Nel nome di Cesare di Andrea Oliverio

Recensione di Sara Valentino

Torno nuovamente a leggere le avventure del centurione Verre, lo scenario è il medesimo, ovviamente, del primo volume e siamo negli anni della guerra civile romana tra Cesare e Pompeo. In particolare ci troviamo a vivere l’assedio di Massilia, odierna Marsiglia.

Per chi ha letto il precedente posso anticipare che troveremo ancora la bellissima Letizia, le avventure tra lei e Verre avranno apici inimmaginabili che non vi posso assolutamente svelare ma che sanno rendere a questo romanzo la giusta farcitura che rappresenta le emozioni e i sentimenti, anche se non sempre quelle che ci aspettiamo, di una torta più grande che rappresenta la grande guerra.

“L’aveva incontrata a Leptis Magna, durante la sua missione in Africa, e i suoi occhi, verdi e magnetici, gli avevano rubato il cuore al primo sguardo…”

Verre rende onore a Fortuna, la dea che aveva deciso di farli incontrare di nuovo, ogni incontro è celebrato dal fato che sa perfettamente armonizzare le trame dei tessuti che rappresentano la vita degli uomini.

Non sono molto ferrata su questo periodo e fatto storico, di fatto i Marsigliesi chiusero le porte a Cesare e chiesero aiuto a una popolazione barbara, quella degli Albici. Si schierarono dunque con Pompeo aprendo così le porte a Enobardo che giunse a Massilia per difenderla dall’assedio.

Oliverio si riconferma un profondo conoscitore del periodo storico, si evince la sua passione per l’Antica Roma dal romanzo e più ancora per la rievocazione delle battaglie. Mi trovo a consigliare in maniera particolare il libro a chi ama la narrazione storica delle guerre, viene tutto sviscerato nei minimi dettagli, minuziosamente si racconta la Roma vista dalle classi più basse, quelle militari.

Anche i dialoghi sono sempre molto forti, ci permettono di vivere il campo e a volte anche di giovare dell’incitamento per gli scontri. “Sarete i migliori o non sarete nessuno. ho metodi atti a convincere, credetemi”

“L’avanzata di Cesare appare inarrestabile. Non passava giorno che giungesse notizia di una nuova città caduta…”

Non mancano atteggiamenti meschini, deplorevoli e astuti, i giochi nell’ombra e il tradimento… Però emerge anche con prepotenza il coraggio, l’onore e l’onestà.

“Cosa ti spinge a seguire Cesare? Cesare non è un uomo come tutti gli altri. E’ il mio generale. L’uomo al quale ho giurato fedeltà quando mi sono arruolato. Sono certo che agisce e opera per la gloria di Roma”

Possiamo valicare le porte del tempo ed essere testimoni di episodi davvero intensi quando alle pendici dei monti, dove ci sono mucchi di pietre disposte a cerchio, i druidi si stanno preparando per dei sacrifici. Una profezia aleggia … un sogno di Verre.

“Quando ben alta splenderà la luna. Tra le pietre del luogo più sacro. Si compirà il sacrificio orrendo. Ma se a morir un infante sarà. su tutti voi Romani l’Ade si chiuderà”

Credo di capire che ci sarà un terzo volume a completamento della saga, lo attendo con gioia.

“Per vincere una guerra non conta la forza dell’avversario. Bisogna solo stargli un passo avanti per prevederne bene le mosse: questo è il segreto”

Nella guerra civile che nel 49 a.C infiamma Roma, la città di Massilia, con il porto più importante del Mediterraneo settentrionale, assume un ruolo chiave. Per portarla dalla propria parte il Senato, schierato a favore di Pompeo, usa le armi della diplomazia e della corruzione. Cesare invece ricorre alle legioni e la cinge d’assedio. I centurioni Verre e Cinna, fedeli alla sua causa, dovranno affrontare temibili nemici, druidi assetati di sangue, ma anche spie astute e subdole insidie, di fronte alle quali si sentono disarmati: quelle dell’amore. Dopo “L’inviato di Cesare” l’autore torna a proporci l’affresco di un’epoca storica affascinante, con una galleria di personaggi al limite della leggenda e un susseguirsi di vicende mozzafiato.

  • Editore : Aporema Edizioni (3 giugno 2020)
  • Lingua : Italiano
  • Copertina flessibile : 396 pagine
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