Presenze inquietanti di Renato Priulla

Si racconta che quando il barone de La Brède e di Montesquieu giunse a Torino, disse che nella nostra città i “muri parlavano”: forse intendeva riferirsi alle decorazioni che su porte e portoni costituiscono una sorta di “corpo di guardia” simbolico per tanti edifici. E poi telamoni, cariatidi, mensole, architravi e altre parte dell’architettura storica del centro cittadino, aggregati in una singolare osmosi che affascina e a volte inquieta, che offre mille occasioni per dare spazio alla fantasia, per immaginare disegni esoterici, riferimenti allegorici comprensibili a pochi eletti, visioni, giochi geometrici…

Copertina flessibile: 170 pagine
Editore: Kemet (20 settembre 2018)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8899334676
ISBN-13: 978-8899334673
Peso di spedizione: 358 g

Link d’acquisto: QUI

a cura di Cinzia Cogni

 

“Presenze inquietanti” non è un romanzo ma un viaggio che parte dalla Torino odierna, quella misteriosa, esoterica, ricca di mascheroni satanici e simboli occulti, a cui l’autore attraverso una ricerca capillare, riesce a spiegare il loro significato originale e come questo messaggio sia cambiato nei secoli.
È un libro che viene segnalato nella sezione architettura, lo scrittore infatti, per poter spiegare la sua ricerca, deve accompagnare il lettore in quei luoghi ,Italiani e stranieri, dove le maschere di vari soggetti, i mostri scolpiti, le cariatidi, i gargoyles , i monumenti e le fontane ,sono intrisi di simboli e pertanto accenna anche alle loro caratteristiche artistiche prima di tracciare la linea storica che li accomuna.

” Spesso i mascheroni sono celati negli angoli più oscuri, fra le modanature, sotto i balconi; oppure dominano dall’alto, sotto i cornicioni, sopra le finestre delle soffitte. Bisogna cercare con attenzione, scovarli dai loro nascondigli: nascondigli che sono sotto gli occhi di tutti.”

Dai celti agli etruschi, dagli antichi greci ai romani, attraverso i secoli fino ad arrivare ai giorni nostri, certi simboli non sono mai scomparsi, talvolta celati, oggigiorno meno conosciuti, eppure sono lì, vivi, eterni: nelle strade, sulle case, sopra monumenti, ville e fontane; presenze spesso attribuite al male, usati come amuleti per scacciare questi demoni.

” Nelle ricostruzioni infernali della pittura medioevale, alla teofonia con angeli ed alle processioni di santi ed anime beate del paradiso si contrappongono le pene dell’inferno, cavalcate di vizi e virtù, cortei di demoni e peccati capitali terribilmente raffigurati: il diavolo, simbolo del male, svolge così per contrapposizione un ruolo di esaltazione del bene nella visione dualistica della religione.”

Una lettura che agli appassionati di storia dell’arte, dei misteri, delle leggende, del simbolismo e della storia in generale, non dovrebbe mancare;la scrittura è semplice, fluida, seppur l’autore è preciso nelle descrizioni ed usa un linguaggio tecnico, mostrando la sua cultura e preparazione in questi campi.

” Secondo alcuni i Gargoyles, sarebbero stati ispirati dal ritrovamento di scheletri di animali preistorici. Per la psicoanalisi nascono dal profondo della mente, sono l’espressione delle paure inconscie dell’uomo…”

Punto di forza di “Presenze inquietanti” sono le numerose foto ed illustrazioni all’interno del libro, che mostrano le varie opere e maschere di cui si parla, aiutando così il lettore, soprattutto quello meno esperto, a districarsi fra i dettagli di opere simili ma dislocate in siti diversi e per comprendere meglio gli stili differenti.
Torino rimane comunque il fulcro di questa ricerca, pare che il numero di maschere e simboli, soprattutto satanici, siano in netta maggioranza rispetto ad altri luoghi e basta guardare nei suoi anfratti per scorgerli, un motivo in più per tornare a visitarla sotto una luce diversa, con il libro di Renato Priulla come guida, per vivere i misteri di Torino con una consapevolezza che possiamo apprendere meglio grazie a questa lettura.

” Dietro l’arcigna espressione ed il ghigno sardonico, in un recondito recesso pulsa forse in qualche modo un duro cuore di pietra?”

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Una risposta a “Presenze inquietanti di Renato Priulla”

  1. Ringrazio sentitamente la cara Cinzia Cogni per la preziosa e lusinghiera recensione, per le belle parole ed i complimenti. Sono lieto che il mio libro ti sia piaciuto. Grazie ancora. Un abbraccio. Renato PRIULLA. ❤

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