Luce della notte – Ilaria Tuti

Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell’albero l’ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un’indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico… E di terribile.

  • Editore ‏ : ‎ Longanesi; 2° edizione (14 gennaio 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 256 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Una notte buia, una ragazzina che non può che vivere con il buio, un sogno che pare un incubo… o forse è tutto vero?

“Teresa avrebbe voluto farlo con tutta se stessa, ma il presupposto del suo incontro con la famiglia era effimero quanto una visione catturata nel dormiveglia. Un bosco, gli animali che aveva visto in giardino, un mistero chiamava dal buio: il mondo immaginario di una bambina”

Chiara è una bambina di quasi nove anni, affetta da una malattia rara che non le permette di uscire con la luce, la sua vita è una prigionia, per i suoi coetanei non esiste, la rifuggono e per i suoi genitori possiamo immaginare il calvario. Quando però uno di questi strani sogni viene nuovamente, e con prepotenza, a farle visita la madre decide di chiedere aiuto. Teresa Battaglia viene chiamata nella loro casa, è quasi Natale. Se il sogno pare inizialmente anche a Marini solo tale è con il passare dei giorni e con il ripetersi dell’evento che inizia a suonare un campanello d’allarme nella loro testa.

“Avete mai notato come i bambini riescano a dimenticare il male patito?”

Teresa ha un debole per i bambini, da poco ha risolto un caso che li riguardava, il suo passato incombe e il futuro, incerto, non da meno ma lei a testa bassa inizia le sue personali indagini. Si scoperchierà un mondo nero come la pece, purtroppo reale al giorno d’oggi, per questo fa ancora più male. Le vittime sono i piccoli e ovviamente le loro famiglie. Quando ai piedi di un albero viene disseppellito un coniglietto di peluche è ormai certo che qualcosa non è andato proprio nel verso giusto.

Teresa e la sua squadra, in modo particolare però con l’inseparabile, ormai, Marini iniziano a scavare in fatti accaduti vent’anni prima.

Se i precedenti romanzi li ho apprezzati davvero parecchio lo stesso non posso dire per questo: molto veloce, un po’ troppo corto così che anche le indagini stesse mi sono parse volare via. E’ un gradino netto sotto i precedenti.

Non posso dire invece che lo stile della Tuti sia cambiato, adoro la sua narrazione poetica e ricercata. In questo episodio ha utilizzato anche molte frasi di romanzi classici e di spessore che io stessa adoro.

La Battaglia mi piace molto, amo il suo essere in parte rude, la capisco, adoro il suo dare amore e dolcezza quando serve. Ha una forza e una tenacia grandiosa e queste doti nascono quasi sempre dopo aver subito e sopportato grandi dolori.

Aveva perso qualcosa a ogni doloroso passaggio, a ogni affondo aveva sganciato un pezzettino d’anima come zavorra per tornare in superficie”

Il rapporto con Marini mi sembra che stia evolvendo sempre più in una sana amicizia anche se ancora non si sono lasciati andare nel confidarsi i rispettivi segreti.

“… è la promessa della natura selvaggia: dopo l’inverno, viene la primavera”

E’ una bella storia, di buio e di male sì, ma anche di luce e speranza.

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