Romeo e Rosalina – Natasha Solomons

La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante. Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto. Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha oc – chi solo per lei. Per quel sole davanti a cui impallidisce, invidiosa, la luna. Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda piú. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro. Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera. Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede. Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, è decisa a conoscere l’amore, a combattere la sorte che altri hanno scelto per lei. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico. Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere? Qualcuno aveva cercato di aprirle gli occhi ma lei, prima, era incapace di vedere. Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, ferita ma ora lucida, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta. Non ce ne saranno altre. Forse non è troppo tardi per salvare Giulietta…

  • Editore ‏ : ‎ Neri Pozza (12 settembre 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 336 pagine

Recensione a cura di Lia Angy Fiore

Siamo in una Verona flagellata dalla peste. Numerose porte sono contrassegnate da una croce rossa, e ogni pomeriggio una processione con reliquie sacre percorre le strade, con i frati che spandono incenso e intonano preghiere per allontanare l’epidemia. Rosalina Capuleti ha soltanto quindici anni e ha appena perso sua madre Amelia, proprio a causa della peste. 

Suo padre Masetto è devastato dalla perdita, ma Rosalina, pur provando compassione, sente forte dentro di lei anche la rabbia e il risentimento, perché se avessero lasciato la città, come aveva supplicato sua madre, forse Amelia sarebbe ancora viva.

Con un padre e un fratello freddi e totalmente disinteressati a lei, Rosalina si sente sola e smarrita. Trova un po’ di conforto e affetto soltanto nella sua serva Caterina e in suo cugino Tebaldo, così simile a lei e sempre pronto a proteggerla e a essere suo complice.

Una figlia femmina non ha certo il potere di decidere della propria vita, e Rosalina non fa eccezione. Suo padre l’ha destinata al Convento di Mantova e lei non può opporsi, ma supplica suo padre di concederle almeno un anno per assaporare un po’ la vita. Masetto le concede solo dodici notti.

Rosalina è decisa a godere pienamente di quel breve arco di tempo, e soprattutto è fermamente decisa a conoscere l’amore, quel sentimento totalizzante ed elevato di cui ha letto nelle opere di Dante, di Petrarca, di Boccaccio e di Ovidio. 

Dodici giorni e dodici notti. Prima di essere costretta a rinunciare al mondo del peccato, si sarebbe ingozzata dei piaceri che offriva.”

Quando Rosalina apprende che i Montecchi daranno un ballo in maschera, incuranti di tutti i morti che sono appena stati sepolti, è fermamente decisa ad andarci, pur sapendo bene quanto ciò sia rischioso. I Montecchi sono acerrimi nemici dei Capuleti. 

I Montecchi… Il loro nome era come un’isola straniera, remota, separata. Era potente e peccaminoso, compendio di tutto quello che era malvagio e spaventevole.”

È così che avviene il primo incontro con Romeo. Rosalina è subito colpita dal suo bell’aspetto e dal modo in cui le parla.

Nessuno le parlava mai così, anzi, spesso nessuno le parlava. Si sentiva quasi sempre invisibile, come se fosse priva di corpo […]. Aveva l’impressione di aver preso forma soltanto in quel momento, come evocata dalle sue parole, materializzata in corpo e bellezza. Così si liberò della propria pelle di fanciulla…”

Incantata dai modi melliflui e da adulatore del giovane Montecchi, Rosalina gli dona tutta se stessa e, in un primo momento, sembra non voler vedere i lati oscuri del carattere di Romeo, che si mostra da subito possessivo ed egocentrico. Totalmente soggiogata, arriva a mentire, a tradire e a rubare per lui.

Non era possibile che un aspetto così bello celasse una putrida interiorità […]. Le parole pronunciate da una tale bocca dovevano essere vere. Dio non poteva essere così crudele da consentire altrimenti.

Qualcuno cerca di metterla in guardia e di salvarla, ma lei non riesce a staccarsi da quel manipolatore senza scrupoli, che ha fatto leva sulla sua fragilità e sul suo bisogno d’affetto.

Prima di lui nessuno l’aveva mai vista. Per tutti gli altri lei non era che una bambina irritante, un costo, un fardello per il nome della famiglia.”

Rosalina è solo una delle tante di una lunga lista… Una lista nera stilata da Romeo, con la complicità di frate Lorenzo e di alcuni ricchi notabili di Verona.

Tu godi dell’amore finché avvampa e lo abbandoni quando lo senti languire, poi arriva il frate a spazzar via la cenere.”

La nostra protagonista si risveglierà dall’incantesimo, e sarà un brusco risveglio, ma sarà anche l’inizio di una rivincita. Determinata a salvare sua cugina Giulietta – la nuova preda adocchiata da Romeo – e a far pagare a quest’ultimo i crimini commessi, Rosalina elabora un piano, con la complicità di una persona. 

Una complicità che esige un prezzo molto alto, ma Rosalina, con grande coraggio e spirito di abnegazione, è disposta a pagarlo.

Il sacrificio era dolore – fissò con occhi bramosi i mulinelli di ago di pino roteanti nel vento – tuttavia era anche gioia.

 Ha inizio una vera e propria corsa contro il tempo in un’ambientazione da brividi: la cripta di famiglia dei Capuleti.

“Romeo e Rosalina” è un romanzo che, a dispetto dell’apparenza, profuma più di morte che d’amore. È una storia a tinte fosche, in cui la Nera Mietitrice è presente sin dall’inizio con le descrizioni della città flagellata dalla peste, e continua ad esserlo per tutto il corso della narrazione. È presente anche nei momenti d’amore, come quando Romeo suggella il suo “amore” con Rosalina nell’inquietante e suggestiva cripta dei Montecchi. Romeo stesso è portatore di morte e di eventi funesti. 

L’autrice, con una scrittura fluida, ricercata ed elegante, dà voce a un personaggio che nella famosa tragedia di Shakespeare è soltanto menzionato. Rosalina, inizialmente fragile e totalmente succube di Romeo (va tenuto presente che è una ragazzina di quindici anni), ha un’evoluzione interessante. Trae forza e insegnamento dal dolore e dalla delusione e, anziché piangersi addosso, si rimette in piedi, fermamente decisa a salvare chi ancora può essere salvata. Dimenticate il finale di “Romeo e Giulietta” perché, a volte, non tutto è come sembra… 

Devo dire che non ho mai amato il personaggio di Romeo, che ho sempre trovato stucchevole e dall’innamoramento facile, e in questa reinterpretazione l’ho amato ancora meno. 

Ho amato, invece, Tebaldo, il cugino di Rosalina, emblema dell’amore vero e incondizionato, fatto di dimostrazioni concrete e non di parole vuote.

Per Giulietta ho provato tenerezza perché, con i suoi tredici anni, per quanto sveglia ed intelligente, ha la purezza e l’ingenuità di una bambina.

Ho apprezzato moltissimo quel tocco gotico e un po’ macabro dato da alcune ambientazioni, come le cripte alle quali ho già accennato. 

“Romeo e Rosalina” è un romanzo che tutte le donne, soprattutto le più giovani, dovrebbero leggere, perché i “Romeo” continuano, purtroppo, a mietere le loro vittime, e il loro copione non è poi così diverso da quello del Montecchi… Il tema della manipolazione psicologica e della dipendenza affettiva è sempre attuale ed è bene che se ne parli, anche attraverso le pagine di un’opera di fantasia.

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