Miserere di Marina Marazza

A cura di Sara Valentino

“Miserere” pubblicato in questa nuova veste, aggiornato in alcune parti storiche e rieditato in altre è stato per me una piacevole rilettura. Amo molto la penna di Marina Marazza e in questo suo lavoro non ha disatteso le mie aspettative. La scrittura è avvincente per tutto il corso del libro, la città di Milano negli anni della peste è resa con grande maestria, tanto che mi è capitato di uscire per una passeggiata in centro e avevo davanti agli occhi le strade, gli untori, i monatti del 1600.

Marina Marazza riprende la triste vicenda della Monaca di Monza e di Gian Paolo Osio per raccontare della figlia, che ci fu ma di cui storicamente si sono perse le tracce. Questa è la storia di Alma, figlia della Monaca di Monza, affidata alla sua nutrice Apollonia da infante e scomparsa improvvisamente durante un giorno di mercato.

Queste vicende sono raffigurazioni avventurose che si insinuano a riempire e penetrare i vuoti della Storia ufficiale e in maniera, come ho detto sopra, esemplare ci portano a rivivere i giorni del 1630 quando per le città, devastate, si contavano i morti o forse i sopravvissuti alla grande Peste, quella raccontata anche dal Manzoni. Un po’ si ravvisa nel contesto del romanzo l’impronta Manzoniana.

“Non voltarti. Non voltarti mai indietro e non ti fermare” 

Una frase che parte dal fondo del libro, perchè Alma ha avuto un grande dono dal destino e lo userà per cercare la verità. A volte però è meglio non guardare che dinanzi a noi, lo sguardo vivo e diritto verso l’orizzonte dei nostri desideri.

Alma rappresenta un allegoria per noi, attraverso la sua fortuna nella sorte avversa, avrà la possibilità di un riscatto e di una vendetta. Verità e vendetta sono i motori del romanzo: cercare la verità sulle sue origini, vendicare il male ricevuto direttamente e indirettamente.

“Non sarei qui se volessi dimenticare. Fin da quando ero bambina, la mia nutrice Apollonia temeva che mi avrebbero forzata a sparire in convento, ma la vita mi ha portata altrove. Ora sono tornata per dare un senso a tutto quanto, madre mia, e per esigere dei crediti, miei e della mia discendenza. Cerco la verità”

Sul suo cammino troverà dei reietti che salverà da immani sofferenze, vengono intervallate al filo della trama le loro storie, storie di soprusi, storie di esseri spregevoli perchè il mondo ha saputo essere sempre disgustoso e malvagio. Le sofferenze sono palpabili, quasi tanto vere da sentirle sulla nostra pelle.

Seguendo la via della verità Alma scopre orrori inimmaginabili, quasi che il demonio stesso abbia preso asilo in una ricca villa. E noi lettori, taciti testimoni con le mani legate e una maschera a nascondere il viso ci sentiremo impotenti davanti a cotanto impensabile orrore.

“Non cercate la vendetta, figlia. Scoprireste che è insensata. Dobbiamo solo fare in modo che nessuno più soffra, per quanto ci è dato di potere, la nostra stessa sofferenza”

Ci sono verità che non vorremmo mai conoscere, ma ci sono le trame del destino che possiamo solo percorrere, l’autrice dice: “Ciascuno dà quel che ha e agisce per quel che è” e con i suoi personaggi, con le loro storie, ci immedesimiamo in loro tanto da scoprire ciò che già in cuor nostro sapevamo. Ognuno persegue i suoi obiettivi come può, com’è … L’insegnamento importante è questo, non bisogna lasciarsi trascinare verso il basso ma dare l’amore necessario affinchè si possa diminuire un po’ di quella sofferenza di cui è tappezzato il mondo. Questo non significa soccombere, questo significa guardare nella direzione giusta, sempre avanti.

“E’ tutto tuo figlia mia, a un’unica condizione. Vivi la tua vita appieno, libera di fare le tue scelte, ma cerca di usare il potere che questa ricchezza ti darà per evitare la sofferenza. Aiuta chi non può farcela da solo. Difenditi dall’ingiustizia e dal sopruso”

La paura produce danni, il desiderio di potere altrettanti, tanto da uccidere il nostro stesso sangue. Mentre la piazza brulicante acclama a gran voce il giudizio, chi è additato come untore sarà punito come capro espiatorio aggiungendo al dolore del flagello epidemico la pena per la violenza inumana della giustizia.

“e la missione di scendere in campo nella battaglia più antica del mondo, quella senza vincitori e senza vinti, quella che si combatte solo finchè la forza dell’ideale è abbastanza vigorosa, quella relativa e soggettiva e così spaventosamente legata alla propria percezione, ai propri valori, al proprio tempo, al proprio luogo.”  L’eterna battaglia tra il bene e il male. E devo dire che ci sono stati momenti in cui ho profondamente goduto perchè ci sono colpe che non possono essere perdonate. Se è vero che vorremmo i nostri figli felici, è vero anche che non potremo garantirlo ma nel nostro piccolo gli forgiamo le armi per sopravvivere alla foresta della vita.

“Se la verità è per te sinonimo di vendetta, lascia questa strada. La verità ha mille facce per gli uomini, non esiste se non in Dio”

La verità ha molte facce, la verità dipende da chi racconta la storia, la verità a volte non è quella che credevamo e non sarà con la vendetta che si otterrà il premio finale, sarà con la sincerità, l’onestà, l’amicizia, l’empatia e nel dare a chi ha meno… anche nel dare aiuto emotivo, non solo di natura economica.

Alma troverà la sua verità? Avrà la sua vendetta? Un romanzo dalla grandiosa potenza narrativa. Miserere…

“Credo, sorella, che tutto si paghi, nella vita, prima o poi. Che il male che fai debba in qualche modo venirti restituito.”

 

Trama. Nella Milano del 1630 infuria la peste, ma Alma Osio non ha paura, è convinta che non morirà prima di aver compiuto la sua missione: vendicare sua madre e suo padre. Alma infatti è figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, la Monaca di Monza, murata viva, e Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, torturato e ucciso nelle segrete di un traditore. Dopo una vita di fughe e molti compromessi con il destino, oggi Alma è una donna libera e ricca che può permettersi il maggiore dei lussi, la verità. Per trovarla però dovrà scendere nell’anima nera della città, tra feste equivoche in palazzi nobiliari, intrighi di aristocratici e prelati alla corte del Borromeo, delitti di artisti avidi di sangue quanto di ispirazione, mentre il suo passato la insegue a sua volta. Al suo fianco Dulce, l’amica e amante conosciuta in una casa di tolleranza spagnola, e un coraggioso cacciatore di lupi e di uomini che lei ha salvato dalla morte. Marina Marazza firma l’ideale seguito del suo Io sono la strega, la vicenda di una donna decisa a placare la propria sete di giustizia. Intorno a lei, lo scenario straordinariamente vivido di una città travolta dal panico per un morbo che uccide senza distinzioni di classe o di censo. Personaggi di fantasia e figure realmente esistite si alternano in una Milano insieme manzoniana e incredibilmente contemporanea.

  • ISBN-10 : 8828204575
  • ISBN-13 : 978-8828204572
  • Dimensioni : 14.2 x 2.6 x 22 cm
  • Editore : Solferino (12 novembre 2020)
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