto! Nessun migrante è un uomo qualunque, nessuno merita di essere ignorato. Dietro ogni esule si nascondono storie che tutti dovremmo ascoltare attentamente, perché potrebbero ribaltare ogni pregiudizio”

Durante la lettura incontrerete vecchie conoscenze: il vecchio Tiresia, il Ciclope, le sirene (vi rimando a un articolo in proposito) , 

La mia preferita, che ovviamente incontrerete alla fine è Penelope. Saggia, fedele, forte, ingegnosa fa di tutto per respingere i proci, i pretendenti perché in cuor suo sa che il suo amore è vivo e tornerà, lo aspetta.

Un romanzo che è un messaggio a tutti noi, un soffio di speranza, di coraggio, di solidarietà anche (le donne che ha incontrato lo hanno aiutato), mai arrendersi e oggi più che mai lo possiamo e dobbiamo dire.

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