Poltergeist. Casi nella storia

Il poltergeist o “spirito burlone” è uno degli aspetti più intriganti dell’intero panorama del mondo paranormale. Le persone che non credono agli spiriti sono molte, ma coloro che scientificamente rinnegano la possibilità che il poltergeist sia un fenomeno concreto sono poche.

Se il poltergeist è un fantasma o uno spirito la sua principale caratteristica è comunque quella dell’inganno. In caso di poltergeist si vedono volare oggetti per aria, porte spalancate e che si chiudono da sole, pozze d’acqua che compaiono come d’incanto.

Ma vediamo alcuni casi storici avvenuti e registrati.

Uno è quello che viene citato nell’opera Annales fuldenses e ci porta indietro al 858 d.c.

Teatro dei fatti una fattoria nei pressi di Bingen, sul Reno. La cronaca parla di uno spirito demoniaco che scaglia pietre e fa tremare le pareti come se le stesse venissero martellate da più uomini.

Il fenomeno contemplava anche fuochi improvvisi e nella fattispecie avevano incendiato i covoni appena raccolti.

A volte si avvertivano anche voci, che accusavano il padrone di casa dei suoi peccati, adulterio e fornicazione.

Alcuni sacerdoti, inviati dal vescovo di Magonza, avevano eseguito un esorcismo inutile. E’ dimostrato che in questi casi non serve a far cessare gli eventi.

Dal 1882 i fenomeni di poltergeist incominciarono ad essere studiati seriamente. Ci si accorse che tutte le volte che un poltergeist si manifestava, in casa era presente un adolescente, che avrebbe potuto essere la causa scatenante.

Essendo in un’epoca in cui le ipotesi e tesi freudiane spopolavano, era evidente che l’ipotesi più plausibile fosse quella di una manifestazione incontrollata delle energie sessuali dell’inconscio del giovane, ma non erano stati in grado di spiegare i meccanismi.

Uno dei casi più noti e anche uno dei primi ad essere documentato è quello del fantasma del tamburino di Tedworth. I fatti si svolsero nella casa del magistrato Mompesson, nel marzo del 1661. Tutta la casa era disturbata ogni notte dal rumore assordante di un tamburo. Il magistrato aveva fatto arrestare per schiamazzi notturni un vagabondo, certo William Drury, che andava in giro per le strade suonando un tamburo. Mompesson aveva ordinato la confisca del tamburo nonostante le proteste di Drury. L’uomo era poi finito in galera per documenti contraffatti, ma era riuscito a scappare senza poter recuperare il suo tamburo. Da quel momento in avanti era iniziato il disturbo nella casa del giudice. 

Lo spirito sbatteva le porte, abbaiava come un cane oltre a suonare il tamburo, squittiva e raspava come un topo, miagolava insistentemente come un gatto. Altre volte gridava a voce alta: “La strega! La strega!”, altre ancora svuotava cenere e pitali nei letti dei bambini. Si vedevano oggetti volare per le stanze.

Nel 1663 Drury era stato preso per il furto di un maiale e riportato in carcere. Qui parlando con un conoscente gli era sfuggito che i fatti strani che capitavano in casa del giudice erano proprio imputabili a lui e che sarebbero cessati una volta che gli fosse restituito il tamburo.

Così il fatto misterioso cessò.

Sperando di avervi fatto cosa gradita vi aspettiamo alla prossima puntata sui casi di poltergeist.

Fonte: il grande libro dei misteri irrisolti


Sara Valentino

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